MAMMINA CUCINA

As you know, questo è un mommy blog.
Oggi vorrei illustrarvi come si fa a preparare fantastiche cene come quelle che preparo io. E' difficile che voi possiate competere con una mamma e una cuoca come me, però potete sempre provarci. Sarà frustrante comparare i vostri risultati con i miei, epperò conviene non lasciare nulla di intentato. Nessun rimpianto, nessun rimorso. Come cantavano gli 883 quando il ballerino Mauro se n'era già andato e pertanto non avevano più alcuna ragion d'essere, se non che il leader, nonché unico componente della band, Max Pezzali ci teneva a continuare a (de)cantare la sua insana passione per cubiste e fighette varie sotto i vent'anni.
Dicevo.
Care mammine tutte,
cari papini presenzialisti,
cari Rappresentanti dei Genitori,
scommetto che siete giunti qui perché cercavate un menù settimanale pronto da cucinare.
Solo per voi:
LUNEDI': il lunedì è notoriamente il giorno della pizza, perché noi mammine non ce la sentiamo proprio di cucinare. Si tratta di recarsi presso la più vicina pizzeria d'asporto, ordinare qualcosa come una/due pizze normali e, nel mio caso, tre pizze baby, e presentarle alla vostra tavola, se possibile epurandole del cartone e spacciandole per prodotto artigianale. I più piccoli ci cascheranno. Il lato negativo è che ormai tutto costicchia, anche le pizze. Tipo che io l'altra sera ho litigato. Lei era una tipa dell'est, un filo zelante. Ordino tre pizze grandi, due margherite e una con i viustel e lei mi fa "Diciottoeuro!", io tiro fuori il portafoglio, le sorrido e le dico: "Mannaggia!", pensando in realtà "Spero sia compreso un aperitivo che consti di almeno due martini, (stronza)!". Lei a quel punto mi ha importunato per mezz'ora mostrandomi calcoli e ragionamenti elaborati per stabilire tale cifra, e mi ha infine redarguito perché a suo dire dovrei tenere con maggiore cura la tessera fedeltà la quale mi da diritto a una pizza omaggio ogni dieci acquistate. In pratica ho speso 18 euro per tre pizze e sono stata cazziata, pure. Tipo che la pizzeria da asporto dovete scegliervela bene. Non quella del mio paese, per dire.
MARTEDI': Mammina fa lo straordinario e arriva a casina alle 19.30: è la serata ideale per una pasta veloce al sugo pronto (del discount). Ovviamente alle 19.30 il discount chiude, quindi è necessario detenere già a casa pesto e pasta. Il ragù pronto, scusate, ma mi rifiuto. No e poi no. Fatelo fresco, un ragù di salsiccia può essere molto dignitoso anche senza una preparazione di ore e ore.
MERCOLEDI': mammina non ha avuto il tempo di pranzare, quindi arriva a casa con una fame lupa, epperò tempo per cucinare non ce n'è, indipercui è necessario telefonare alla nonna con un certo anticipo e farsi invitare a cena, ricordandole che ho le costole e le vertebre a vista. L'inconveniente è che la nonnina ogni porca volta che mi faccio invitare a cena mi propina la carne e lei sa che negli ultimi due anni ho mangiato carne praticamente solo a casa sua, lei sa che normalmente non compro e non cucino carne (a parte per il ragu' e la quiche lorraine).
GIOVEDI'*: Mammina torna a casa tardi, abbiamo tutti fame, il discount è chiuso, il frigo è vuoto: è la serata ideale per un'allegra pasta agli avanzi. Siccome quasi sempre le parche mense delle serate precedenti non hanno prodotto avanzi, questo significa che è di nuovo una serata pasta al pesto. Per spacciare la cena per una novità assoluta potete cambiare il formato di pasta, e magari mescolare il pesto con la ricotta.
VENERDI': Ennò, eh! Di venerdì è tassativamente vietato cucinare, ci sono il sabato e la domenica per questo. Per cui, mammine, recatevi al discount per tempo, acquistate pane, salsa Crostino Toscano, sofficini e schiaffate sul piatto un paio di robe veloci Poca Spesa Tanta Resa. Concessa la perdita della dignità e lo sdoganamento dei surgelati.

*giovedì in realtà è Festina, per cui si possono cucinare cosine più elaborate tipo minestrone, pasta e fagioli et similia :).
Mio fratello, per la cronaca, mi sta convincendo ad andare con lui mercoledì sera al Cassero a Bologna. Prima mi sfotte perché non rimorchio e poi mi porta in gita in un locale gay. No, vabbé, lo sanno tutti che in discoteca ci si va per ballare.