TRATTENERE LE PAROLACCE

Nell'amena provincia, i mezzi pubblici sono considerati dalle amministrazioni, ma anche dai cittadini, un'inutile esotismo, un po' come se vai a mangiare dalla Marianaza e chiedi il sushi. Passi per uno sfigatone, giustamente. Perché mangiare pesce crudo se c'è tutti i tipi di carnazza alla brace, piadina, salumi, minestra? Perché prendere l'autobus se c'hai il suv? Eh?
Insomma, fatto sta che stamattina la sottoscritta sfigatona, le capita che all'improvviso deve prendere l'autobus, perché è noto che i veri amici si vedono nel momento in cui rimani a piedi con l'auto. No, in realtà la colpa è la mia che nei giorni scorsi mi sono data al depennamento selvaggio dalla rubrica e ho depennato anche il Donatore, la cui unica utilità nei miei confronti era appunto il soccorso stradale.
A quel punto ho chiamato l'unica persona che conosco nel mio allegro villaggio, esclusa la fornaia e l'edicolante: mio fratello. Gli dico se mi presterebbe l'auto lunedì, che porto la mia dal meccanico. No, lunedì devo andare a Bologna, se vuoi te la presto martedì. Bene. Meccanico avvisato, mezzo salvato.
Succede che ieri sera alle 22 mio fratello mi comunica che stamattina (martedì) deve inaspettatamente tornare a Bologna. No problem, dico io. Muori stronzo adesso cazzo faccio, penso.
Stamane alle 5.30, una sua nuova chiamata. Rispondo per l'unico motivo che a quest'ora mi potrebbe chiamare solo per comunicarmi che è morto.
"Pronto", faccio concitata.
"Ho deciso di andare a Bologna in treno, se ti serve l'auto raggiungimi ora alla fermata del bus che ti do le chiavi".
"Grazie, ma lasciale in custodia al bar, io sto ancora dormendo".

Ore 6.06. Drin. Drin. Non rispondo, sto dormendo. Suona il campanello. Non apro, sto dormendo. "Valeeeee". Apro.
"Posso sapere che cazzarola suoni e urli, che c'è ancora la luna alta e come prova la posto qui sotto?"

foto scattata dalla mia finestra alle 6.06 di stamattina

"Ho perso l'autobus per andare in stazione. Lo aspettavo alla fermata sul lato opposto. Quando l'ho capito gli sono corso dietro, ma l'autista non s'è fermato. Ora devo andare a Bologna in macchina", dice, esagitato.
6.07. Emetto il primo "vaffanculo" della giornata.
E insomma.
E' finita che ho preso l'autobus io e poi ho chiamato il gentile meccanico chiedendogli se poteva andarsi a prendere l'auto a casa mia. Ha grugnito di sì.
Al ritorno prendo il treno. E' fico perché qualche anno fa appresi da un mio articolo su sette sere (cronaca Faenza), che (disclaimer: forse ricordo male) la regione Toscana, aveva messo in piedi un ingegnosissimo sistema di Memorario. Sulla linea Firenze Faenza, il treno sarebbe stato così regolare, ma così regolare, che uno si sarebbe ricordato a memoria a che ora passava, nella sua stazione di appartenenza.
Dopo qualche anno, il Memorario è comunque ancora in vigore, ed in effetti è regolarissimo: ci sono tipo tre treni al giorno, tutti con un ritardo regolarissimo, e soprattutto condizioni di viaggio quasi lussuose, oserei dire.

Morale della favola, la giornata è iniziata estremamente, estremamente male.