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Kautar

Kautar credo abbia qualche anno meno di me. Forse ha sui venticinque anni. E' bellissima, anche se un po' sciupata. Kautar ha due figli, e quando esce ha sempre il velo sui capelli, anche se fa caldo. Kautar di lavoro lava i piatti, e quando lava i piatti lascia i bambini a sua sorella, che è più giovane di lei, meno bella, e non porta il velo. Kautar per lavare i piatti fa un paio di chilometri a piedi, con il velo, anche se fa caldo. Sua sorella invece fa le pulizie, e fa le pulizie quando Kautar non lava i piatti, così che qualcuno possa sempre stare con i bambini.
Il marito di Kautar non c'è quasi mai, a casa. Credo lavori, e credo che poi alla sera vada al bar per dimenticarsi che la sua vita fa schifo, come quella di tutti.

Nei giorni scorsi la sorella di Kautar era in Marocco, e Kautar non sapeva a chi lasciare i bambini, quando doveva andare a lavare i piatti. Perché il marito la sera era al bar. Ho saputo che li lasciava a casa da soli, e la bimba di cinque anni badava al fratellino di tre. E li ho visto giocare sul terrazino una sera che sono tornata a mezzanotte.
Sono bambini molto buoni. E anche molto belli.
Si badano da soli quando la mamma lava i piatti e il babbo è al bar.

Commenti

  1. Silver mi ha parlato di suoi pazienti africani o asiatici che quando vanno in ambulatorio lasciano a casa da soli i bimbi (anche di uno-due anni). Sono cose che non riusciamo proprio a concepire. Ed il bello sai qual'è? Che se lo racconti a qualcuno ti parlano di quanto arretrata e barbara sia la cultura di quel paese, più che riflettere sul deserto di supporti a cui li releghiamo. Mi deprimo a pensarci, andrei a dormire, guarda.

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    1. e c'hai ragione eh! in troppi casi purtroppo.
      però non credo che i figli di kautar siano soli per il deserto di supporti. questo va detto.

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  2. mi vengono in mente mille pensieri, vorrei dire duemila cose, forse neanche una giusta. ma neanche completamente sbagliata. e allora non dico nulla, che a volte il silenzio è meglio.

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  3. potete dare una mano a Kautar? :(

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  4. Da uomo posso dire che l'idea di andare al bar a dimenticare le brutture della vita è allettante.
    Se però sei anche marito e padre le priorità cambiano un po'.
    Sono scelte.
    Peccato che (troppo) pochi chiedano a Kautar un'opinione.

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  5. Si cresce lo stesso. In maniera diversa dai nostri canoni certo.

    E bisogna solo fare una cosa: osservare. Quello che fai tu. Osservare le tante differenze che straziano il tessuto sociale della popolazione mondiale.

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  6. Ecco, io ho pensato "speriamo che non ci siano sedie sulle quali arrampicarsi su quel terrazzino". Non è giusto.

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  7. non riesco comunque a giustificare il padre. Perché Kautar ha la stessa sua vita ma mica va al Bar.Però non conosco la situazione e quindi mi limito a mandare un pensiero "fortunato" a quei due bimbi e che tutto vada sempre al meglio. jane

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  8. ciaoooo! ma che bel blog...ho letto un pò..sei una grande...se ti va passa da me io mi sono aggiunta!

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  9. E' che comunque questi bambini sono fortunati. E' l'unica cosa che mi viene. Perchè Kautar li ama tantissimo, nonostante il terrazzino, i due km a piedi e un padre che padre lo è poco.

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  10. ecco,quando leggo storie come questa io mi sento piccola piccola.

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  11. Ecco, quando una si sente una stronza perchè si lamenta della figlia di manco 2 anni che la sera fa fatica ad addormentarsi e gnola un pò, ma solo un pò... sigh...

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  12. Non credo che l'abbia fatto a cuor leggero...

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  13. molto bello il tuo blog, non potevo fare a meno di diventare una tua follower :-)
    http://lilimarlene0988.blogspot.it/

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  14. Sono molto buoni e anche molto belli e anche molto svegli. Sono bambini che crescono prima. Ciao Vale.

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    1. alberto, la stessa cosa allora si può dire dei figli dei catecumeni.
      bimbi che si svegliano prima perchè si devono curare da soli.
      Ma mica è detto che sia una cosa giusta.
      E questo post è solo l'ennesimo tentativo di fare la buona samaritana da parte di Valentina, quella che si preoccupa degli altri, quando la sua vita è una vera merda.
      Si preoccupasse di dare un senso alla sua di vita.

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    2. noemi ricordati che non siamo NESSUNO per giudicare la vita degli altri, perchè non sappiamo proprio un cazzo della vita degli altri....
      sally

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  15. Succede lo stesso con una vicina di casa, romena, di mia sorella. La bimba ha cinque anni e la sera "cena" e va a dormire da sola.
    Il fatto e' che per queste cose noi chiameremmo i servizi sociali.

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  16. ma, visto che in paese ve ne siete resi conto, non si riesce a darle una mano, per evitare che stiano soli?
    Silvia

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  17. Mah, come si dice: di neccessita' virtu'. Non trovo giusto per i bimbi, ma Kautar fa tutto cio' che puo', e tira la carretta SOLA come tante donne italiane e non. Chapeau! Il problema e' che gli uomini non si evolvono e fanno i padri padroni, speriamo questo non la maltratti. Datele una mano con delicatezza se potete, senno' rimanete ad osservare e a riflettere.

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  18. Faccio un paio di considerazioni.

    Premetto che come sempre osservo senza giudicare nessuno, spero si capisca.
    Quei bambini non vengono lasciati soli abitualmente: sono tranquilli, nutriti e sembrano sereni, e questa non è una situazione che io giudichi estrema, di quelle dove se guardi e taci ti senti una merda.
    Credo peraltro che la cultura occidentale mitizzi l'infanzia in modo malato, e mi fanno più pena i bambini che vengono riempiti di giocattoli piuttosto che quelli che giocano con due bacchetti di legno e tre sassi. Alle bambine sto cercando di insegnare uno stile di vita morigerato, frugale. E' anche vero che mi preoccupo molto dei loro sentimenti, e a volte mi chiedo se è veramente necessario circondarle di premure, o se sto solo circondando di premure la bambina sola che sono stata.

    Penso che anch'io, se fossi Kautar, non sapessi a chi lasciare i bambini e dovessi andare al lavoro, li lascerei da soli, anche se non a cuor leggero.

    Penso anche che il tessuto sociale dia poco supporto alle mamme, poco supporto alle persone sole e poco supporto alle extracomunitarie. Credo di essere una tra le poche mamme del paese che manda le figlie a giocare a casa di musulmani.

    E poi penso che Kautar probabilmente non sa che ce la potrebbe fare benissimo anche senza suo marito.

    Infine, se, come penso, il papà dei bambini la sera sta al bar anziché con i figli, si perde molto e non lo sa, e anche lui è prigioniero di un ruolo che qualcuno gli ha assegnato. Spero che un giorno lui e i suoi simili sappiano smarcarsi dalle puttanate che li imprigionano. Questo lo chiamo femminismo.

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    1. Prenderò esempio da te. Giuro.

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    2. Vale se ti riferisci (anche) al mio commento, mi rendo conto che ero fraintendibile: sono una psicologa, e so che nella nostra cultura per queste cose si chiamano i servizi sociali. La nostra cultura e' fatta cosi', i bambini piccoli vengono protetti e la sera si chiama tutt'al piu' la baby sitter, non si lasciano i bambini a casa da soli, cosi' come non si lasciano in macchina.
      Ma siccome ci sono situazioni e situazioni, e siccome l'essere immigrati peggiora le situazioni (come ora lo sono anche io, peraltro), e siccome spesso queste povere donne sono sole per X motivi, alla fine la soluzione piu' concreta e piu' pratica e' lasciarli soli e sperare che tutto vada bene.
      A me piace quello che scrivi, lo sai che ti seguo sempre, ma spesso usiamo due pesi e sue misure per guardare il mondo, e questo non e' corretto. Per dire, esisterebbero i vicini. La solidarieta' si costruisce, e l'integrazione migliora anche cosi'. Ma lo so che non e' facile.
      Per concludere, spesso mia sorella si occupa della bimba in questione, ma si offre lei, non perche' quella mamma glielo chieda. Capisci cosa voglio dire?

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    3. A dire il vero non ho capito bene cosa intendi. Che dovrei offrirmi volontaria per tenerle i bambini? Ma sai Lucy, non è per cattiveria ma io ne ho tre, sono sola e spesso lavoro fino a tardi: credo che dovrebbe offrirsi volontario il loro babbo.

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    4. Ma no :) non intendevo questo :)) Solo che i bimbi da soli in casa, in Italia, sono considerati abbandono di minore. tutto qua.

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  19. Quando mia mamma aveva 6 anni andava a scuola a piedi, faceva 2 km. Da sola. Qunando avevo 10 anni mio padre lavorava e mia mamma non aveva la patente. Io prendevo per mano mio fratello di 7 anni, attraversavamo la strada, salivamo su un bus di linea che attraversava la città, poi un pezzo di strada a piedi e giungevamo a scuola. Siamo cresciuti tutti sani forti e molto indipendenti. Capisco la preoccupazione di una mamma che lascia figli così piccoli in casa da soli e concordo sul fatto che il padre che (forse) va al bar stia perdendo molto, ma vi prego, sospendete i giudizi se non conoscete a fondo le situazioni e comprendete che il metodo educativo occidentale (o meglio italiano) non è l'unico possibile e non è detto che sia il migliore

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  20. Io e mia sorella siamo sempre rimaste sole in casa. Siamo cresciute. Lei probabilmente più responsabile di me, perchè era lei a badare a me e non viceversa. Una volta lei è andata al minimarket sotto casa a comprare la merenda o le merendine (che dir si voglia), e quando è tornata su io non le ho aperto. Mi aveva detto di non aprire a nessuno...!!! A voglia a dirmi dai apri sono io... non c'è stato verso. ;-)
    Non abbiamo dato fuoco alla casa. Non l'abbiamo inondata d'acqua. Nè distrutta. Nè ci siamo lanciate dal balcone.
    Andavamo a scuola da sole.
    Andavamo a fare la spesa da sole.
    E siamo sopravvisute... ;-)
    Adesso tutti questi genitori al servizio dei figli mi mette un po' di tristezza. Non il contrario.

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  21. Di tutto ciò mi spaventa solo il pensiero che quei bimbi possano crescere con la convinzione che sia normale che "lui" vada al bar perché il resto non è affar suo, "lei" no. Al di là di questo ...mi viene in mente che conosco due genitori denunciati per abbandono di minore perché i figli, in attesa che loro finissero di cenare al ristorante, avevano deciso di andare in macchina a dormire.

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  22. Però questi genitori apprensii e super presenti sono gli ex bimbi lasciati a cavarsela da soli (questa è la mia esperienza). Ogni modello di educazione ha i suoi pro e contro e i suoi frutti futuri.
    Può darsi che ora si sbagli molto, come si sbagliava molto ai tempi dei nostri genitori e nonni. Quello che noto di positivo è che i genitori di oggi si pongono il problema e cercano di scegliere il modello da seguire. La sensazione è che i nostri genitori agissero senza aver deciso che fare, ma così come veniva. Può essere che così facessero meglio e soprattutto loro se la vivessero meglio ma io proprio non ci riesco. jane

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    1. Neanch'io ci riesco. Ma, come ho scritto sopra, penso che dovremmo chiederci se li riempiamo di premure per il loro bene o per il nostro. ;)

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  23. condivido le tue considerazioni.

    La cosa bella di questa storia sono in effetti i bimbi che sono così belli e se la san cavare.
    i piccoli hanno una capacità pazzesca di affrontare cose nuove.Se non si dà loro la possibilità di farlo,gli si fa un torto.
    Quindi son d'accordo con te su cercare la frugalità ed evitare di relegarli sempre e solo nelle situazioni "per bambini".

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    1. Mi fai chiedere se noi italiani, con il nostro concetto forte di famiglia, non lasciamo i bambini da soli per mancanza di fiducia, piuttosto che per amore.

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  24. Ciao leggo per la prima volta il tuo blog stasera. E mi ha colpito questo post. Io forse sono una mamma apprensiva è vero, penso di esserlo il giusto, o forse no, ma non è questo il punto. Ora però dopo aver letto tutti i commenti, ok loro sono abituati cosi, ma se uno di quei bimbi per sbaglio si fosse arrampicato su una sedia? Se fosse caduto? Se qualcuno si fosse sentito male? Un bambino di 5 anni per quanto autonomo certe cose non le può fare. Allora mi chiedo, se siete vicine perché lei non è venuta a chiederti aiuto? O a te o qualche altra vicina? Te lo dico perché nell'asilo di mio figlio ci sono genitori musulmani, e sai qual'è l'unica cosa che mi da veramente fastidio?? Che non salutano mai. MAI. Ora ok può essere cultura, ma perché se io ti dico Ciao. Mi guardi in faccia e passi oltre? Perché se ti do una mano che sei senza ombrello e ti tengo sotto fino al cancello, il giorno dopo fai finta di non conoscermi? Dove sta qui allora l'errore? Perché non chiedere aiuto? E non rispondetemi, per cultura, perché allora dove sta l'integrazione? Deve partire solo da noi?

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    1. Dare soluzioni al problema dell'integrazione in un commento è pretenzioso. Io credo che una soluzione sia mia figlia, che adora la figlia di Kautar: mangiano la pita assieme e si scambiano i vestiti. Non pretendo che le mamme velate al parco facciano amicizia con me. Non faccio amicizia neanche con le mamme italiane del paese ma solo con persone che ritengo affini a me. Con gli altri sono educata.
      E il saluto, bè, non sono un'antropologa ma credo che sia veramente una consuetudine molto legata al concetto di cultura. Anche se credo fermamente che se ci si vuole integrare, bisogna capire e rispettare le convenzioni sociali del paese di arrivo. Così come il paese d'arrivo deve imparare a contestualizzare il concetto di "buona educazione". Poi certo, capisco pienamente che non l'hai presa bene.

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  25. Non ho mai capito perchè continui ad elogiare gli extracomunitari.
    Per carità, non per razzismo, ma tutti questi complimenti ai marocchini e al fatto che hai detto una volta che vorresti che le tue figlie sposassero marocchini a me suonano molto di cazzate.
    Baci

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    1. A me invece questo commento suona molto di trollata, quindi non rispondo e invito chi legge a non rispondere.
      Have a nice day.

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  26. A me sta sul cazzo il marito che potrebbe fare a meno di andare al bar mentre la moglie lava i piatti e potrebbe stare con i bambini.
    Ma una che ha le mie pretese da un marito così probabilmente prenderebbe quattro sberle.

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  27. Ti ho scoperta...è ti sto leggendo con avidità.., come hanno già detto, come un libro la sera. Mi fai sorridere, ridere e riflettere.
    Ti ringrazio.
    Complimenti.

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