La sera prima dell'apertura del negozio avevo i goccioloni agli occhi. Ma non per la felicità.
"Non sei felice, che questa è la tua attività, che la farai crescere, che sei qui con tuo fratello in questo bellissimo posto?", mi ha detto mamma.
"No", ho risposto io.
Sentivo di essere dove non dovevo essere. Mi sentivo esattamente come a quindici anni, quando facevo la cameriera in una trattoria per camionisti, e non sapevo fare niente e in più da ragazzina era abbastanza baellina, e la cuoca mi odiava, e quando un cuoco ti odia non te lo manda a dire.
Mia madre era delusa per via del mio sguardo triste. A lei faceva piacere che sia io che mio fratello lavorassimo accanto a casa sua. E soprattutto era meno preoccupata per il futuro lavorativo di mio fratello, che col negozio aveva abbandonato la sua attività di "truffatore" (in realtà, faceva semplicemente porta a porta).
"Mamma, non è questo il mio lavoro. Farò il possibile per fare andare bene questo posto, lavorerò dodici ore al giorno, ma non è questo il lavoro che fa per me. È solo una proposta che è arrivata in un momento che potevo accettarla". Potevo accettarla perché non sopportavo più di spegnermi in un lavoro dove non avevo più niente da imparare e nessuna possibilità di crescere più di così. Potevo accettarla, perché mio fratello la aspettava da una vita, la possibilità di gestire autonomamente un suo locale, ma non aveva i soldi per aprirne uno. Potevo accettarla perché mio fratello si fidava solo di me, e avrebbe fatto questo passo solo con me. Potevo accettarla perché mio fratello è uno tra i miei pochi punti fermi.
Ce l'avrei fatta.
Se non fosse arrivata l'offerta che non potevo rifiutare. Il lavoro che volevo fare. Lo sapete che non amo parlare di lavoro qui, ma mi occuperò (anzi, mi sto già occupando da un mesetto) un po' di marketing un po' di creatività.
Quando me l'hanno proposto ero titubante. Ho detto, no, cacchio, ho appena abbandonato l'ufficio. Ma poi la vocina che ti dice: azzarola, non puoi dire di no a chi ti offre l'unico lavoro che vuoi fare. E così ho detto: ok, mezza giornata qui e mezza giornata là, così ci penso. Il primo giorno ero alienata dal ritorno in ufficio. Il secondo giorno ero carica a palla. Al telefono rispondo meno di prima, ma mi sento bene, creativa e carica.
Il negozio l'abbiamo fatto partire bene, Mattia sa gestirselo. Certo, continuerà a dialogare con una struttura che impiega tre settimane per fornirti un prosciutto e alcuni mesi per stamparti un volantino.
Però è il suo lavoro, ce la farà, e io continuerò a organizzare qualche evento, qualche reading, e ad aiutarlo quando c'è casino.
Torno in ufficio quindi.
Se questa fosse una fiction non sarei tornata sui miei passi. Ma questa è la vita, e non so neanche cosa farò domani. E la strada più breve tra due punti è l'arabesco.
Sono felice.
"Non sei felice, che questa è la tua attività, che la farai crescere, che sei qui con tuo fratello in questo bellissimo posto?", mi ha detto mamma.
"No", ho risposto io.
Sentivo di essere dove non dovevo essere. Mi sentivo esattamente come a quindici anni, quando facevo la cameriera in una trattoria per camionisti, e non sapevo fare niente e in più da ragazzina era abbastanza baellina, e la cuoca mi odiava, e quando un cuoco ti odia non te lo manda a dire.
Mia madre era delusa per via del mio sguardo triste. A lei faceva piacere che sia io che mio fratello lavorassimo accanto a casa sua. E soprattutto era meno preoccupata per il futuro lavorativo di mio fratello, che col negozio aveva abbandonato la sua attività di "truffatore" (in realtà, faceva semplicemente porta a porta).
"Mamma, non è questo il mio lavoro. Farò il possibile per fare andare bene questo posto, lavorerò dodici ore al giorno, ma non è questo il lavoro che fa per me. È solo una proposta che è arrivata in un momento che potevo accettarla". Potevo accettarla perché non sopportavo più di spegnermi in un lavoro dove non avevo più niente da imparare e nessuna possibilità di crescere più di così. Potevo accettarla, perché mio fratello la aspettava da una vita, la possibilità di gestire autonomamente un suo locale, ma non aveva i soldi per aprirne uno. Potevo accettarla perché mio fratello si fidava solo di me, e avrebbe fatto questo passo solo con me. Potevo accettarla perché mio fratello è uno tra i miei pochi punti fermi.
Ce l'avrei fatta.
Se non fosse arrivata l'offerta che non potevo rifiutare. Il lavoro che volevo fare. Lo sapete che non amo parlare di lavoro qui, ma mi occuperò (anzi, mi sto già occupando da un mesetto) un po' di marketing un po' di creatività.
Quando me l'hanno proposto ero titubante. Ho detto, no, cacchio, ho appena abbandonato l'ufficio. Ma poi la vocina che ti dice: azzarola, non puoi dire di no a chi ti offre l'unico lavoro che vuoi fare. E così ho detto: ok, mezza giornata qui e mezza giornata là, così ci penso. Il primo giorno ero alienata dal ritorno in ufficio. Il secondo giorno ero carica a palla. Al telefono rispondo meno di prima, ma mi sento bene, creativa e carica.
Il negozio l'abbiamo fatto partire bene, Mattia sa gestirselo. Certo, continuerà a dialogare con una struttura che impiega tre settimane per fornirti un prosciutto e alcuni mesi per stamparti un volantino.
Però è il suo lavoro, ce la farà, e io continuerò a organizzare qualche evento, qualche reading, e ad aiutarlo quando c'è casino.
Torno in ufficio quindi.
Se questa fosse una fiction non sarei tornata sui miei passi. Ma questa è la vita, e non so neanche cosa farò domani. E la strada più breve tra due punti è l'arabesco.
Sono felice.
Sei GRANDE! In bocca al lupo! con tutto il cuore! ;)))
RispondiEliminaNadia
Saper cogliere le occasioni al volo non è da tutti, e nemmeno riconoscere i propri sogni: complimenti!
RispondiEliminaLA LUNA NERA
in bocca al lupo!
RispondiEliminain bocca al lupo
RispondiEliminaroberta
Brava, il "sono felice" finale é bello da leggere :)
RispondiEliminaQuanto t'amo quando fai i post che iniziano tristolini e poi la protagonista cresce e alla fine finisce bene! Contentissimo per te :*
RispondiEliminaSottoscrivo in pieno! Brava tu ;)
EliminaGrande!
RispondiElimina...qui va a finire che prima o poi ci diventi pure rockstar per davvero! :)
Non so cantare, sono già a buon punto per diventare una rockstar. :)
EliminaSono molto felice per te!
RispondiEliminaBellissima foto :)
P.S. Mi sono innamorata del locale di tuo fratello, se vivessi più vicina ci passerei ore.
Che la Forza sia con te.
RispondiEliminaAh, Santarellina ha ragione da vendere...
Beh e cos'altro avresti dovuto fare se non accettare al volo?
RispondiEliminaIn bocca al lupo per l'ufficio e tuo fratello se la caverà alla grande :)
Brava, bravissima!
RispondiEliminaChe per l'appunto la vita vera non è una fiction, ma tu hai saputo combinare bene entrambe le occasioni.
In bocca al lupo!
La strada piu breve è l'arabesco?
RispondiEliminaPoesia del lunedi?
Ao lo vedi che nun te posso lascià n'attimo da sola.
Ma a te non te l'avevo già detto Banale? Chestaddì?
EliminaNo no. Mi confondi col mio doppleganger buono.
EliminaTi pare che ti confondo con uno buono?
Elimina...è bello vederti con il sole in faccia, piuttosto che con quel treno che si è fermato e ci 6 salita...(BRAVA!!!)
RispondiElimina...con quel sole sono felice anch'io...di riflesso!!
Bella metafora, grazie.
EliminaIl fatto che a trent'anni io stia cominciando pian piano a scegliere invece che subire, è il successo più grande che potevo sperare per me.
IN BOCCA AL LUPO,POLLY!
RispondiEliminaB.
sono le prospettive quelle che contano, e quelle che hai abbracciato sono speciali!
RispondiEliminabene! come si dice in teatro: tanta merda!
RispondiEliminaGrande!!! In bocca al lupo
RispondiEliminaBrava brava! inseguire i propri sogni non è da tutti. E poi... c'è ufficio e ufficio, no?
RispondiEliminaSe è il lavoro che cerchi da una vita hai fatto la sola cosa sensata.
In bocca al lupo.
Ma soprattutto finalmente ho qualcosa da imparare da qualcuno. Tutta roba che fa bene, alla mia crescita professionale. A prescindere da dove andrò nello specifico.
EliminaMa l'ufficio di prima?
RispondiEliminaComunque passando di qui non ci si annoia mai, cara.
Mi rispondo da sola: no.
RispondiEliminaComplimenti!!
RispondiEliminaPeccato per questo passo indietro, certo per l'attività in proprio bisogna avere un certo DNA ma rinunciare proprio adesso, e poi accanto al fratello, per un ritorno al lavoro d'ufficio è' cosa triste. In ogni caso in bocca al lupo!!
RispondiEliminaMi ripeto: sarebbe un triste passo indietro se questa fosse una fiction. Ma questa non è una fiction e io scrivo quello che faccio, anche se non è quello che vi aspettate.
EliminaGrande Polly!! In bocca al lupo!!
RispondiEliminaIn bocca al lupo! Le cose inaspettate sono anche le più sorprendenti.
RispondiEliminaMa perché dire che è un passo indietro? mi sembra proprio sia un bel passo in avanti verso quello che vuoi e che sei ... complimenti per il coraggio. In bocca al lupo
RispondiEliminaSere
Ciao ! E' da un po' che ti seguo,ma non ho mai commentato, ma questo è un buon motivo per farlo!
RispondiEliminaSei una persona favolosa e ti auguro vada bene, ammiro il tuo coraggio nel lanciarti sempre in qualcosa di nuovo in questi tempi in cui di certo c'è poco.
Un grande in bocca al lupo
Non è tanto coraggio quanto un certo culo ;)
EliminaE come non essere felice per te????
RispondiEliminaCongratulations!:)
RispondiEliminaComunque l'importante è fare una cosa che piace davvero!! Non c'è cosa che dia più soddisfazione!!
RispondiEliminaUn in bocca al lupo per tutto!!!
Un abbraccio :)
Mi vengono in mente solo due cose, forse un po' banali, ma le penso sul serio: complimenti e in bocca al lupo! (sì, con tanto di punto esclamativo)
RispondiEliminaBuona fortuna! (:
RispondiEliminami viene in mente questa frase, sentita un pò di tempo fa "Se non stai inseguendo il tuo sogno, stai vivendo la vita di qualcun'altro".
RispondiEliminaAltro che "passo indietro", altro che "tristezza"!
Da te verrei volentieri a scuola di grinta e positività, ma credo che non ti rimanga abbastanza tempo per altre attività...
Ancora brava e in bocca al lupo!
LA LUNA NERA
ahah, un corso di grinta?
EliminaSai cosa? Sono le pedate nel culo che ti insegnano ad avere grinta, non te le auguro.
Ok, messaggio ricevuto: vedo di rimediare la mia dose di grinta prima di essere obbligata a farlo! la tua è una pillola di saggezza (praticamente un minicorso sintetizzato).
EliminaMa dimmi, come va questa nuova fase? Lo so che è ancora presto ma è anche vero che il buongiorno si vede dal mattino!
Ciao!
LA LUNA NERA
Tutti i migliori auguri del mondo!!! E' bello leggere di qualcuno che è felice!
RispondiEliminaIn bocca al lupo per la tua avventura, hai fatto bene ad accettare...fear is temporary, regret is forever...!!!
RispondiEliminaChapeu! Anche per il coraggio di buttarsi! In bocca al lupo ed evviva te!
RispondiEliminache bello!! in bocca al lupo!
RispondiElimina