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SESSO. VITA. GRAVIDANZA. HIV.

Ci sono tante ipocrisie legate al concetto di Aids.
La più macroscopica è quella secondo la quale solo "drogati, puttane e froci" possano contrarre questa malattia. E di conseguenza, chi abbia contratto questa grave malattia, sia un malato di serie B, perché "se l'è cercata". Un malato che guardano con faccia perplessa, un malato a cui sbirciano le braccia, cercando fori.
Attualmente, tuttavia, da quando le "pere", per fortuna, sono un pochino cadute in disuso, i nuovi contagi avvengono soprattutto per via sessuale. Anche eterosessuale.
Ci sono paesi con un'alta percentuale di sieropositivi, per via della scarsa informazione, ma anche per via dello scarso controllo nelle donazioni di sangue. Poi le persone migrano, viaggiano, per fortuna si innamorano e per fortuna fanno l'amore. Facendo l'amore senza preservativo si può contrarre il virus, anche facendo l'amore con il proprio marito.

Quando ero incinta ho scoperto un'altra orribile ipocrisia. Nella lista degli accertamenti di laboratorio, il test HIV si faceva solo dietro esplicito consenso della madre (qualcuna mi sa dire se le cose sono cambiate?).
Una madre sieropositiva può generare figli sani.
Dovrebbe essere obbligatorio scoprire in tempo se una donna è sieropositiva, per fare in modo che il figlio nasca sano. Eppure, potenzialmente, una donna potrebbe dire "no, io il test non lo faccio, perché noi siamo gente per bene e l'Hiv non ce l'abbiamo", e potrebbe, potenzialmente, generare un figlio malato.

Poi c'è l'ignoranza.
Recentemente ho letto una cosa su un blog, e ho rabbrividito, ma non ho commentato per paura di sembrare spocchiosa, pedante, criticona. Non critico chi ha scritto, però il messaggio che mi ha trasmesso è stata l'ignoranza del blogger rispetto all'Aids. Diceva qualcosa come: "Avevo una malattia dermatologica, e le persone si spaventavano: ettecredo, è la stessa che hanno i malati terminali di Aids". Ora. I malati terminali di Aids possono essere poco, diciamo, estetici. Però la comprensione nei confronti di chi teme un malato di Aids è ignoranza. Perché i malati di Aids non ti contagiano a guardarli, a sedertici di fianco sull'autobus, a dormirci, a chiacchierarci, a frequentarli. I malati di Aids possono contagiarti se fai l'amore con loro senza il preservativo, se ti ci scambi una siringa, se, chennesò, ti depili con una sieropositiva, lei si taglia, e tu usi la lametta sporca subito dopo (subito, perché il virus fuori dal corpo umano muore velocissimamente), e ti tagli anche tu, e il tuo sangue entra a contatto con il virus sulla lametta. Cose così.

Allora io mi meravigliavo, tra me e me.
La gente vede un malato terminale e si terrorizza, ci sta lontanissima. Però con l'Hiv, prima di essere malati terminali, si può convivere tranquillamente per decenni, senza che nessuno se ne accorga. Magari fai sesso con uno carino e sei tranquillissima, e poi però vedi uno sull'autobus con una pelle strana e ti allontani.
A me invece l'ipocrisia mette a disagio, così come la stigmatizzazione.

Questo post l'ho scritto una vita fa, pensavo che si poteva inventare un banner, e che potevamo metterlo sui nostri blog, anche se il preservativo non va più di moda, dopo l'apotesi negli anni novanta, quando passavano quella Pubblicità Progresso con il professore che a scuola trovava un condom e con aria ammonitoria chiedeva "Di chi è questo?" e, a turno, si alzavano tutti dicendo "E' mio".
C'era Francesca che mi diceva che con altre blogger milanesi si stava muovendo per fare sensibilizzazione circa l'uso del dental dam.
Io poi tempo per coinvolgere altri e inventare qualcosa, non ne ho avuto. E mi sono detta: Perché si deve tutto ridurre al primo dicembre? Usiamolo sempre il preservativo, facciamo il test se abbiamo rischiato (qualche mese dopo, lo sapete vero?).
Pensavo che se avete dei buoni link li potete mettere qua sotto, così uno si legge i commenti e si fa un po' una cultura.
Perché l'hiv riguarda tutti e non solo il primo dicembre. Ricordatevene. E non vergognatevi.

Commenti

  1. Il primo link me lo posto da sola. Marino Buzzi, blogger, scrittore e libraio delle mie parti, consiglia letture a tema:http://cronachedallalibreria.blogspot.com/2011/12/1-dicembre.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+CronacheDallaLibreria+%28Cronache+dalla+libreria%29

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  2. Nei primi tempi in cui a mio figlio era stata diagnosticata una immunodeficienza grave congenita (l'Aids è immunodeficienza Acquisita) sono andata in giro a chiedere opuscoli ed informazioni. Farmacie etc etc.
    Bene, nessun consiglio per la gestione quotidiana.
    Ma sai qual è il paradosso?
    E' molto, molto più facile che siano le persone sane (ovvero con difese immunitarie nella norma) a fare loro del male (trasmettendo qualunque tipo di virus che si ha in circolo), piuttosto che il contagio da Aids ad uno che non l'ha..
    Non si è mai sufficientemente informati e consapevoli.

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  3. Nessuno ne parla più, mentre i numeri crescono.
    Grazie Vale.

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  4. http://d.repubblica.it/frasi/2011/12/01/news/aids_donne-707863/?rss

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  5. @LU: :)

    @kikki: bravissima! sono i "sani" spesso ad essere spesso un pericolo per i "malati". Il paradosso è che i malati incrociando uno sano, dovrebbero scappare terrorizzati o mettere la mascherina :) e invece succede il contrario (ci scherzo su ma sono sensibile :*)

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  6. a me in gravidanza per controllare l'hiv non mi hanno chiesto nessun consenso: era tra i controlli da fare e l'ho fatto e basta, come tutto il resto, con i soliti prelievi.

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  7. ho avuto a che fare con una "casa Speranza", dove venivano accolti malati di AIDS conclamata, dove si trovava, tra gli altri, una simpaticissima signora che aveva preso il virus dal marito, che l'aveva preso andando con qualcun'altra, e poi ne era già morto. I figli vivevano con sua sorella e lei chiedeva aiuto ad un operatore per scrivere loro una lettera nella quale spiegava perchè non li poteva crescere, e quanto li amava. Terribile

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  8. Questo post è molto bello e trovo che uno sia anche invogliato a leggerlo, più di quanto invoglino tutti i vari opuscoli che hanno l'aria di essere noiosi.

    Ora lo inoltro a un po' di gente.

    La cosa buffa è che io pensavo che fosse ieri la giornata mondiale della prevenzione, e ho tenuto il fiocco rosso per tutto ieri. E oggi non ce l'ho, e mi sento scemo <.<

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  9. Io non sono granchè con le date, ma si può cominicare a parlarne anche con i bambini, possibilmente senza ipocrisie, e i miei figli ti pare che si fanno scappare un' occasione per farmi domande difficili in cui mi tocca in primo luogo chiedermi come sto messa io, a ipocrisia? Ne abbiamo parlato 20 giorni fa.
    http://mammamsterdam.blogspot.com/2011/11/mamma-ma-come-viene-l-aids.html

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  10. A me ha sconvolto sapere che ci sono donne di 50 anni che non usano preservativo perché si imbarazzano a chiederlo al partner (occasionale nonché più giovane).
    http://www.giornalettismo.com/archives/147943/le-donne-mature-chiedano-il-preservativo/

    A parte che per me sarebbe da usare sempre, anche col proprio marito sposato nel 1940.

    Siti da segnalare non ne conosco, quelli che hai messo tu mi sembrano molto validi.

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  11. Non ho nessun link interessante da aggiungere, ma un'esperienza molto scoraggiante da aggiungere alla voce ignoranza, purtroppo.
    Conoscevo una ragazza bocconiana, carina, ricca, molto alla moda e convinta di essere superiore a tutto, malattie comprese. Aveva una vita sociale (e sessuale) attivissima, ovviamente snobbando preservativi e pillola. A parte il fatto che non so come abbia evitato una gravidanza indesiderata, per fortuna (leggi miracolo, forse) non ha mai contratto malattie serie. Un giorno comunque le viene un dubbio e si rivolge al padre PRIMARIO per chiedere di fare le analisi del sangue HIV compresa. Il padre (ripeto, primario) si scandalizza e rifiuta categoricamente di farle fare un esame dell'hiv nel SUO ospedale, dicendo "Ma cosa direbbero i miei colleghi se vedessero che mia figlia si sottopone al test?"
    Quando l'ho saputo ero letteralmente incredula e senza parole. Se anche alcuni medici la pensano così, mi sa che di strada ne abbiamo ancora taaaanta da fare...

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  12. Ho letto quel post e mi ha provocato la stessa reazione.
    Concordo con te: ho avuto amici che sono morti di AIDS e non ho mai avuto remore ad abbracciarli forte, a stare loro vicino anche se non tanto come avrei voluto.
    E l'ignoranza di chi non vuole usare il preservativo è abissale!

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  13. Io ricordo che anni fa c'era uno spot azzeccatissimo,(quello con l'alone blu sui contagiati) dove c'era una fantastica coppiettina felice.
    Poi però il marito si accoppia con un' altra donna, senza preservativo, la donna lo contagia, e lui di conseguenza contagia la moglie.
    Tutti scandalizzati: "ma che cacchio di roba è?
    mio marito non va a zoccole, lo spot è stupido".
    Ho amiche a cui quando racconto che, non tollerando più la pillola, uso il profilattico ci rimangono male:
    "tra marito e moglie il preservativo fa molto prostituta..."
    Che vuoi che ti dica?
    ho 4 figli, non vorrei il quinto e usare il coito interrotto a mò di adolescente mi fa molto ridere.
    Questo per dire che il preservativo è visto ancora come un ogetto da meretrice e null'altro.
    Sia per salvaguardarsi da gravidanze indesiderate che da malattie sessuali.
    Non ho avuto esperienza di amici malati di aids, ma sò che tutt'intorno gira sempre la solita ignoranza ed emarginazione.
    Un bacio

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  14. Sono andata dal mio medico di base, qualche giorno fa, per farmi prescrivere le analisi preconcezionali, tra cui quella dell'hiv.
    Gli ho detto, con una punta di agitazione, che quell'esame in particolare mi faceva un po' paura...
    E lui sai cosa mi ha risposto?
    Che non c'era pericolo, perchè le ragazze normali non si ammalano...

    Ma io dico, che ne sa questo della mia vita, del mio passato, della mia storia? Solo perchè non ho piercing e non sembro drogata e ho un aspetto regolare si sente di garantire che il mio corpo è immune ad una malattia del genere?

    Roba da matti.
    Ma se lo sanno tutti che sono proprio i rapporti etero, magari anche con i fidanzati, a fare più danni di tutto... specie se poi quei fidanzati dopo un po' non lo sono più, o lo sono da poco...

    I medici sono i primi a far danni.

    Cmq finchè non faccio questi esami, un velo di preoccupazione io ce l'ho!

    Bel post.

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  15. due figlie in due anni: esame HIV sempre, di routine...

    socialmente e culturalmente, in Italia viviamo ancora nel 1800...

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  16. Io credo sia importante far capire alle persone che non ci si può fidare. Io vedo troppe coetanee ventenni che siccome stanno con un ragazzo da un anno smettono col preservativo e passano alla pillola senza neanche pensare di dire al fidanzato "facciamoci il test", loro si fidano e non percepiscono più l'AIDS come un pericolo attuale.

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  17. Ieri ho dovuto spiegare a mio fratello diciannovenne che l'HIV si può prendere anche facendo sesso orale e di recente ho dovuto spiegarlo anche a un'amica che sicuramente l'aveva fatto non protetto. Mi sono scandalizzata un sacco, ma l'informazione dov'è finita??? L'ignoranza è ovunque, ed è una cosa tristissima perchè la gente continua ad ammalarsi facendo stupidate facilmente evitabili.

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  18. Preservativo SEMPRE.
    Alla faccia della feccia bigotta e fascista secondo cui il significato di AIDS è Auspicato Intervento Divino Sanzionatore!

    Lasciami poi dire quanto mi faccia SCHIFO questa mentalità dele menti grette e inferiori secondo cui un "drogato", una "puttana" o un "frocio" se la sarebbero in qualche modo "cercata", come se lo stesso discorso, a 'sto punto, non dovesse valere anche per i normalozzi sposati con figli, traditori, stronzi e ipocriti, che scopano in ufficio sulla scrivania senza a loro volta proteggersi, e che sono quelli che rischiano di più, visto che la stessa (non?) puttana da scrivania se la sono fatta altri centoquattordici...

    Una volta vidi in un documentario una giovane scrofa con un cartello che diceva: "Grazie Dio per l'AIDS"... Be', spero che nel frattempo il bravo maritino abbia infettato pure lei.

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  19. Ne parlavo l'altra sera con Silver (ignari che oggi fosse la giornata dedicata) che di Aids non si parla praticamente più. Che tristezza. A 500 mt da casa mia c'è una comunità per persone contagiate dall'HIV, di solito malati terminali. Quando l'anno aperta, primi anni 90, mancava solo che arrivasse la gente con i forconi per cacciarli via. Che bel modo cristiano di accompagnare alla morte le persone. Adesso che ci penso non l'ho ancora digerita quella vicenda.
    Segnalo non un link ma un libro: D.Lapierre "Più Grandi Dell'Amore" Mondadori (credo)

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  20. ragazzi, mi state raccontando esperienze agghiaccianti. Anche io ho conosciuto tante persone sieropositive/malate di aids, e so bene lo stigma che ci sta dietro. E' rivoltante.

    Secondo me in una coppia abbastanza ideale, sarebbe bello poter dire: ok, se vogliamo un figlio o vogliamo usare la pillola facciamo entrambi il test, e da oggi TI PREGO tradiscimi con il preservativo e io farò lo stesso. Poi purtroppo sappiamo tutti che la vita è diversa, e che non solo non ci si può fidare al 100% del marito, ma non ci si può fidare al 100% DI NOI STESSI. E' la vita.
    Però l'ignoranza e l'emarginazione, quelle no che non sono giustificabili.
    Chi emargina un malato di aids è solo un porco.

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  21. Carissima, ti racconterei di quando ho fatto il test la prima volta, svariati anni fa, ed ero serena sul suo totale anonimato. Poi l'infermiera sulla porta invece di chiamarmi per numero fa 'ILMIONOMEECOGNOMEBENSCANDITO test accaivvù vero? viè, de qua...'

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  22. E' necessario il consenso dell'interessato per fare il test. Cio' significa che se io lavorando mi pungo con un ago sporco di un paziente, devo chiedere permesso per fare le analisi in fretta per sapere se devo iniziare la volo la terapia antiretrovirale. E' chiaro che non è sempre facile che le persone acconsentano a fare questo test, e non c'è modo di prescindere da questa autorizzazione. In fondo chi se ne fotte se si ammala un medico, no?

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  23. (ecco, mi è partito il commento) e lì dopo un primo attimo di 'ma come...' ho capito che andavo anche un po' fiera di fare un test dal quale quasi tutti i miei amici, SOPRATTUTTO i più puttanieri, stavano alla larga. Quando fai sesso non lo fai con una persona, ma con tutte quelle con cui questa persona è stata, moltiplicate per tutti gli amanti che queste hanno avuto. Una potenzialità di contagio esponenziale, e pericolosissima.

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  24. "i nuovi contagi avvengono soprattutto per via sessuale. Anche eterosessuale".
    Sentivo stamani a radiopopolare che i contagi avvengono attualmente soprattutto per rapporti eterosessuali, in quanto le categorie a rischio sono più attente.

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  25. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  26. Una nota fiction in televisione ultimamente passa la storia tra due adolescenti di cui uno è sieropositivo (se non sbaglio) e l'altro no e che si amano. Per diverse puntate hanno così afforntato il problema dello "stare insieme", pregiudizi, paure e uso del preservativo. Mi era parso un "alternativo" modo di sensibilizzare, visto che tale fiction è vista anche da molti adolescenti.
    Poi però, un rapporto senza preservativo tra i due ragazzetti...prima il panico di aver contratto la malattia, poi la meravigliosa scoperta che la malattia no, mauna gravidanza si. Il feto è sano e vissero tutti felici e contenti. Io ho visto quella puntata con un'adolescente seduta vicino a me...lontana ancora per poco dal mondo della sessualità, e mi sono imbestialita per tanta leggerezza. Non aggiungo altro, ma mi unisco a tutti voi per una corretta sensibilizzazione.
    P.S ti leggo spesso! Paola

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  27. Un po' di link...

    http://www.disinformazione.it/aids-hiv.htm
    http://www.ilvirusinventato.it/
    http://www.luogocomune.net/site/modules/sections/index.php?op=viewarticle&artid=88
    http://www.disinfo.com/tag/aids/
    http://en.wikipedia.org/wiki/Operation_INFEKTION
    http://www.virusmyth.com/

    Forse potremmo dire la stessa cosa per i tumori.

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  28. Quando sono andata a donare il sangue mi hanno fatto anche il test hiv. Quindi se qualcuno si vergogna a fare questo test e vuol fare una cosa utile vada a donare il sangue. fanno tutte le analisi prima.
    Compliemnti per il post hai ragione bisogna fare sensibilizzazione verso questo argomento, parlarne di piu'. proprio stasera al riguardo c'è una trasmissione su mtv. baci

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  29. In gravidanza mi hanno fatto il test senza chiedermi niente perchè era previsto, punto e basta. Da quel punto di vista non ho avuto sorprese, ma mi sono ritrovata con una positività agli anticorpi dell'epatite C. Io, ignorante, non lo sapevo che anche quella si prende sessualmente o per contatto di sangue (ma anche semplicemente dal dentista!) e, candidamente, ho chiesto al mio medico :" E questa come l'ho presa". Lui mi ha guardato fissa negli occhi e mi ha risposto:"Ah, questo lo sai tu...". Insomma alla fine è risultato che, botta di culo, avevo gli anticorpi ma non la malattia. Io sono certa di non essermi ne' drogata ne' di aver avuto rapporti a rischio, ma sono stata trattata come una prostituta da personale medico ed ostetriche dell'ospedale dove ho partorito. Una addirittura mi ha chiesto se "ero andata a tocciare" con qualcuno diverso da mio marito! L'ignoranza è una gran brutta cosa signori...

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  30. Bel post.

    Ho fatto il test la prima volta a 23 anni, dopo un periodo di sperimentazioni varie durante le quali non sempre avevo usato il preservativo.
    L'ho rifatto in coppia, era tra i test prenatali.
    L'ho rifatto in gravidanza, nessuno mi ha chiesto se volevo o non volevo farlo.
    Il papà di una mia cara amica è malato di Aids, non ho mai pensato "se l'è cercata", se ci penso sono stata un'incosciente perché poteva andarmi male.

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  31. vero.
    purtroppo alcune giovani bloggers si vantano di imprese sessuali (terzetti con tizi famosi) senza neanche una citazione riguardo la prevenzione e la protezione... dichiarando che quando bevono sono più disinibite...
    madò che tristezza !

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  32. ottima idea mi do da fare vedo cosa trovo.
    Il silenzio della nostra società fa paura!

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  33. concordo in pieno.
    e confermo: il test in gravidanza l'ho fatto senza firmare da nessuna parte. Negativo (per fortuna :-) )

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  34. io ho partorito lo scorso anno ed era obbligatorio fare il test hiv ...il ginecologo me lo ha prescritto e con aria di scusa mi fa: "sa signora è obbligatorio...poi in ospedale lo chiedono"...insomma come se prescrivere questo esame fosse sinonimo di poco di buono....mi ha fatto specie perchè chi ha preso l'hiv non necessariamente ha avuto una vita dissoluta...insomma ci sono quelli che l'hanno preso dal dentista..o dal marito che le tradiva....

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  35. giuste osservazioni. è interessante che in italia la maggior parte dei nuovi infetti sono sopra i 50 anni, il che la dice lunga sui tabù e sui silenzi. in africa invece il numero dei nuovi infetti è diminuito anche del 25% in alcuni paesi (inclusi quelli storicamente piu colpiti come il sudafrica) - segno che le campagne di prevenzione funzionano, e che il preservativo salva la vita. oggi con i miei colleghi dell'università abbiamo organizzato una giornata sull'aids per gli studenti delle scuole superiori, e speriam che qualcosa sia passato
    roberta

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  36. mia cognata è morta di AIDS negli anni 90. Era una tossica ma noi la amavamo tanto e ci manca. Adesso per fortuna le aspettative di vita sono molto migliorate, io ho fatto il test da ragazzina, l'ho rifatto in gravidanza e nessun medico mi ha mai fatta sentire "in colpa"....per fortuna!

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  37. Anche io test l anno scorso in gravidanza, previsto tra gli altri che dovevo fare!

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  38. Si tratta di una malattia che spaventa e che forse inconsapevolmente si tenta di affibbiare solo a certe categorie di persone. Purtroppo sono moltissimi gli etero che si ammalano.

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  39. In Italia si va a mode, ora quella dell' Aids è passata. Va di moda parlare di altro.

    Ti racconto la mia:
    Quando avevo 9 anni, mio padre è stato operato d' urgenza per un' ulcera (ma in realtà, ha dovuto essere operato per un' emorragia causata da chi gli ha fatto la gastroscopia). Povero, gli hanno fatto 33 trasfusioni. Era il 1986. I controlli sul sangue non includevano quello per l' Hiv, ma anche altre cose.
    Mio padre è morto 11 anni dopo per un tumore causato dall' epatite C, presa facendo le trasfusioni (lui non si è nemmeno accorto di averla fatta).
    Nel 1986, con tutte quelle trasfusioni avrebbe potuto prendere l' Hiv. Non l' ha preso, per un caso forse. È morto lo stesso e tantissima gente ha solo detto, scandalizzata: "pensa te! Avrebbe anche potuto prendere l' Aids quella volta!!!" e non ha detto: "vaffanculo a quello stronzo che gli ha bucato la parete dello stomaco e cosí ha dovuto fare 33 trasfusioni". Eh, no. Non fa cosí pettegolezzo come l' Aids.

    Ciao cara,
    Paola

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  40. quando ero incinta mi hanno fatto anche quel test, ma non mi hanno chiesto nessun consenso. idem per le visite preparatorie per un intervento chirurgico. me lo hanno fatto e basta. ma nessuno mi ha detto nulla o fatto sentire "strana", tutto nella massima indifferenza. faceva parte di una prassi ed è stato fatto, allo stesso modo che è stato fatto il test per sapere il gruppo sanguigno. bene, no?

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  41. Grazie a tutti di aver detto la vostra. Ne abbiamo parlato, ed è bello che se ne parli. Poi purtroppo nei fatti la discriminazione esiste ed è tangibile.
    Bello che vi abbiano fatto fare il test senza consenso. E' giusto così.
    E @Wonder, anche a me è successa una roba simile, in sala d'attesa. Incontro un'amica, facciamo la fila assieme per il prelievo, e quando estraggo la lista degli accertamenti che devo fare, la parola HIV (e solo quella) è evidenziata in giallo :))

    @paola: grazie, penso che ti scriverò.

    @roberta: ottime osservazioni. Rimane il fatto però che in paesi come il Sudafrica, diminuiranno anche i contagi, ma la maggior parte delle persone non ha accesso alle cure, purtroppo. E la comunità internazionale sta a guardare come se fossero problemi di serie B, e malati che valgono meno dei malati occidentali.

    @manu: che brutta esperienza. E comunque se anche tu avessi fatto sesso occasionale e ti fossi presa l'epatite non sarebbero stati affari delle infermiere!

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  42. uhm... ma non abbiamo usato un po' troppe volte la parola preservativo/profilattico in questa discussione? guarda che da diretta indicazione del ministero della salute era severamente vietato utilizzarla relativamente a questo argomento... http://metilparaben.blogspot.com/2011/12/morire-di-aids-ma-democristiani.html più passa il tempo, più mi accorgo che il medioevo vive e lotta insieme a noi in questo paese di benpensanti -.-"

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  43. beh, la comunità internazionale non sta propriamente a guardare, ma elargisce milioni di dollari per la lotta all'aids. il problema è che i fondi sono condizionati, e si devono usare in un certo modo e per certe persone. l'accesso agli antiretrovirali sta aumentando in molti paesi, ma se tu tratti solo le donne e non i loro partner che magari sono HIV+ (e questo è spesso quello che si fa...) allora l'ARV non serve a una benemerita cippa.
    roberta

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  44. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  45. @roberta: probabilmente sono solo nichilista e disinformata, ma dei milioni di euro investiti nella lotta all'hiv/alla cooperazione e blablabla, immagino che buona parte vadano ai rimborsi spese di diplomatici e faccendieri vari. E comunque le dinamiche delle case farmaceutiche sfuggono alla mia comprensione, ma so che c'è un interesse a mantenere esoso il costo degli ARV. Pertanto, il fatto che la comunità internazionale destini milioni di euro a questa cosa, e poi renda disponibili gli ARV solo alle donne, mi sembra un'ulteriore prova del fatto che l'aids sia un business e non una piaga che a qualcuno interessa sconfiggere. Correggo il mio precedente commento "la comunità internazionale sta a guardare" con un "la comunità internazionale lucra".

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