È che il Donatore è un po' come me, per questo tra di noi non ha funzionato. È tipo da sceneggiate, melodrammi, paroloni.
L'altro giorno abbiamo stranamente litigato, e lui s'è presentato con tre scatoloni, sapendo che il posteggio ad interim di materiale inscatolato nel mio ingresso mi fa incazzarissimo. Per essere certo di non sentirmi per almeno un giorno ha posteggiato anche degli otoprotettori, che sono volati diretti nel cassonetto.
"Stronza, ora riprenditi i tuoi cazzo di libri, che io a casa non c'ho il posto"
Li scatoloni poi li ho aperti, e dovrei scriverci un post a parte. C'erano libri dell'università; fotocopie rimpicciolite per l'esame di Macroeconomia; i califfi Omayyadi riassunti in un bigliettino; un biglietto del Meeting Etichette Indipendenti del 2002, con dietro la lista dei regali di Natale da fare; un libro di "Economia aziendale per Istituti Tecnici" senza nome, con pochissimi appunti, di una calligrafia maschile che mi ha fatto venire in mente tante lettere sulla Smemoranda, alle superiori, prima che io avessi una casella email.
Dicevo.
Io ci ho sempre avuto tanti libri ma non tantissimi, perché li ho sempre presi a prestito in biblioteca. Quando compro un libro tendo a non leggerlo: so che è lì disponibile nei secoli dei secoli, e lo lascio a prendere polvere.
Quando io e il Donatore abbiamo comprato la casa dove ora vivo, lui mi ha convinto a lasciare i miei libri in alcuni scatoloni in cantina, così, momentaneamente, finché non avessimo trovato una libreria che ci piacesse, magari fatta su misura in quello nicchia che lui fece costruire in salotto: la famosa "libreria della Vale", dove alla fine ho messo un leggio con sopra alcuni giornali.
Fatto sta che io e lui ci siamo lasciati e i libri, pian piano, hanno invaso la casa. Seduti per terra, avvolti da gatti di polvere, sui mobili, sulle sedie, nei cassetti.
L'altro giorno ho deciso di comprarmi una piccola libreria (minuscola), dove mettere solo i preferiti.
E volevo farveli vedere!
Questo è uno scorcio del mio salottino. C'è l'amaca, il divano, le poltrone vintage. Una è talmente vintage che come vedete c'ha un buco enorme, ma forse in effetti non si vede bene.
E quello è lo scaffale dei libri del cuore. Eh, lo so che è piccolo, ma la maggior parte dei libri li tengo in camera, che c'ho proprio la mia poltrona privata da lettura con anche il casco giallo da permanente.
Quando mio fratello ha trapanato il muro per montare quello scaffalino (lui è il maschio alfa di casa), mi ha preso per il culo un'ora perché selezionavo i librini uno a uno, con cura quasi maniacale. E pensare che io sono una pressapochista delle peggiori.
Alla fine ho messo nel piano basso i classiconi, che sono bellini perché sono tutti uguali, me li ha regalati tutti mio fratello e li tengo a portata di mano perché non li ho ancora letti tutti. Sono quelli lì con il carretto siciliano in mezzo.
Pooooi.
Sullo scaffale sopra ci sono i Puffi, un disco di Dalida (no, il disco è nel juke box, in realtà), e dei librini bellini bellini come: Pian della Tortilla di Steinbeck; Emilio di JJ Rousseau; un libricino di Einstein che è un po' una palla, però mi fa tenerezza perché era di mio padre. Avevo anche la sua copia di L'uomo a una dimensione di Marcuse, però mi sa che l'ho perso. Poi vabbè, nella mensolina sopra c'è il Capitale che occupa quasi tutto il ripiano, e sopra ci ho messo un modello di scarpa da calzolaio: l'ho preso a Portobello Road e l'ho regalato al Donatore anni fa. Avevamo un patto: chi viene lasciato si tiene tutto. E pensate che culo, sono riuscita a farmi lasciare, per quello che ci ho ancora il juke box. E per quello che lui ha le mie chiavi di casa: perché c'è il juke box dentro. No, vabbè, siamo complicati.
Infine c'è la scaffale in cima in cima, che non riesco a fotografare, e ci sono libroni come Anna Karenina, Furore, Morte a credito. Peccato non avere una copia di Germinale di Zola, che è un altro tra i miei libri cult (un po' ideologica, io, eh?). Uh, e il Vangelo Secondo Gesù, di Saramago, che quasi quasi è il mio libro preferito. C'è da dire che ne ho un po' di libri preferiti eh. Recentemente ho adorato Mattatoio n. 5 di K. Vonnengut, e dire che la fantascienza mi fa abbastanza cagare. Ma lì non c'era fantascienza, lì c'era pacifismo.
Dài basta ragazzi, che se mi metto a parlare dei miei romanzi preferiti non la finisco più. Ma Pastorale Americana, poi????
No, smetto davvero.
Bacibaci.
L'altro giorno abbiamo stranamente litigato, e lui s'è presentato con tre scatoloni, sapendo che il posteggio ad interim di materiale inscatolato nel mio ingresso mi fa incazzarissimo. Per essere certo di non sentirmi per almeno un giorno ha posteggiato anche degli otoprotettori, che sono volati diretti nel cassonetto.
"Stronza, ora riprenditi i tuoi cazzo di libri, che io a casa non c'ho il posto"
Li scatoloni poi li ho aperti, e dovrei scriverci un post a parte. C'erano libri dell'università; fotocopie rimpicciolite per l'esame di Macroeconomia; i califfi Omayyadi riassunti in un bigliettino; un biglietto del Meeting Etichette Indipendenti del 2002, con dietro la lista dei regali di Natale da fare; un libro di "Economia aziendale per Istituti Tecnici" senza nome, con pochissimi appunti, di una calligrafia maschile che mi ha fatto venire in mente tante lettere sulla Smemoranda, alle superiori, prima che io avessi una casella email.
Dicevo.
Io ci ho sempre avuto tanti libri ma non tantissimi, perché li ho sempre presi a prestito in biblioteca. Quando compro un libro tendo a non leggerlo: so che è lì disponibile nei secoli dei secoli, e lo lascio a prendere polvere.
Quando io e il Donatore abbiamo comprato la casa dove ora vivo, lui mi ha convinto a lasciare i miei libri in alcuni scatoloni in cantina, così, momentaneamente, finché non avessimo trovato una libreria che ci piacesse, magari fatta su misura in quello nicchia che lui fece costruire in salotto: la famosa "libreria della Vale", dove alla fine ho messo un leggio con sopra alcuni giornali.
Fatto sta che io e lui ci siamo lasciati e i libri, pian piano, hanno invaso la casa. Seduti per terra, avvolti da gatti di polvere, sui mobili, sulle sedie, nei cassetti.
L'altro giorno ho deciso di comprarmi una piccola libreria (minuscola), dove mettere solo i preferiti.
E volevo farveli vedere!
Questo è uno scorcio del mio salottino. C'è l'amaca, il divano, le poltrone vintage. Una è talmente vintage che come vedete c'ha un buco enorme, ma forse in effetti non si vede bene.
E quello è lo scaffale dei libri del cuore. Eh, lo so che è piccolo, ma la maggior parte dei libri li tengo in camera, che c'ho proprio la mia poltrona privata da lettura con anche il casco giallo da permanente.
Quando mio fratello ha trapanato il muro per montare quello scaffalino (lui è il maschio alfa di casa), mi ha preso per il culo un'ora perché selezionavo i librini uno a uno, con cura quasi maniacale. E pensare che io sono una pressapochista delle peggiori.
Alla fine ho messo nel piano basso i classiconi, che sono bellini perché sono tutti uguali, me li ha regalati tutti mio fratello e li tengo a portata di mano perché non li ho ancora letti tutti. Sono quelli lì con il carretto siciliano in mezzo.
Pooooi.
Sullo scaffale sopra ci sono i Puffi, un disco di Dalida (no, il disco è nel juke box, in realtà), e dei librini bellini bellini come: Pian della Tortilla di Steinbeck; Emilio di JJ Rousseau; un libricino di Einstein che è un po' una palla, però mi fa tenerezza perché era di mio padre. Avevo anche la sua copia di L'uomo a una dimensione di Marcuse, però mi sa che l'ho perso. Poi vabbè, nella mensolina sopra c'è il Capitale che occupa quasi tutto il ripiano, e sopra ci ho messo un modello di scarpa da calzolaio: l'ho preso a Portobello Road e l'ho regalato al Donatore anni fa. Avevamo un patto: chi viene lasciato si tiene tutto. E pensate che culo, sono riuscita a farmi lasciare, per quello che ci ho ancora il juke box. E per quello che lui ha le mie chiavi di casa: perché c'è il juke box dentro. No, vabbè, siamo complicati.
Infine c'è la scaffale in cima in cima, che non riesco a fotografare, e ci sono libroni come Anna Karenina, Furore, Morte a credito. Peccato non avere una copia di Germinale di Zola, che è un altro tra i miei libri cult (un po' ideologica, io, eh?). Uh, e il Vangelo Secondo Gesù, di Saramago, che quasi quasi è il mio libro preferito. C'è da dire che ne ho un po' di libri preferiti eh. Recentemente ho adorato Mattatoio n. 5 di K. Vonnengut, e dire che la fantascienza mi fa abbastanza cagare. Ma lì non c'era fantascienza, lì c'era pacifismo.
Dài basta ragazzi, che se mi metto a parlare dei miei romanzi preferiti non la finisco più. Ma Pastorale Americana, poi????
No, smetto davvero.
Bacibaci.
e caino, parlando di saramago?
RispondiEliminaroberta
Saramago non l'ho letto tutto: è troppo difficile, e richiede una certa dedizione. Me lo segno, comunque!
Eliminaconcordo, ma caino è un libro breve (da finire in una serata), dissacrante e geniale
EliminaIl problema dei libri. No perchè a casa mia è diventato un problema. L'uomo li detesta con tutto sè stesso. E infatti mi ha regalato l'e-book. Ma questo non mi ha fatto smettere di comprare libri. E lui mi detesta per questo. Per non parlare dei giornali che accumulo pazientemente sul tavolino del salotto, in attesa di avere il tempo di leggerli. Vabbè. Comunque la tua libreria è strafighissima! :D
RispondiEliminaAhah, io tra i giornali da leggere ho un ebook stampato (ahahah, sono furba), scaricato due vacanze di natale fa.
EliminaTi posso consigliare un altro libricino moltomoltocarino? Certo, non è micca un classicone o un capolavoro, ma è perfetto per le persone malinconiche e filodepression come noi. Io mi ci sono fatta un bel bagnetto di lacrime e sogni e ogni tanto lo rispolvero perchè sono una tristona cronica.
RispondiEliminaSe non l'hai ancora letto, "Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?" di J. Harstad.
Bacini ai librini.
Uh, lo segno. Mai sentito Harstad.
EliminaTi lascio solo l'incipit, che secondo me è una ciliegia triste e bellissima. Così, per dire.
Elimina"La persona che ami è fatta per il 72,8% d’acqua e non piove da settimane."
No, il Vangelo secondo Gesù no.... Cioè, mi piaceva quello che diceva... ma l'ho trovato noioso. O forse l'ho letto in un periodo no... Mah, lasciamo stare i libri, sennò anche io non la finisco più... parliamo di Puffi :P
RispondiEliminaNuuuuuu! il Vangelo di Saramago è...è...è... merda cos'è. Polly dillo te. Urca cos'è. Mamma mia.
EliminaEccomi, mi sono ripresa dallo svenimento.
EliminaBè, volendo parlare con ostentata diplomazia nei tuoi confronti direi che per leggere Saramago devi essere ben disposto. In effetti la prima volta che provai quel libro, lo lasciai perdere.
Ok, allora dopo il trasloco, lo recupero e poi ti dico. In ogni caso te lo dicevo pochi giorni fa che sei più intelligente di me ;)
EliminaSe leggi Cecita' ti innamori di lui, altroche'.
EliminaIl deserto dei Tartari vicino ai Puffi mi pare riveli molto.
RispondiEliminaIo ho 2 librerie, una in camera (larga 3 mt e alta 2) e una in ingresso (larga 1,5 mt e alta quasi 3), che però fanno per 5 perché i libri sono messi in doppia fila e anche infilati in orizzontale.
Come te, prendo i libri in biblioteca, ma compro solo quelli che voglio rileggere quando/quanto mi pare e piace.
Che bello immaginarti in questa biblioteca domestica!
EliminaMa hai un'amaca in salotto?!
RispondiEliminaGrandissima! :D
EliminaIn realtà l'ho tolta perché le bimbe la usavano come altalena e quando uscivi dal bagno rischiavi ogni volta di essere centrato in pieno da una biondina volteggiante.
EliminaBellissimo spaccato del tuo mondo.
RispondiEliminaL'uomo a una dimensione ce lo fece leggere il prof di filosofia al liceo ed è ancora uno dei miei libri preferiti.
Molti anni fa lessi le prime pagine e feci una gran fatica. Magari riprovo. :)
EliminaNon t’avevo mai lasciato un commento perché sono brasiliana e ho molta pigrizia in scrivere in italiano. Ma oggi ho scoperto troppe cose in comune, a cominciare dal Germinale e dal Vangelo di Saramago (qui però ho il vantaggio di averlo letto in portoghese…). E poi l’amaca, che é molto brasiliana!! La usavo per anche per dondolare il lettino della mia piccola cosi: http://www.diariodaalessia.blogspot.it/2008/08/genial.html
RispondiEliminaComunque, sono sicura che tornero a scriverti. Nel fratempo, non ti va di imparare il portoghese? ;)
Nella mia top ten (azzarola, tra un po' diventa top twenty!), visto che sei brasiliana, c'è anche la trilogia di Amado I sotterranei della libertà :)
EliminaVedo che ami molto la letteratura francese, tra l'altro.
RispondiEliminaE che ce stai sotto co' Instagram! :)
Oddio, non posso dire di conoscere bene la letteratura francese, però tra i libri preferiti c'è tutto quello che ho letto di Zola, tutto quello che ho letto di Céline, tutto quello che ho letto di Flaubert (no, vabbè, sto barando, di Flaubert ho letto solo Madame Bovary).
EliminaRiconoscere titoli di libri è come scoprire amici in comune... Pastorale Americana, Mattatoio n° 5, Morte a credito... e quel capolavoro del Vangelo secondo Gesù... (Sì, a volte Saramago risulta difficile, comunque il suo migliore, che ti straconsiglio, è Cecità)
RispondiEliminaCiaoo!! :)
Cecità l'ho letto. Bello, simbolico, intenso. Ma troppo crudo, per i miei gusti. Ho preferito il Vangelo.
Eliminaio condivido il carrettino siciliano....!!!!!
RispondiEliminaMa che bellina la tua mini libreria.. Anche noi eravamo messi come te con libri sparpagliati da tutte le parti.. Poi quando ho iniziato a metterli anche in bagno ci siamo decisi a ricoprire tutte le pareti di una stanza fino a soffitto con la mitica Billy (ikea), adesso va molto meglio!
RispondiEliminaAnche la mia Nanetta impazzirebbe per un amaca in casa...
quando mi sono trasferita a berlino ho dovuto lasciare la maggior parte dei miei libri a casa dei miei e soffro molto la mancanza.
RispondiEliminamattatoio nr. 5 è uno dei miei libri preferiti e dentro c'è una frase che ripeto a ci mi chiede perché studio antropologia: "ero iscritto alla facoltà di antropologia. All'epoca ci insegnavano che tra gli esseri umani non c'è proprio nessuna differenza. Può darsi che lo insegnano ancora oggi. Un'altra cosa che insegnavano era che nessuno era ridicolo, cattivo o disgustoso".
Hai ragione che è un libro estremamente pacifista!
Beh, credo che antropologia ai tempi in cui andava a scuola lui, fosse un po' diversa da ora. Oddio, non so. L'antropologia pruima delle indipendenze africane doveva essere un'altra storia.
Eliminaio non potrei stare senza i miei libri!
RispondiEliminaAnche io Ora ci metto puffetta a protezione
:)
I puffi sono dei gran comunisti.
EliminaHai l'amaca in salotto.
RispondiEliminaBasta mi trasferisco da te e mi porto tutti i miei libri.
(43758483 esemplari rilegati)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaNon ho detto che sei invitato ;)
EliminaPastorale Americana, tutta la vita!
RispondiEliminaElena
Sempre interessante leggere di quel che ami leggere.
RispondiEliminaMa il tuo salotto? Ne vogliamo parlare? fantastico! (io il salotto nemmeno ce l'ho, vedi un po'!)(Però ho una cucina multitasking!)
Nu, che fantastico, è un'accozzaglia di roba usata. Un giorno sarà bello, però! :)
EliminaL'amaca, che bello!!!
RispondiEliminaHo letto solo Vonnegut, mi sento molto ignorante. Forse anche Einstein però. Io adoro la fantascienza.
Beh, "Come io vedo il mondo" di Einstein non è proprio fantascienza.
EliminaI libri sono il mio grande amore... In tutti i miei traslochi, la prima cosa che veniva inscatolata e passata alla casa successiva (dopo che il coglione di turno mi aveva scaricata) sono stati sempre e solo i libri. Tanti, tantissimi... un'esagerazione. Li ho lasciati 8 mesi in garage, poi ho preteso la libreria (Ikea santa subito) e ci ho piazzato tutti i miei libri... quasi tutti, quelli che mi hanno colpita meno li ho ancora in garage a dire il vero. Insomma, sono tanti comunque e li ho letti tutti, che io i libri li devo avere, prenderli in prestito non mi soddisfa. In caso di crisi apro una bibblioteca... a già... ma c'è crisi in effetti!!!
RispondiEliminaQuanto è consolante sapere che anche se il coglione di turno ti ha scaricata, ad aspettarti a letto c'è sempre un libro? Ci sono delle sere che se non avessi un libro dentro a cui decomprimermi, penso che mi drogherei.
EliminaHai la poltrona col casco giallo da permanente?! No, scusate tutti, ma la voglio anche io!
RispondiEliminaeccerto che ce l'ho (sguardo indignato).
EliminaOgni libro dovrebbe avere una degna libreria... I miei preferiti (quasi tutti) sono ammucchiati in camera, i "da leggere" in cucina...
RispondiEliminaIn attesa della libreria dei sogni che credo rimanga appunto nei sogni
Anch'io non so più dove metterli e non ho una libreria degna per accoglierli, li accatasto......dove capita, mi perdoneranno, ma non ho il posto!
RispondiEliminabuonanotte!
credevo fossi una fetiscista dei libri... non solo una lettrice (divoratrice).
RispondiEliminaIo non avendo una memoria di ferro (usando un eufemismo) non posso non possedere i libri che leggo, altrimenti come potrei ricordarmi quelli che ho letto... ;-)
carino fetiscista... ahahahahhah
EliminaSarà normale che questo post mi ha emozionata?
RispondiEliminaIo un'operazione del genere non potrei farla. Dubito ne uscirei incolume.
Bella, bella. Comunque. Come sempre.
Tu, I mean.
No, non è normale che tu ti sia emozionata :)
EliminaCavolo, i librini bianco-sporco edizioni economiche della letteratura mondiale...cos'è Bur? Non mi ricordo più, sono nella casa paterna. Noi c'avevamo anche quelli verdi in simil brossura.
RispondiEliminaehi... incredibile... pochi giorni fa ho scritto un post sulla stessa cosa! sullo scaffale dei libri preferiti!!!
RispondiEliminaeccolo.
http://leggimiognigiorno.blogspot.com.es/2012/04/lo-scaffale.html
ho pensato a lungo a saramago. alla fine non l'ho messo nella lista dei "top 20" anche se "saggio sulla lucidita'" potrebbe starci tranquillamente....
Bello un post sui libri! Giusto l'altro ieri mi hanno finalmente montato una libreria seria in casa e dopo più di due anni potrò disfare i miei 21 mega scatoloni: 17 di libri e 4 di cose varie tipo smemo del liceo, astuccio di 3 media...ci sarà da ridere, e sicuro scriverò un post al riguardo :-)
RispondiElimina