Che poi, sono le feste in generale, a mandarmi in paranoia. Il mio compleanno è l'apoteosi del malessere. Quest'anno tipo mi sono svegliata ed ero carica perché mi chiamavano un sacco di persone per farmi gli auguri nonostante il mio profilo Facebook sia talmente ermetico che non c'è manco la data di nascita, e allora ho detto, dài, qualcuno mi vuole bene, quante persone ci stanno attorno al mio tavolo? Mhm, sei strette più i bimbi, bene, cominciamo a invitare.
Ma è stato un caso.
Sono sette anni che verso metà agosto entro in un limbo popolato da orrendi mostri biblici, e passo le nottate a cercare compromessi tra la mia dignità di donna e la mia coscienza di madre. E insomma, dopo una serie di imbarazzanti feste di compleanno organizzata per le mie figlie (tipo quella durante la quale i nostri invitati sono stati aggrediti da uno sciame di zanzare tigre, e quella durante la quale un temporale estivo ci ha sorpresi costringendo nel mio minuscolo salotto almeno trenta persone di stazza variabile, compresa Olinda Drag Queen e il suo copricapo abat- jour che sfiorava il soffitto), da un paio d'anni sto cercando la via del compromesso. Con la scusa del "Facciamo una cosa carina e di nicchia", posso permettermi di calare una pesante scure sulla lista dei compagni di classe, scure che peraltro non turba le mie figlie, riservate di natura. Quest'anno, per dire, ho permesso loro di invitare un paio di amiche a testa in piscina. Offrendo ingresso e merenda a tutti, era chiaro che non potevano essere invitati tutti i compagni di classe, no? Tipo Pierina, chiaramente era di troppo, con la mamma figa di legno che si ritrova. Le bimbe hanno capito perfettamente.
Poi quando offri tu, puoi permetterti anche di essere una cazzona che invita la gente il giorno prima. Nessuna defezione, nessun pacco, tutti presenti. Giorno lavorativo, niente genitori.
Io, mia mamma, e dieci bambini. Uno di quattro anni, le altre di sei, sette anni.
Torta al cioccolato, frutta e succhi. Regali sobri, perché sto cercando di insegnare alle bimbe che il consumismo, gli oggetti, il pieno attorno, provocano solo frustrazione. E ciò che conta sono gli amici, le esperienze. La sensazione dell'acqua sulla pelle quando fuori fa caldo. Due bambini che forse venivano in piscina per la seconda volta. E portavano in regalo la loro presenza e il loro sorriso.
Vi svelo un segreto. I bambini senza genitori sono perfetti.
Nessuno ha frignato, chiesto, urlato. Io praticamente non sono quasi entrata in acqua, ho solo osservato da bordo piscina che nessuno morisse. Nessuno è morto. Pare si siano tutti divertiti.
E io ho avuto per un attimo una visione, e vi prego, non datemi della Bambi Blogger (cit.).
Ho pensato a quanto sarebbe bello fare tutti i soldi che riesco, comprare una casa grande in campagna, con il giardino, tanti libri e degli strumenti, senza la televisione e senza crocifissi, e ospitare bambini e ragazzini che non hanno nessuno. Dare e dare e dare. Perché quando ricevo mi imbarazzo.
Forse è questo che vorrei fare nella vita.
E allora chissà per quale stupido motivo mi sono fissata che voglio innamorarmi.
Ma è stato un caso.
Sono sette anni che verso metà agosto entro in un limbo popolato da orrendi mostri biblici, e passo le nottate a cercare compromessi tra la mia dignità di donna e la mia coscienza di madre. E insomma, dopo una serie di imbarazzanti feste di compleanno organizzata per le mie figlie (tipo quella durante la quale i nostri invitati sono stati aggrediti da uno sciame di zanzare tigre, e quella durante la quale un temporale estivo ci ha sorpresi costringendo nel mio minuscolo salotto almeno trenta persone di stazza variabile, compresa Olinda Drag Queen e il suo copricapo abat- jour che sfiorava il soffitto), da un paio d'anni sto cercando la via del compromesso. Con la scusa del "Facciamo una cosa carina e di nicchia", posso permettermi di calare una pesante scure sulla lista dei compagni di classe, scure che peraltro non turba le mie figlie, riservate di natura. Quest'anno, per dire, ho permesso loro di invitare un paio di amiche a testa in piscina. Offrendo ingresso e merenda a tutti, era chiaro che non potevano essere invitati tutti i compagni di classe, no? Tipo Pierina, chiaramente era di troppo, con la mamma figa di legno che si ritrova. Le bimbe hanno capito perfettamente.
Poi quando offri tu, puoi permetterti anche di essere una cazzona che invita la gente il giorno prima. Nessuna defezione, nessun pacco, tutti presenti. Giorno lavorativo, niente genitori.
Io, mia mamma, e dieci bambini. Uno di quattro anni, le altre di sei, sette anni.
Torta al cioccolato, frutta e succhi. Regali sobri, perché sto cercando di insegnare alle bimbe che il consumismo, gli oggetti, il pieno attorno, provocano solo frustrazione. E ciò che conta sono gli amici, le esperienze. La sensazione dell'acqua sulla pelle quando fuori fa caldo. Due bambini che forse venivano in piscina per la seconda volta. E portavano in regalo la loro presenza e il loro sorriso.
Vi svelo un segreto. I bambini senza genitori sono perfetti.
Nessuno ha frignato, chiesto, urlato. Io praticamente non sono quasi entrata in acqua, ho solo osservato da bordo piscina che nessuno morisse. Nessuno è morto. Pare si siano tutti divertiti.
E io ho avuto per un attimo una visione, e vi prego, non datemi della Bambi Blogger (cit.).
Ho pensato a quanto sarebbe bello fare tutti i soldi che riesco, comprare una casa grande in campagna, con il giardino, tanti libri e degli strumenti, senza la televisione e senza crocifissi, e ospitare bambini e ragazzini che non hanno nessuno. Dare e dare e dare. Perché quando ricevo mi imbarazzo.
Forse è questo che vorrei fare nella vita.
E allora chissà per quale stupido motivo mi sono fissata che voglio innamorarmi.
Mi sembra una visione meravigliosa.
RispondiEliminaQuando vinco all'enalotto, ti mando dei soldi per ralizzarla più in fretta.
;-)
bacio
Jane
Bella Polly! Vengo anche io a far balotta in piscina!!!
RispondiEliminaIl compleanno di mio figlio quest'anno cade con la fine del mondo, per cui niente festa. Anche organizzando qualcosa difficile che qualcuno venga... ;-)
Per quanto riguarda i regali, la nostra politica è: ogni new entry, un altro gioco sparisce. Passando per il garage e poi nella sacca delle cose da donar via.
Sì devo dire che il finale del post è un po' bambiblogger... ma si potrebbe anche leggere fra le righe... invece di dare dare dare... anche dar-la dar-la... dar-la...
OMG scusami la malizia... !!!
love
Darla prima di tutto.
EliminaChe bello questo post, che bello dare dare dare, sei una persona speciale e lo si vede da quello che scrivi, si sente che è vero e non tanto per dire o scrivere qualcosa. Un abbraccio. Angela
RispondiEliminaIo non vedo l'ora di conoscerti.
RispondiEliminaAnch'io attuo sempre la scusa del Dai, faccio una cosa per gli amici più stretti, e poi mi ritrovo a mandare il messaggio a metà rubrica perché mi dispiace per questo e quello, e quindi poi devo mandarlo anche a quest'altro e quell'altro perché se ho invitato questo e quello allora poi devo... E poi penso che il compleanno è mio e dovrei poter invitare chi voglio. Uff, essere adulti.
RispondiElimina:*
ma anche i bambini con i genitori sono perfetti: sono i bambini, la perfezione sempre
RispondiEliminaBellissima idea la festa in piscina! Io c'ho l'ansia da festa dei bimbi. Tutti quei genitori che non conosco che vengono a casa mia... no no no!
RispondiEliminaE poi viva il tetto ai regali. Ma pensi che mia cognata ha proposto, visto che bene o male un po' di festa la facevano tutti per i figli, di evitare i regali che l'importante è stare insieme a passarsi un pomeriggio a giocare e le altre mamme si sono opposte...
io sta cosa di evitare i regali la faccio a natale. non faccio regali e non ne ricevo ormai da anni. è bellissimo :))
Eliminabeata, mia cognata invece ancora un po' chiama il catering e memorizza cosa hanno regalato al figlio per quando dovranno poi farlo loro agli altri... -.-"
Eliminadio mio. Io sono piuttosto contraria ai regali, però credo sia anche bello permettere a qualcuno di donarti qualcosa, quindi, rimanendo nei limiti della sobrietà, permetto che i miei facciano un regalo a Natale o al compleanno, possibilmente cumulativo.
EliminaMa si, un conto è i nonni e gli zii. Un conto è il festino dove ti arrivano ottocento scatole di colori... Cioè, è anche giusto non educarci al superfluo ;)
Eliminati ricordi quando ti dissi che chi ti dice che sei cattiva non capiva nulla? ecco. appunto.
RispondiEliminaA volte sono anche cattiva :)
Eliminasì, pure io, se mi impegno.
Eliminamai quanto vorrei! :)
bella l'idea di quella casa!
RispondiEliminaperò io farei senza antenna della tele, non senza la tele. sono i programmi trasmessi dalle reti che sono brutti, non la televisione in se. io mi terrei la tv+lettore dvd, butterei l'antenna e andrei a noleggiare i dvd. certi film meritano di essere visti.
Sì, per televisione intendo appunto l'antenna. Il televisore ce l'ho anch'io. Si vedono solo i dvd, e raramente perché, non ci crederai, ho serie difficoltà nell'accenderla XD
EliminaIo, ho sempre avuto l'ansia delle feste di compleanno. Sia la mia sia dover parteciparvi, non è mai stata roba per me1
RispondiEliminaFortuna che son nata a fine luglio così, fin da piccola non ho mai festeggiato con orde di compagni di classe pressochè antipatici.
ma solo a me viene in mente jo di piccole donne (post matrimonio col Bauer)?
RispondiEliminaNo, anche a me. Ed è esattamente il mio sogno. :)
EliminaJo era il mio idolo. XD
EliminaChe pensiero stupendo...
RispondiEliminaGrande!! così si fa.. la festa dovrebbe essere quella: i bimbi che giocano e si divertono.. anche solo in cortile a farsi le bombe ad acqua o a giocare a pallaguerra o strega-tocca-colore. Non uno pseudo-ricevimento che manco fosse il matrimonio... non noleggio pagliacci che fanno palloncini.. io ricorderò sempre mia nonna che, pur con la gamba dolorante, si metteva in mezzo al gioco del fazzoletto a dire "numeri uno, due, tre...". Quelle erano feste. Per fare quelle che ti mettono ansia e in competizione con altre, c'è tempo... e forse sarebbe meglio non farle mai, nemmeno quando festeggi i 18...
RispondiEliminasarà che innamorarsi è uno dei modi per dare?
RispondiEliminabellissima la tua visione, il problema è che siamo talmente condizionati da tutto quello che c'è intorno che le chiamiamo "visioni" invece che "progetti".
e, comunque, si riceve moltissimo da quel donare volontariamente che tu sogni, in realtà è uno scambio.
lo dico sempre che si deve tornare al baratto!
LA LUNA NERA
Baratto. Magari.
EliminaSto leggendo piano piano il tuo blog...è bellissimo vedere come sei cambiata dall'inizio ad ora.
RispondiEliminasei davvero una bella persona :-)
Dici?
EliminaMah, è abbastanza cambiata la mia vita. Ho la scorza più dura.
sìsì, dico :-)
Eliminahai presente i caleidoscopi? Ecco, leggere il tuo blog dall'inizio ad ora si sta rivelando questo, rimanere sempre tu pur cambiando sempre.
A me i caleidoscopi piacciono tantissimo. E mi piace il tuo blog e tu :-)
bella l'idea del compleanno senza genitori,può darsi che fra qualche anno quando la nana avrà la capacità di chiedere le proporrò questa soluzione!!!
RispondiEliminail dare è sempre più bello del ricevere perchè quando dai ricevi sempre qualcosa in cambio (un sorriso,un grazie,uno sguardo) e allora la cosa è doppia e più soddisfacente!!
te lo posso lasciare Pietro ogni tanto, quando nasce? senza di me, ovviamente.
RispondiEliminaquando gli togli il pannolo sì :)
EliminaSchizzinosa :)
Eliminamy dear, auguri! e certo che ti innamorerai. un bacio a te e tutti i bambini
RispondiElimina(non ne sono così sicura)
EliminaE' una fissazione mia cara altamente positiva e non vedo perchè privarsene , qualsiasi cosa succeda... Per quanto riguarda le feste e affini, ho delle allergie mostruose.....
RispondiEliminaSei una perfetta Jo March moderna, non sarebbe possibile crearne una migliore di quella che sei tu nella realtà!
RispondiEliminaPensiero un po' contorto? Ehi, sono nata anch'io il 29 agosto....
Meravigliosa...semplicemente!
RispondiElimina