(Sento il Donatore in sottofondo: "Quando la smetterai di giocare alla piccola fiammiferaia?" Che poi no, non sto mica giocando. Chiamo solo le cose con il loro nome.) Al liceo mi vergognavo di avere pochi soldi, perché le mie amiche avevano le borse logate e io invece stavo mesi con il gas staccato, e facevo la doccia dalla vicina. E mi ricordo sempre quella volta che eravamo io e le mie amiche che eravamo andate in questa discoteca al mare che si chiamava Sud, e, uscite, avevamo fatto il bagno con questi tre tipi. Quello "destinato" a me non mi piaceva per un cazzo, però lo abbracciavo, uscita dall'acqua, perché aveva il petto pelosissimo e faceva un freddo cane, alle 5 di mattina. Divago. Dicevo che tornammo a casa al mattino e avevo la sabbia addosso, ma la doccia fredda non la riesco a fare mai, neanche d'estate, eppure lo so che mi si rassoderebbero le tette. Andai a letto piena di sabbia, e non mi piacque, è questo che volevo dire. C'era
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea