Per un periodo, con mia madre e mio fratello, ho vissuto in un appartamento popolare proprio sopra all'appartamento di Michele.
Michele era una bambino più grande di me, bellissimo. Aveva i capelli castani chiari e due occhi azzurri che facevano rovesciare le budelle. Il suo papà faceva l'operaio e Michele ne era molto orgoglioso, ma non ricordo che faccia avesse. La sua mamma, a differenza della mia, sembrava una mamma vera: faceva la casalinga, aveva la messa in piega e gli occhi come quelli del figlio, e sorrideva. Io un po' gliela invidiavo.
Io per Michele andavo matta, e quando mia mamma voleva farmi fare qualcosa, chennesò, quando cercava di convincermi ad andare in bici senza le rotelle, mi diceva che Michele lo faceva già, e allora ci provavo anch'io. Io però ci avevo un sacco paura di andare in giro senza rotelle, e mamma ogni estate cercava di convincermi, ma io mi bloccavo e finiva che lei si arrabbiava e io sentivo che la deludevo molto. Perché a casa tutti avevano fatto un po' di sport, mentre io era quella che andavo bene a scuola, e la cosa di per sè era già abbastanza vergognosa, senza aggiungere il fatto che non sapevo neanche andare in bicicletta. Tipo mio babbo da bambino vinceva le gare di atletica, poi sciava e andava a cavallo, e in più, dice proprio che a scuola era un mezzo genio, prima di rovinarsi.
E insomma, quando non c'era nessun maschio nel cortile Michele mi invitava a giocare, perché era figlio unico, e mia mamma mi diceva che essere figli unici è una cosa molto triste.
Poi mia madre si sposò, e io mi trasferii.
Andavo ancora alla scuola elementare del quartiere e incontravo Michele, però lui aveva cominciato a fare un po' il gradasso, perché sapeva che gli andavo dietro.
Pian piano l'ho perso di vista.
Io a volte lo incrocio, e siamo adulti e ora che ci penso non ci salutiamo più.
E penso che quella volta che lui mi invitò a mangiare le giuggiole sopra al tetto del garage, direttamente dall'albero, bè, quella volta, a sei anni, ho provato qualcosa che ora so che assomigliava molto all' amore.
Michele era una bambino più grande di me, bellissimo. Aveva i capelli castani chiari e due occhi azzurri che facevano rovesciare le budelle. Il suo papà faceva l'operaio e Michele ne era molto orgoglioso, ma non ricordo che faccia avesse. La sua mamma, a differenza della mia, sembrava una mamma vera: faceva la casalinga, aveva la messa in piega e gli occhi come quelli del figlio, e sorrideva. Io un po' gliela invidiavo.
Io per Michele andavo matta, e quando mia mamma voleva farmi fare qualcosa, chennesò, quando cercava di convincermi ad andare in bici senza le rotelle, mi diceva che Michele lo faceva già, e allora ci provavo anch'io. Io però ci avevo un sacco paura di andare in giro senza rotelle, e mamma ogni estate cercava di convincermi, ma io mi bloccavo e finiva che lei si arrabbiava e io sentivo che la deludevo molto. Perché a casa tutti avevano fatto un po' di sport, mentre io era quella che andavo bene a scuola, e la cosa di per sè era già abbastanza vergognosa, senza aggiungere il fatto che non sapevo neanche andare in bicicletta. Tipo mio babbo da bambino vinceva le gare di atletica, poi sciava e andava a cavallo, e in più, dice proprio che a scuola era un mezzo genio, prima di rovinarsi.
E insomma, quando non c'era nessun maschio nel cortile Michele mi invitava a giocare, perché era figlio unico, e mia mamma mi diceva che essere figli unici è una cosa molto triste.
Poi mia madre si sposò, e io mi trasferii.
Andavo ancora alla scuola elementare del quartiere e incontravo Michele, però lui aveva cominciato a fare un po' il gradasso, perché sapeva che gli andavo dietro.
Pian piano l'ho perso di vista.
Io a volte lo incrocio, e siamo adulti e ora che ci penso non ci salutiamo più.
E penso che quella volta che lui mi invitò a mangiare le giuggiole sopra al tetto del garage, direttamente dall'albero, bè, quella volta, a sei anni, ho provato qualcosa che ora so che assomigliava molto all' amore.
...buone le giuggiole...e tanto romantico raccoglierle insieme dall'albero sì!!!...
RispondiEliminaIo son quella che arriva sempre in ritardo, nei rapporti con le persone.
In ritardo mi rendo che qualcuno era innamorato ma soprattutto con enoooorme ritardo mi accorgo quando lo sono io...
Qualcuno dice meglio tardi che mai..ma non so mica se concordo!
Famose du' giuggiole va'...
qualcun altro dice: carpe diem! ;)
EliminaMichele... non sai cosa ti sei perso!
RispondiElimina(o forse sì)
:D
Questi maschi... Eccome se ci si innamora a sei anni! Però la prossima volta che lo incroci io lo saluterei.
RispondiEliminaI maschi son maschi anche da piccini.... poi crescendo possono solo peggiorare! Oddio, non tutti magari! Bella storia comunque...
RispondiEliminaMIchele è un po' come Gonzalo... ;-)
RispondiEliminaOssignore, per fortuna no o_O
EliminaSi ma il Michele, mo, com'è? "Salutabile"?
RispondiElimina(che cazzone che sono, tu eri volata così in alto, scusa)
bah, salutabile sì ;)
Eliminacomplimenti per il tuo blog :-)
RispondiEliminajane
Non mi ricordo di aver mai "amato" qualcuno in così tenera età.
RispondiEliminaE non ho mai neanche assaggiato le giuggiole.
Se ci riesco, provvederò.
Non sono granché, e poi il giuggiolo ha le spine.
Elimina'ellina! <3
RispondiEliminaPensa: se la tua vita fosse uno script cinematografico adesso sarebbe lui a venire dietro a te *-*
che bella storia... è stato come leggere un capitolo di un libro
RispondiElimina:)
Ciao Vale,
RispondiEliminati scrivo dalla Toscana...poco tempo fa sul giornale si parlava del tuo blog perchè c'era un intervista a Crepet e lui diceva di aver comprato i diritti del tuo blog perchè hai una famiglia che rispecchia la modernità.
A me piace molto come racconti e cosa racconti...ti seguo da sempre anche se non ti commento mai!
Sei bravissima!
Chiara da Firenze
crepet???
EliminaE non ci dici niente. Bell'amica. :DD
Eliminaanche a me alle elementari piaceva tanto un certo michele...ora però è brutto, non si può vedere!!! comunque lui non lo sapeva e non mi cacava neanche lontanamente.... :)
RispondiEliminama il mio in realtà non si chiamava michele... ;)
EliminaIl mio si chiamava Angelo De Pace.
RispondiEliminaAll'epoca, romantica e melensa a rischio diabetico, gli scrivevo frasi d'amore.
Quella che ancora ricordo, diceva testualmente "un amore senza pace, un amore senza De Pace"
Ecco perchè sono diventata cinica.
Scrivere frasi d'amore mi riesce malissimo!
Ihihih!
EliminaAnche a me alle elementari piaceva un certo michele, poi son ritornato eterosessuale.
RispondiEliminamhm. Forse sei sempre stato bi e non lo sai ;)
EliminaL'unico maschio che ti abbia mai filato,compreso il padre delle tue figlie.
RispondiEliminasarà dura farmene una ragione, quando ci riuscirò passerò alle femmine. ;)
Eliminama quanto sono belli gli amori da piccoli, mi ricordo i miei... era tutto molto semplice...
RispondiEliminama come fai??? giuggiole-garage-amore: colpita e affondata, anche questa volta!
RispondiEliminaLa verità ti prego sulle giuggiole!
RispondiEliminaNon c entra nient col post, ma stanotte t ho sognata. Avevi un vestito alla audrey grigio di lana, e mi lasciavi le bimbe per una sera per andare ad un concerto. Le tornavi a prenderealle 3 di notte con in mano uno stereo anni 90 con j.lopez a palla. E mio marito si incazzava perche il gionro dopo doveva discorrere coi vicini. -mi sa che non devo piu leggere il tuo blog dopo mezzanotte!
RispondiEliminaDimmi che ascoltavo I'm still jenny from the block!
EliminaA me alle elementari non mi filava nessuno :p guardavano tutti la mia amichetta Claudia che era biondissima.
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