ALLA SCUOLA DI BUCO DEL CULO

L'ambientazione era la seguente: io dentro alla mensa della scuola elementare assieme ai genitori di altri trentaquattro bambini classe 2006 residenti a BucoDelCulo (non male per una scuolina che prima dei lunghi inverni degli anni 2000 rischiava di estinguersi); Carolina fuori dalla vetrata che rischiava la vita in equilibrio su una ringhiera, a capo di una baby gang composta da lei e quattro ragazzini, tre dei quali di etnia caucasica, uno di madre africana.

La grande novità era che a BucoDelCulo, per la prima volta, oltre alla 1^A, avevamo la 1^B. Una svolta epocale. Manco a dirlo, una madre di media stazza era inchiodata di fronte agli elenchi degli alunni, che contestava la separazione del suo pargolo dall'amichetto del cuore. Cosa che fondamentalmente fotteva una sega a nessuno: se la guardavamo era perché eravamo interessati agli elenchi appesi dietro di lei. Al solito, alla riunione genitori- insegnanti, l'ordine del giorno era una banalissimo “funzionamento della scuola elementare per neofiti” e siccome io non sono una madre neofita, non solo sapevo già tutto su orari, pulmino, mensa, cazzi e sdazzi, ma prevedevo già almeno un intervento polemico a cazzo di qualche genitore, che avrebbe allungato la riunione di dieci minuti o mezz'ora, a seconda di quanto il tema in questione fosse sentito dalla platea genitoriale. Per fortuna la coppia polemica del caso erano due che lamentavano con la persona sbagliata (la futura maestra) la totale mancanza di attività alternative alla religione cattolica, e l'argomento non fotteva un cazzo praticamente a nessuno. A me sì, a dire il vero, però le mie figlie le ho indottrinate così bene, che quando fingo di chiedere loro, ogni anno, se vogliono fare l'ora di religione, rispondono sempre no. Credo che le gemelle si sentano un po' speciali, e passano l'ora di religione a fantasticare di mondi onirici dove tutto si può mangiare “anche i tetti e i marciapiedi”.

Alla fine della riunione le maestre hanno consegnato un modulo da compilare e io, nella noia, l'ho compilato subito, mentre gli altri si scambiavano convenevoli. Nome del bambino, célo. Nome dei genitori, célo. Nome di chi è autorizzato a ritirare il bambino da scuola, célo: io, Donatore, mia mamma, mio fratello. Allergie, -. Particolarità del bambino,. Avrei potuto scrivere che Carolina è una bambina estremamente sensibile e delicata. Avrei potuto scrivere che Carolina, dietro a una grande energia fisica, cela un'insicurezza cronica. Avrei potuto dire che Carolina vorrebbe probabilmente avere il padre più vicino, e anche che non è facile essere la terza figlia, dopo due gemelle. Poi mi sono chiesta chi cazzo sono io per etichettare mia figlia, e ho scritto: Carolina si presenta da sola. Le madri non sono obiettive nel valutare i figli.

Me ne sono andata, senza salutare nessuno.

P.S. Sabato, nel mio negozio a chiacchierare di Frollini a colazione, blogging e libri con Sandra Faè, ci sarà anche in visita Sara- Mafalda. Chi viene a trovarmi becca tre blogger in un giorno solo;). Siamo in provincia di faenza, contattatemi!