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MANUELA O EMANUELA

In ufficio veniva a fare le pulizie una signora che aveva uno di quei nomi che non si ricordano mai con precisione, come Manuela o Emanuela. Io non la chiamavo mai, perché mi sembra brutto chiedere il nome troppe volte. Però spesso, quando finiva il lavoro, andavo giù al bar con lei, a prendere il caffè.
Manuela o Emanuela mi spiegava che per pulire non vanno bene i prodotti che allora utilizzavo a casa: l'alcol si asciuga troppo in fretta; la candeggina è troppo tossica. E poi mi aveva detto di pulire sempre molto bene le maniglie, perché è importante. Lavorava per una cooperativa e le avevano fatto fare dei corsi, sulla sicurezza e anche sull'igiene. Era una che quel lavoro lo sapeva fare, e non è così banale saper pulire. Io per dire, non so mettere in perfetto ordine. Tipo a casa c'è questa pila di documenti che quando pulisco la madia che sta all'ingresso, li sposto sul juke box, e quando pulisco il juke box li sposto sul tavolo della cucina, e alla fine dei conti, sono mesi che non ho il coraggio di affrontarli ed archiviarli, quei documenti, e tra un po' mi staccano la luce, e poi c'è una foto di Lucia, mia cognata, che è morta a trent'anni e assomiglia tantissimo a mia figlia Lucia, e poi ci sono delle buste paga, e le pagelle delle bimbe.
Insomma, Manuela o Emanuela sapeva pulire e riordinare. Però quando abbiamo fatto amicizia mi diceva sempre che non trovava mai un moroso, per via che di lavoro fa le pulizie. E io rispondevo: e allora, io faccio l'impiegata, che lavoro è? E lei diceva che le impiegate si mettono con i commerciali e infatti il babbo delle mie figlie faceva il commerciale. Io pensavo che non è vero che gli uomini non guardano una bella donna di neanche quarant'anni solo perché fa le pulizie, perché voglio dire, sarebbe come se lei scartasse quelli che fanno i camionisti o quelli che lavorano in fabbrica, e invece io con la mia amica andavo sempre nella mensa di fianco alla fabbrica perché c'erano degli operai che ah! (sospiro).
Poi a Manuela o Emanuela, la cooperativa ha detto che se voleva continuare a lavorare con loro non doveva più essere socia ma aprire una partita iva, che le avrebbero dato il doppio dello stipendio orario. Io le ho detto: non farlo, ti inculano.
Dopo un po' Manuela o Emanuela non l'ho più vista.
E' arrivata un'altra signora, che credo non amasse quel lavoro però ci aveva diversi figli da mantenere e un marito disoccupato. Arrivava sempre in ritardo, e non mi era simpatica, allora le ho regalato uno scatolone enorme di vestitini smessi delle mie bimbe e lei ha cominciato ad essere cordiale e ad avere rispetto di me: una volta mi ha anche chiesto scusa perché mentre puliva la mia scrivania, era partito lo screen saver e credeva di essere stata lei. Però vicino alla maniglia della porta dello sgabuzzino, è rimasta una ditata nera per due anni.
Ora non so, io ho cambiato lavoro.

Commenti

  1. Che brava sei ad essere così cordiale anche con la signora delle pulizie e poi passare per quella scorbutica. Io, invece, che passo per quello simpatico, non riesco mai ad attaccare bottone con nessuno (e non è perchè sono classista) e nessuno crede alla storia che sono timido.

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    1. E' che ognuno di noi ha dei preconcetti, anche se cerca di riconoscerli e di combatterli. Quasi nessuno fa amicizia con la donna delle pulizie. Io sono il contrario: di base dubito sempre delle banche, dei "capi", di chi ha i soldi, e regalo sempre sorellanza ai sottoposti. Però così facendo sbaglio molto spesso. :(

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    2. Si anche io dubito dei potenti. E la mia difficoltà ad "attaccare bottone" è proprio generalizzata. E anche nel mio caso è uno sbaglio :(

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  2. Ma sai che quella di pulire bene le maniglie mi ha illuminata? Io non le pulisco mai, ma in effetti sarà il posto che si sporca di più.... Speriamo che Manuela o Emanuela, se la passi bene....

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    1. Fallo. Io le poche volte che vado in un bagno pubblico cerco per quanto possibile di non toccare le maniglie.

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  3. Purtroppo Manuela o Emanuela la sapeva lunga...
    (Però signora una di neanche 40 anni non me la dovevi scrivere! Un colpo al cuore m'hai dato :D)

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    1. Nu vabbè, anche a me dicono signora e non ne ho ancora trenta! :)

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  4. Un colpo al cuore io l'ho avuto dopo aver letto le prime righe perchè anch'io purtroppo ho uno di quei nomi che non si ricordano mai o non si azzeccano giusti :____(
    Però poi ho riso leggendo "saper fare a" ;D

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    1. Perché, in italiano non si dice? Vado a correggere. Metto "è buona di pulire" XD. No, scherzo. Grazie.

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    2. Non l'ho mai sentito, ma questo non vuol dire che non sia italiano ;) Il punto piuttosto è un altro: è bellissimo che all'interno della stessa regione ci siano modi di dire che suonano così esotici da farci ridere!
      P.S. rispetto a sopra: mi dicono dalla regia che dopo il primo figlio diventi "signora" d'emblée ;)

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  5. Ho sempre pensato che se uno non mi vuole per il lavoro che faccio, allora non mi merita. Mi rendo conto che è un discorso facile da fare, più a sé stessi che agli altri, però... non è la verità?

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    1. Che poi in realtà siamo anche un pochino il nostro lavoro. uN pochino.

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  6. Spero che abbia trovato il moroso in qualche ufficio... Infatti a casa mia lavo con l'ammoniaca, ma alle maniglie non ci penso: sarà che lascio quasi sempre le porte aperte, bagno compreso!

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    1. Nel luogo di lavoro è importante: pensa a tutti gli uomini che aprono la porta dopo essersi tenuti il pisello per pisciare. Che schifo ;)

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  7. Io ho abitato in albergo (i famosi Motel Agip) i primi 21 anni della mia vita. Mio padre era il direttore. Ho sempre visto mia mamma essere cordiale con tutti i dipendenti, con certi era diventata anche amica. Credo che si tratti di affinità, indipendentemente dal lavoro che si svolge.
    Quella dell'impiegata/commerciale è vera, almeno per quel che mi riguarda :)

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    1. Che storia abitare in un albergo. Dovresti scriverci su.

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  8. mio marito si chiama Emanuele, se lo chiamano Manuele uccide.
    Pulire bene è difficilissimo una vera arte, altro che palle! Io penso che spesso purtroppo il lavoro che facciamo non ci rappresenta affatto, ma va fatto con grande coscienza qualsiasi sia. baci Ilaria frollini

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  9. mi piace il tag "sorelle" :)
    mi piace l'idea che qualcuno consideri sorelle altre donne con le qualli ha qualcosa in comune

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    1. Piace anche a me. Nella sorellanza ci credo molto. Forse faccio male.

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  10. Io non sono capace di pulire. Ho sempre tolto il visibile. Quello che non si vede in fondo non c'è...
    Invece essendo una disordinata cronica, riesco a sapere dove si trovano tutte le cose, perchè uno disordinato, secondo me, ha una memoria fotografica impressionante. Mio marito mi fa: Hai visto il mio iphone...? Ed io: Certo, credo che sia nella cesta dei panni sporchi, mi sembra di aver visto Y. infilarlo lì dentro.
    Il suo iphone era lì, tra un asciugamano un bavaglino e una mutanda. Sporchi.
    Sapere dove si trovano. Non ordinare le cose. E' fondamentale.
    Poi fortunatamente c'è la Santa M. che viene una volta alla settimana a rigovernare la casa. Se non ci fosse lei qui sarebbe peggio di uno squat.
    E io come te Polly diffido di banche e banchieri e bancari, immobiliaristi, bagnini, albergatori, politici e via dicendo... perchè la lista l'è bella lunga.

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    1. Ho conosciuto un emiliano che diffidava di tutti i romagnoli perché era stato in vacanza a riccione e pensava che noi tutti nella vita gestissimo bar carissimi, hotel e tresche varie per fottere i poveri turisti emiliani. No, per dire.

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  11. Per il fatto di spostare la pila di carte e poi rimetterle lì e non decidersi mai ad archiviarle ci somigliamo.

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  12. io ho sempre il massimo rispetto per tutte le professioni, cioè saper fare le pulizie bene richiede esperienza e professionalità che io per esempio non ho. insomma la prima volta che mio figlio mi ha chiesto perchè la nostra donna di servizio viene a casa nostra io gli ho semplicemente risposto perchè lei è più brava di me a fare le pulizie. la signora che fa le pulizie nel mio ufficio poi proprio pochi giorni fa mi ha detto di essere entusiasta del suo lavoro perchè lei adora pulire e riordinare. a ognuno il suo, quindi!

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  13. Ho lavorato in una cooperativa come quella di Manuela/Emanuela. Facevo l'impiegata ma ero pagata come le signore che facevano le pulizie, solo che io non cominciavo alle 5 del mattino.
    Pulire è semplice, pulire bene, mettendo ordine, senza lasciare traccia e rimanendo invisibile invece non è da tutti. Anche nei mestieri più semplici si vede chi è bravo e chi no

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    1. Brava. Lei era invisibile. Quella dopo dava delle botte ovunque con la scopa, tanto che se avevo lei vicino mentre telefonavo, mi dovevo spostare con il cordless.

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  14. Io mi chiamo Emanuela e quella "E" se la scordano sempre tutti ... è un po' avvilente. Così come essere proprio bravi a fare il proprio lavoro, ed amarlo anche, ed essere messi alla porta. Spero che la signora Emanuela (se c'è il dubbio vuol dire che la E c'era sicuro) abbia aperto un'attività par conto suo: alla faccia della cooperativa.

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    1. Ci spero. Ho conosciuto un tecnico informatico peruviano che dopo un tot di lavori mal pagati ha aperto una partita iva come pulitore, e non credo se la passi male, anche se è parecchio che non lo sento.

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  15. Giusto stamattina ho fatto i complimenti alla donna delle pulizie della ditta dove lavoro, perchè è la prima che conosco e vedo "da vicino" che è davvero brava a pulire. Però non pulisce le maniglie, ma il coperchio del cesto dell´immondizia sì, e anche le manate sulle porte... Vorrei dirle di pulire anche le maniglie, ma come si fa a farlo con delicatezza e tatto?
    Elena

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    1. Boh, dille che il tuo collega si masturba in bagno e poi non si lava le mani. XD

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  16. allora io ringrazio con un inchino. Faccio le pulizie da più di 15 anni. Lavoro in un condominio dove ci sono uffici e studi medici oltre che privati. Credetemi, molti non sanno che esisto. Di alcune signore sono diventata una buona conoscenza, di una solo in particolare sono "amica", magari perchè fa la psicologa e in me avrà visto un caso da studiare..nei molti condomini dove andiamo a fare le pulizie, alcuni, pochi, sono gentili e raramente amichevoli. I più gentili risultano essere coloro che sono vicini a me come lavoro, magari gli operai. Però nel condominio dove lavoro c'è un vecchi professore, che ogni giorno mi fa il dono di fermarsi a parlare con me per qualche minuto. E mi dispensa perle di saggezza inestimabili. Sarò sempre grata al Professore Gualtiero Gherardi.

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    1. a me mi hai fatto piangere.

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    2. Qualche anno fa mi sono licenziata da un lavoro in luglio e avevo bisogno urgentemente di una fonte di reddito: sono andata anch'io a fare le pulizie. Un po' mi snobbavano, in effetti. Andavo al lavoro sempre perfettamente vestita e truccata, come se fossi in ufficio; e poi mi vedevano che me ne andavo con il sole 24 ore del giorno prima, che loro buttavano via: forse pensavano che ero una matta. Credo che la dignità non stia nel pulire i cessi piuttosto che essere un colletto bianco.

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    3. :@calzino: no per favore, don't cry for me calzino:))))
      @polly: io il sole24 ore non lo prendo che mi ci vuole na vita per interpretarlo...ma una "signora" bene mi regala le riviste di gossip che mia madre divora...il problema è che dopo ci racconta tutto ...sappiamo vita, morte e videotape di belen...

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  17. Cavolo nemmeno io pulisco mai le maniglie...
    e le pile di fogli sparsi per casa fanno ormai parte di me :D

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  18. Secondo me Emanuela o Manuela era la top. Speriamo che abbia trovato un filarino. Poi tocca a te, eh.

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  19. Non ci avevo mai pensato a sta cosa delle maniglie.
    Simpatica sta Emanuela o Manuela, peccato che non la vedi più.

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  20. ...io alla signora delle pulizie che veniva nel mio palazzo chiedevo sempre se voleva un caffè o altro... ma non ha mai accettato... secondo me non si fidava... ma che faccia ho??

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  21. io ho una signora che viene a fare le pulizie da me ed è così brava che la metto su un piedistallo. Se dovesse smettere di venire sarei disperata! Per fortuna invece mi ha detto che se avrò un figlio mi fa anche da babysitter

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  22. La faccenda di pulire le maniglie è grandiosa. Io non le pulisco MAI e ora mi vergogno pure un pò.

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