CAMBIO VITA

E più bevo e più sete me vie', sti bicchieri so pieni de sabbia

Cambio vita.
Qualcuno una volta ha detto Stay hungry, stay foolish, e io non sono (tanto) nerd, però folle sì, ma folle parecchio. Io se non ho l'adrenalina in circolo mi spengo.
Insomma, fatto sta negli ultimi tempi il mio lavoro in ufficio è diventato sempre più amministrativo e sempre meno commerciale, e mi stavo spegnendo. Mi stavo mettendo in apnea otto ore al giorno, con tutto il rispetto nei confronti di un posto di lavoro che mi ha  dato quella sicurezza che manca a molti miei coetanei. Io però non sono capace di mettermi in stand by otto ore al giorno. Tra l'altro ho cominciato sei anni fa a scribacchiare dietro compenso, e negli ultimi due anni mi sono piovuti in mano dei bei progetti, piccoli e grandi, e ne ho in mano uno bellissimo. Solo che quando alla sera mi mettevo a scrivere, non sapevo proprio che scrivere. La vita e la fantasia mi stavano scivolando via dalle mani. E io non sono Pascoli o Leopardi, che spiavano Silvia dalla finestra e invece di masturbarsi scrivevano una poesia. Io mi spengo, a star lì a guardare la vita dietro alle tende.Non ce la faccio a prendere la vita come un sacrificio.

Poi capita che io sono lì che penso a cosa fare e a cosa non fare, che mi martello i coglioni dicendomi che è inutile cercare un lavoro adatto a me perché tanto c'è la crisi, e frattanto arriva quel rincoglionito di mio fratello che mi comunica che ha vinto un concorso indetto da una cooperativa di agricoltori per gestire il loro punto vendita principale: un negozio di vino e altro, con tavoli e sedie fuori e la possibilità di servire torte, insalate di fiori, crostini e piadina. E mi vuole come socia. Una socia che dovrebbe lavorare con lui in negozio/ locale durante i periodi di afflusso turistico, organizzare cosine carine come drag queen come dj set  artisti di strada che suonano tra i tavoli, letture a tema, workshop di cucina con i prodotti del territorio e occuparsi della vendita on line nei periodi "morti".
E io secondo voi cosa gli ho risposto?

Mi stai chiedendo di fare l'equilibrista senza rete? Ok, ci sto.

Credo in mio fratello, credo in noi, credo che in una zona di eccellenze gastronomiche si possa fare cultura a partire dalla coltura.

Credo anche in tutti i miei progetti collaterali che ancora non mi danno uno stipendio intero, però insomma, sono quel qualcosa in più che ci fa vivere dignitosamente, che ci fa andare in vacanza.

Lavorerò vicina a casa, vicina alle bambine. Mio fratello come socio.
E come va va. Tra un anno facciamo il punto, e se è andata male ho il culo a terra.
Noi però pensiamo in grande.

L'interrogativo è questo, e vi chiedo di partecipare a questo contest improvvisato. Si chiama Premio Veggente, il premio si vince tra un anno ed è un mio bacino.

Cosa farò tra un anno?

• mi sarò così calata in questo progetto "imprenditoriale" che diventerò ambasciatrice dell'Olio Brisighello nel mondo;
• sarò così stanca della vita "slow" di paese che cercherò un posto da centralinista con la palla al piede, pur di stare di nuovo tra quattro mura e un pc;
• i miei progetti da freelance andranno così bene che assumerò una persona che stia nel locale al posto mio e farò altro.

Per farvi vedere che siamo seri vi posto il mio nuovo socio e una foto di me, in una delle mie tenute sobrie da lavoro. Fate un po' voi.

p.s. Aveste libri da presentare, monologhi da recitare, pezzi da suonare, scrivetemi che non si sa mai. Per ora spendiamo con sobrietà, e puntiamo a divertirci.