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E poi, questa mia
sobrietà (qualcuno la chiama taccagneria, io
la chiamo "non ostentazione") quando viaggio da sola , mi regala sempre scorci d'umanità
(im)previsti e quasi commoventi, che se alloggiassi all'Hilton e mi muovessi in taxi, perderei come le luci fuori dai finestrini. Come in questo Bed&Breakfast a Reggio Calabria candidamente vintage, con
l'ossigenato Steve che mentre mi preparava il caffè
si produceva in un'accorata dissertazione etnografica sulla Calabria.
Che poi io già lo sapevo, che c'erano le colonie albanesi, a nord
della regione. La mia esasperante lentezza nel sorseggiare
il the (posso guardarlo raffreddarsi anche per dieci minuti, prima di
berlo), gli ha permesso di allargare il discorso alla descrizione
delle selvagge spiagge ioniche, cartina alla mano. Peccato manchi il
volo low cost, e credo non tornerò. Peccato davvero, perché è più
bello di come m'aspettavo dal supponente bambagio della bomboniera "al nord" dove vivo. Gli edifici sgarrupati hanno sempre una loro poesia, e solo
quando ti crogioli tra le mura di casa, puoi pensare che la
poesia di un intonaco scrostato e di un manifesto elettorale
strappato su una saracinesca chiusa, sia da considerarsi degrado.
La receptionist del B&B
mi dava del voi, pur essendo mia coetanea, e sorrideva anche troppo
compliante. Due anziani a passeggio discutevano di politica, mentre
le mogli, indietro di qualche passo, parlavano di indulgenza plenaria.
Stamattina ero su un autobus vuoto, alle cinque, e alla
fermata successiva è salito un anziano ben vestito e pettinato, con
uno zainetto dell'Invicta: "Buongiorno signor Rubino", e ha
preso posto in piedi di fianco all'autista, per discorrere della partita,
tradendo una consuetudine ormai sfociata nell'intimità. In areoporto
una famiglia partiva per New York: mamma e figlia, con i capelli
nerissimi, aspettavano silenziose che i rispettivi mariti adempissero ai
controlli dei bagagli, e io immaginavo la famiglia in visita a un
parente lontano, e per me era come leggere una favola su libro, perché da
noi, in Romagna, emigrare non si usa. Abbiamo esportato solo un tale
Carlo Ponzi, da Lugo di Romagna. Ah, e Laura Pausini.
E così, anche nelle
ultime quarantotto ore, ho avuto la mia dose di facce da
ricordare, che, unite ai litorali del sud che ho visto per la prima volta dall'aereo, sono nuovi tasselli di quel mosaico che è il mio senso di appartenenza all'Italia. E il prossimo week end, Sicily.
Benvenuta al Sud...
RispondiEliminaAnche qui, nel profondo Nord, trovi paesini sgarrupati e gente che saluta per nome l'autista dell'autobus.
RispondiEliminaA me fa tenerezza.
@dalle8: e invece qui i muri sgherrupati pare siano sgherrupati ad arte...lì cade proprio l'intonaco sulla strada :)
RispondiElimina@zia: che poi lo sai che anche noi romagnoli siamo un po' terroni!
e solo dopo aver letto tutto ho capito il titolo; io la chiamo Calabrifornia.
RispondiEliminaLa Calabria è di una bellezza selvaggia disarmante (io ne conosco molto bene la parte nord-occidentale; mi sa che forse ti sei persa questo e questo :D).
RispondiEliminaIl Sud d'Italia tutto, nonostante i suoi eterni conflitti e paradossi, riesce a rubarti anche solo un pezzettino di cuore con la sua storia, l'arte, le tradizioni, i suoi scorci mozzafiato...
P.S.: I' t'aspetto semp' ccà, nè! :D
incredibile come si rimanga semplicemente conquistati senza accorgersene, no? un pò come Lisbona...
RispondiElimina...a me Lisbona ha conquistato...la Calabria un po' meno...ma era stato un viaggio molto, ma molto, ma molto stressante. E forse non l' ho vista con i giusti occhi.
RispondiEliminaIo, di mio, amo la Sicilia...sono sicura che la amerai anche tu.
Bacio, Paola
Io credo di avertelo già chiesto ma non mi ricordo micca. Che lavoro fai, cara?
RispondiEliminaBello il people watching. È la mia seconda attività preferita.
RispondiEliminaIo sono marchigiana, più terrona di te!!!
RispondiEliminae vai che becchi carmen consoli!!!
RispondiEliminaBello...goditi tutto...facce nuove e...cibo!!!
RispondiEliminaChe bel post! Cozza parecchio con le facce incazzate che ho visto oggi sull'autobus qui a Roma. Causa sciopero a momenti restavo schiacciata. Le spiagge ioniche te le consiglio davvero, l'unica pecca è che per lo più hanno i sassolini al posto della sabbia. :-)
RispondiEliminaLe case sgarrupate non sono sempre sgarrupate alla stessa maniera. Lo sgarrupamento dipende dall'umanità che ci abita e che le circonda, e che nel tuo caso è diventato pittoresco.
RispondiEliminaNooooooooooo
RispondiEliminae tu sei venuta a Reggio e me lo dici così, a posteriori?? :-(
Quantomeno ti offrivo un caffè....una blogger, quando si sposta, dovrebbe avvisare prima :-)
se pensi di passare vicino a lentini fammelo sapere
RispondiEliminaalcune forme dialettali sono impostate per dare del voi piuttosto che del lei. chissà, forse è per questo che ha usato il voi..
RispondiEliminaDue cose:
RispondiElimina1. io quando andavo alle superiori salutavo sempre l'autista dell'autobus, e altrettanto fanno abitualmente i passeggeri dalle mie parti, molto più a nord di te (provincia di Bergamo);
2. mia madre è di Rimini, e su 8 fratelli solo due son rimasti lì, gli altri sono andati in Veneto, Friuli, Liguria, Lombardia e Toscana... quindi anche voi emigrate!
In Calabria non sono mai stata. I nuovi posti ci fanno sempre scoprire cose particolari, che non ci si aspetta.
RispondiEliminaUn abbraccio
@elicoptero: 1) anche dalle mie parti si usa salutare l'autista. Peraltro vivo in una frazione della frazione, 1500 abitanti, e l'autista è sempre quello. Quello che mi ha colpito era più che altro lo zainetto dell'Invicta :)...e mi è piaciuta la confidenza alle cinque della mattina...mi sono immaginata il vecchietto che tutte le sante mattine prende il 113 vuoto alle 5. 2)ho studiato storia dell'emigrazione italiana e di emilia romagna non si parlava mai. Poi certo che emigriamo: è la globalizzazione bellezza! ma probabilmente non produciamo flussi migratori consistenti...anche perché la maggior parte delle persone che conosco possiedono una casa di proprietà, forse c'entra anche questo.
RispondiElimina@donatella: a sapere dove sia lentini! :)
@sara: e io che ne sapevo che sei di reggio :D
@al: grazie per la correzione :)
@michi: ma se non sbaglio sei marchigiana del nord. ma che accento hai, per curiosità?
@mafalda: e ho come il sospetto che la preferita in assoluto sia la stessa che preferisco io.
@ruben: marò, mi sentirei la persona più fortunata del mondo.
@vince: sorry, ma per un po' senza le bimbe non mi muovo!
@bert: ci ho pensato a lungo e l'ho capita solo ora XD
ci siamo sulla carta geografica.....
RispondiEliminaA mio modesto parere hai scritto la sceneggiatura di un film...
RispondiEliminaQuando vorrai e potrai (bimbe incluse, ovviamente)! :)
RispondiEliminaPolly: l accento e' piu romagnolo, ma con un che' di valentino rossi.
RispondiEliminaIl che non e' bello
Appunto ti ho detto che dovevi avvisare prima :-)
RispondiElimina@michi: carino l'accento alla valentino rossi :)...no, qui nell'entroterra abbiamo la s molto meno accentuata :)
RispondiElimina@lu: mi sopravvaluti. Un bacio.
Forse sarà per le mie origini calabre, del nord vicino a quelle che tu chiami colonie albanesi. Paesi vicini non colonizzati (dagli albanesi intendo).
RispondiEliminaIl paese da cui arrivava mia madre era un paese "lussurioso". Sai tipo una colonia greca (non albanese) alla maniera del losco.
Il nome. Intendo. Lussurioso.
E in quei posti più che i palazzi "sgarrupati" e fatiscenti c'era (e c'è tutt'ora) la moda dei Non-finiti alla Michelangelo. Le famiglie pensavano a metter su i piani per i figli aspettando un fucking condono. Ma i figli (ahimè-ahinoi) sono andati altrove. In Europa. India. America. Giappone.
Passando per una università bolognese-fiorentina-torinese-milanese.
Alle elementari -che ho frequentato in questo paesello- davamo del "voi" alle Maestre, il Lei è arrivato alle medie qualche anno più tardi. Credevo fosse una roba del Sud. O della nobiltà. Poi invece la suocera (classe 1932) romagnola di generazioni e generazioni contadine mi ha detto che lei ha sempre dato del Voi a sua madre. Sempre. Fino agli anni 90. Poi ho letto questo: http://archiviostorico.corriere.it/2000/dicembre/14/Nelle_conversazioni_dare_del_lei_co_0_0012149769.shtml
Io ho portato il mio pupo al mare quest'estate con un volo alitalia ad un prezzo ragionevolissimo, ma c'è la ryanair da Bulagna. Da Furlè non credo ci siano voli per la terra Calabra.
@lady: ma io non le chiamo colonie albanesi. Il mio capo area del titolo era calabrese, parlava un dialetto misto con l'albanese e mi diceva che il paese da dove veniva, Caraffa, era una specie di colonia albanese. Io non do giudizi di valore ai termini calbrese, albanese, meridionale: spero non siate voi a farlo. E anche i miei nonni si davano del voi, semplicemente da noi non si usa più da un paio di generazioni, e mi ha colpito che qualcuno l'abbia usato nei miei confronti. Non ho detto "quella troglodita che mi ha dato del voi". E il mio volo da Bologna non era low cost, non posso permettermi di portarci tre figlie.
RispondiElimina@Polly: Non volevo esser mica polemica! Ho solo puntualizzato un par di cosette (just kidding).
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