È* che volevo rendervi edotti circa un paio di miei smarrimenti quotidiani: semplice, ordinaria amministrazione.
L'altra sera c'era la festa dell'Ale e io ho lasciato il telefono a casa sua. In ogni abitazione altrui dove sosto almeno un'ora, lascio un ricordo che va dal carica- batterie agli orecchini, nel caso io mi metta comoda. Lasciare in giro il telefono però, regala una frustrazione particolare. Tipo che arrivi a casa e vorresti telefonarti, a vedere se squilla. Ma non hai nè il fisso, nè un telefono di scorta. E a BucoDelCulo, dove vivo, non c'è un telefono pubblico, e alle 11.30 di mercoledì sera non c'è neanche un bar aperto, e i tuoi vicini dormono da...mhmm...ad occhio e croce sei ore. E non puoi tornare dall'Ale perché hai appena trasportato le bibine addormentate nel loro letto e se le svegli giustamente si incazzano; in più, se ti regali un'altra rampa di scale per tre volte, con 25 kg sulle spalle, potresti morire (male).
Ergo, ho fatto senza, come quelli di Faenza. Ho staccato l'orologio da parete in cucina e me lo sono tenuta vicina vicina nel letto, sperando di svegliarmi al momento opportuno. E quando mi sono svegliata ero molto simile a una tipa miope che gira per casa con un orologio da parete di Duffy Duck sotto l'ascella, poi ogni tanto lo lascia in giro e deve cercare gli occhiali per cercare l'orologio. Cose così. E' che io l'orologio da polso non l'ho mai avuto, mi sono sempre vantata di avere l'orologio interno. Solo che l'orologio interno è molto ottimista, e scazza di venti /quaranta minuti. E durante la settimana mica posso arrivare in ufficio alle 9.40 e dire: Ah, il mio orologio interno dice che sono le 9.
Vabbè, poi niente, al mattino è arrivata mia madre a tenere le bimbe, che sono a casa da scuola, e con il suo telefono ho provato a chiamarmi. Dico, metti caso che la batteria non s'è ancora scaricata. Al contempo, visto che sono multitasking, ho chiamato Cesare il pulminista, per avvertire che le bimbe stavano a casa. E fa strano no? quando tu pensi di chiamare te stessa, e ti risponde un uomo. Cercando affannosamente il mio telefono, avevo rimosso il fatto che avevo appena composto anche il numero di Cesare. Per un nano secondo ho pensato alla me che, altrove, stava dormendo con uno, il quale aveva risposto al mio cellulare. Le stavo per dire: "Oh, tigre del ribaltabile, chi sarebbe questo?", quando Cesare mi ha bruscamente riportato alla realtà: Chi parla? Sono Cesare B.
No vabbè, storie di ordinario disorientamento.
Quindi ieri, senza telefono è cominciata male, you know.
Stamattina invece non trovavo la borsa. L'avevo lasciata in macchina. Aperta. In piazzetta. I cinque euro nel portafoglio c'erano ancora, mi aspettavo anche un biglietto di un ladro, con scritto qualcosa come: "Ti ho lasciato un euro per il caffè e una sigaretta".
Però non ho ritrovato i buoni mensa dell'asilo di Carolina, e mi sono presa un cazziatone dalla maestra.
C'ho pure la tosse asinina. Non ho fatto in tempo a pronunciare la frase "quest'anno neanche un piccolo focolaio ai polm" che già sono ridotta come il porco (trad: male). E questo week end ho in programma: cena e uscita amicale stasera, mostra sabato, pranzo dai miei domenica, festa del bimbo di una delle mie migliori amiche domenica pomeriggio. Sempre se non muoio.
Infine, ieri al supermercato, al reparto frutta e verdura, sono atterrata sul mio ginocchio, a causa di una foglia di spinacio, che sotto alle ballerine fa l'effetto della sciolina. Cioè, volata a terra che manco una di ottant'anni. Pregusti da mesi il giorno in cui potrai uscire senza calze, e ti procuri un enorme livido violaceo all'altezza del ginocchio.
No, vabbè.
Comunque oggi sono presa bene. Un po' c'è il sole. Un po' nessuno a casa mi strapperà via i jeans, notando quell'orrendo livido sul ginocchio. Sono fortune.
*Notate la finezza della E maiuscola accentata. Un segreto che mai vi svelerò.
Nu, e poi guardate cosa mi sono divertita a fare. (L'idea mi è venuta da lei, che le è venuta da lei, yuppidù!)
L'altra sera c'era la festa dell'Ale e io ho lasciato il telefono a casa sua. In ogni abitazione altrui dove sosto almeno un'ora, lascio un ricordo che va dal carica- batterie agli orecchini, nel caso io mi metta comoda. Lasciare in giro il telefono però, regala una frustrazione particolare. Tipo che arrivi a casa e vorresti telefonarti, a vedere se squilla. Ma non hai nè il fisso, nè un telefono di scorta. E a BucoDelCulo, dove vivo, non c'è un telefono pubblico, e alle 11.30 di mercoledì sera non c'è neanche un bar aperto, e i tuoi vicini dormono da...mhmm...ad occhio e croce sei ore. E non puoi tornare dall'Ale perché hai appena trasportato le bibine addormentate nel loro letto e se le svegli giustamente si incazzano; in più, se ti regali un'altra rampa di scale per tre volte, con 25 kg sulle spalle, potresti morire (male).
Ergo, ho fatto senza, come quelli di Faenza. Ho staccato l'orologio da parete in cucina e me lo sono tenuta vicina vicina nel letto, sperando di svegliarmi al momento opportuno. E quando mi sono svegliata ero molto simile a una tipa miope che gira per casa con un orologio da parete di Duffy Duck sotto l'ascella, poi ogni tanto lo lascia in giro e deve cercare gli occhiali per cercare l'orologio. Cose così. E' che io l'orologio da polso non l'ho mai avuto, mi sono sempre vantata di avere l'orologio interno. Solo che l'orologio interno è molto ottimista, e scazza di venti /quaranta minuti. E durante la settimana mica posso arrivare in ufficio alle 9.40 e dire: Ah, il mio orologio interno dice che sono le 9.
Vabbè, poi niente, al mattino è arrivata mia madre a tenere le bimbe, che sono a casa da scuola, e con il suo telefono ho provato a chiamarmi. Dico, metti caso che la batteria non s'è ancora scaricata. Al contempo, visto che sono multitasking, ho chiamato Cesare il pulminista, per avvertire che le bimbe stavano a casa. E fa strano no? quando tu pensi di chiamare te stessa, e ti risponde un uomo. Cercando affannosamente il mio telefono, avevo rimosso il fatto che avevo appena composto anche il numero di Cesare. Per un nano secondo ho pensato alla me che, altrove, stava dormendo con uno, il quale aveva risposto al mio cellulare. Le stavo per dire: "Oh, tigre del ribaltabile, chi sarebbe questo?", quando Cesare mi ha bruscamente riportato alla realtà: Chi parla? Sono Cesare B.
No vabbè, storie di ordinario disorientamento.
Quindi ieri, senza telefono è cominciata male, you know.
Stamattina invece non trovavo la borsa. L'avevo lasciata in macchina. Aperta. In piazzetta. I cinque euro nel portafoglio c'erano ancora, mi aspettavo anche un biglietto di un ladro, con scritto qualcosa come: "Ti ho lasciato un euro per il caffè e una sigaretta".
Però non ho ritrovato i buoni mensa dell'asilo di Carolina, e mi sono presa un cazziatone dalla maestra.
C'ho pure la tosse asinina. Non ho fatto in tempo a pronunciare la frase "quest'anno neanche un piccolo focolaio ai polm" che già sono ridotta come il porco (trad: male). E questo week end ho in programma: cena e uscita amicale stasera, mostra sabato, pranzo dai miei domenica, festa del bimbo di una delle mie migliori amiche domenica pomeriggio. Sempre se non muoio.
Infine, ieri al supermercato, al reparto frutta e verdura, sono atterrata sul mio ginocchio, a causa di una foglia di spinacio, che sotto alle ballerine fa l'effetto della sciolina. Cioè, volata a terra che manco una di ottant'anni. Pregusti da mesi il giorno in cui potrai uscire senza calze, e ti procuri un enorme livido violaceo all'altezza del ginocchio.
No, vabbè.
Comunque oggi sono presa bene. Un po' c'è il sole. Un po' nessuno a casa mi strapperà via i jeans, notando quell'orrendo livido sul ginocchio. Sono fortune.
*Notate la finezza della E maiuscola accentata. Un segreto che mai vi svelerò.
Nu, e poi guardate cosa mi sono divertita a fare. (L'idea mi è venuta da lei, che le è venuta da lei, yuppidù!)
Il contenuto della mia borsa, forse, un giorno lo mostrerò anche io. Forse.
RispondiEliminaNo ma è che mi ci vergogno troppo... tabù :)
Comunque, l'ultima volta che io ho perso il cellulare, poi non l'ho più ritrovato e mi sono trasformata in Antonio Albanese che lanciava maledizioni alla peluria irsuta del ladro. Cose ordinarie "nzomma". Giao
Senza cellulare, anche io come te e tanti altri, sprofondo in un disorientamento profondo!
RispondiEliminaNella borsa beh lasciamo perdere..trovo anche gli scontrini vecchi 4 mesi!
Comunque tanti auguri!!
Rita
grazie :)))
Eliminase lo facessi in questo momento con la mia borsa servirebbe credo un campo da calcio... No esagero basterebbe uno da pallavolo!
RispondiEliminaE' un piacere leggerti, scrivi benissimo, nelle tue parole mi sono proprio ritrovata... la mia borsa è molto peggio!!! Mi unisco alle tue fans. Ciao, buona giornata
RispondiEliminabuona giornata a te!
Eliminasono supposte quelle???
RispondiEliminano vabbèh, ti adoro una spanna in più :)
B.
Nu dai, questa domanda me l'aspettavo da un maschio! Ti pare che porto le supposte nella borsa XD
EliminaQuando si lascia il cellulare in giro ne possono succedere di tutte. A me capitò una roba da romanzo.
RispondiEliminaÈ eheheh.
me lo ricordo quel post ;)
EliminaÈ venerdì, c'è il sole, c'è il vento, ho visto dopo mesi le montagne all'orizzonte, a casa ho ½ kg di fragole e una coppetta di crema alla vaniglia che mi aspettano, insomma I ♥ this day.
RispondiEliminaP.S. mi rifiuto di mostrare cosa ho nella borsa: secreto secretissimo è! ☺
ari P.S. se perdessi il cellulare sarei rovinata in quanto non potrei più ricevere gli sms, a cadenza bi-annuale, di un ex nostalgico... un guaio, ma un guaio...
ennò, tu sei più geek di me. Ma lo sapevo subito ;)
EliminaCara patacca, sappi che i tuoi post, che sono sempre belli lunghini, sono gli unici che leggo fino alla fine (con gusto). Di solito mi fermo alla sesta riga.
RispondiEliminaE tu dirai: quindi?
E io rispondo: dai, son soddisfazioni.
Ti lovvo ufficialmente.
nu, veramente sono troppo lunghi? Odio i post troppo lunghi, taglio!
EliminaSe tagli i tuoi post io mi taglio le vene! Vanno benissimo! sono goduriosi come le rotelle di liquirizia, fidati.
EliminaLO farò anch'io! La mia borsa contiene pezzi di Lego, biscotti smangiucchiati, pacchetti di sigarette vuoti, mezzi pieni e pieni, tappi di birra, tappi di biberon e caramelle mou!
RispondiEliminabellini i tappi di birra e quelli di bibe!
EliminaIo non ho MAI perso il cellulare. Tra me e lui c'è un legame troppo profondo perchè io possa permettermi di abbandonarlo chissà dove. In compenso perdo un sacco di altre cose. Figa la foto della borsa! Lo farò pure io :) e la e maiuscola accentata? Nuooooo non la so fare, cacchio!
RispondiEliminaSe mi dici come si fa la E accentata potrei anche perdere la testa per te...
RispondiEliminaora.. capisco bene che c'è di meglio nella vita
ma se ti prometto che non ti faccio stalker e non mi innamoro di te (cosa difficilissima da mantenere...) me lo dici?
Ma scusa, come fai a innamorarti di me se non sai neanche se ho l'alito pesante? ;)
EliminaAllora non sono l'unica impedita incapace di fare la E accentata!
RispondiEliminaIl contenuto della borsa lo guardo solo di sbieco, già leggo righello e mi sembra di farmi troppo i cazzi tuoi.
Buon intenso weekend!
Fai la brava: voglio il Segreto!
RispondiEliminaÈ È È È È
RispondiEliminaMpf. E non ho manco usato copiaeincolla.
È È È È É É É
RispondiEliminaNon so qual'è quella giusta ma le so fare.
La nuova foto è da vera blogstar.
Se ti può consolare io ho la casa cosparsa di sveglie: i gemelli si divertono a "tambarare" e a cambiare gli orari. Demòni
È una foto che mi hanno fatto le bimbe, l'ho un po' posterizzata. Senti, ma mi invii una sveglia?
EliminaPolly ma non devi dormire con il cellu sul comodino a mò di sveglia... non si deve fare! Alla prossima "festività" ti regalo una sveglia. Reale o virtuale vedremo. Ma non il cellu.
RispondiEliminaEh me l'hanno detto dei campi elettromagnetici.
EliminaBasta non far sapere a mio marito che qualcuno sa fare la "è" maiuscola. A volte mi sembra il principe dei nerds, eppure non è capace manco lui!!
RispondiEliminaIo nella borsa non tengo più 'gnente, portafogli e fazzoletti di carta. Stop. Ce l'ho microscopica, e i figli si riempiano le tasche con le loro robacce... Non so, sono intollerante di questi tempi.
Il cellulare,alla fine, ce l'ho sempre in mano o in tasca. L'ho perso una volta sola: da Burger King in piazza duomo a Milano. E me l'hanno riportato - un i-phone nuovo di stringa. Appena regalato da mio marito.
Quell'uomo non sa che oltre al telefono ha salvato pure il matrimonio!
Cristina, splendido finale hahaha
RispondiEliminaQuegli OB sono troppo stilosi, Vale. Daje
Mi hai fatto morire dal ridere!! Fantastica :D e, deduco, un po' sovrappensiero sto periodo... ;)
RispondiEliminaIn realtà un po' sempre ;)
Eliminaciao polly(cina). vuoi sempre passare inosservata ma a me non scappa. TANTI AUGURI!!
RispondiElimina(e guarda che tu sei ancora in tempo per festeggiare il golden birthay, hai un anno pe prepararti!!)
uh, ciao! anche tu compivi gli anni!!!! è vero!!!
EliminaNo. Non sono pronta a mostrare la mia borsa. A nessuno.
RispondiEliminaquesto fotografo invece ha chiesto di mostrare il contenuto di borse e tasche a perfetti sconosciuti...non credo avrei accettato..
RispondiEliminahttp://francoisrobertphotography.com/#/portfolio/fine_art/contents
bellissimo!!!
EliminaCondividiamo il segreto della È accentata ;)
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