La gente della volte mi guarda e si chiede. Dai, diccela tutta, dove sta il trucco.
Vi giuro che non c'è.
Vi giuro che arrivo a fine mese solo con il mio stipendio (e gli assegni familiari: grazie, Stato assistenzialista!).
Pago il mutuo, ma non ho nessuna rata. Niente tv al plasma, niente pc fico, niente auto nuova, niente di niente.
Niente carne, quasi. Perché ne parlavamo, io e Alice. Tu fai la pasta, no? E dopo la pasta fai per sparecchiare e lavare i piatti ma qualcuno reclama a gran voce: Tutto qui? La differenza tra me e una donna con-uomo-al-suo-fianco è che io a quel punto tiro fuori i pomodori dell'orto, le carote crude, le pesche, le mele, e le mie figlie si sfamano. Anzi, che devo pure metterle a dieta, che si sa che se ti mangi dieci fichi non è che poi stai benissimo. Gli uomini invece. Volevano il prosciuttino di Parma, volevano il formaggio di fossa, volevano la bistecchina, pare sempre che li affami.
Che poi, non solo la carne fa male, piena com'è di ormoni. Che alle bimbe gli spuntano le tettine a otto anni e la gente si chiede perché. A me, per dire, non sono ancora spuntate. E' perché non mangio quasi la carne.
E' che la carne è una risorsa, che va consumata con sobrietà. Perché gli allevamenti consumano tanta acqua e foraggio. E c'è l'anidride carbonica emessa per portare la bistecca dall'Argentina.
Io non me la sento di sprecare la carne, e non è una questione di soldi, ma proprio di responsabilità.
Apro una parentesi. L'ultima volta che l'ho detto ("io mangio poca carne per contestare l'iniquità della distribuzione delle risorse nel pianeta"), salta su il moroso della mia amica e dice che.
Ho letto su Focus (e già qui)
che se tutti fossimo vegetariani, le vacche immangiate circolerebbero per le città, e scenderebbero anche i lupi dalle colline.
Se. L'apocalisse.

Dopo di ché, i vestiti.
Io non me ne compro.
A parte qualcosa di basic, molto cheap, H&M o Zara.
Direte.
Ma vai nuda?
No, riciclo. Eredito i vestiti dalla mamma che è ingrassata, dalla cognata morta; eredito le borse da nonna e le cinture dalla titolare di mio fratello, che quando gli passa davanti con il sacco nero, dopo aver vuotato la cantina, lui la rincorre e le strappa di mano gioielli come: stivali anni 70 alti fino a metà coscia, cinture da mettere in vita.
E allora niente,
ho scritto questo post perché sabato mattina ho fatto uno dei miei rarissimi tour al mercato, e mi sono comprata, per un totale di due euro, un vestito vintage e una gonna vintage, nuova o usata non l'ho capito, e mi sono sentita la regina delle casalinghe.
Ebbè.

Domenica sono stata con le mie figlie alla sagra paesana, volevo fare la figa , e mi sono messa la mia gonna nuova gialla, a vita alta; una cintura di cui sopra, in vita; maglietta bianca Zara, comprata sette anni fa a euro dieci, e scarpe gialle appartenute alla cognata (anche qui, sento il Donatore di sottofondo che mi da della frustrata in minigonna alla sagra paesana. Oh, però ero in buona compagnia, a livello di frustrate).
Sono uscita di casa alle 17 e sono tornata alle 21, satolla di pesce fritto.
Di fronte allo specchio ho sfilato la cintura. Credetemi se vi dico che sulla mia gonna gialla, altezza ombelico, campeggiava uno scorpione grosso così, che probabilmente risiedeva all'interno della cintura.

Ora ditemi. Devo smetterla con gli accessori riesumati dalle cantine. Oppure lo scorpione ha qualche significato divinatorio.