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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

TUTTI GLI EX SU FACEBOOK

Ora, lo so che è inutilmente radical chic criticare di nuovo Facebook su questi schermi. Ma questa non è mica una critica all'auto-sputtanamento su Facebook, eh. E' solo un'idea, e geniale. C'è ancora quello specchietto accanto al profilo dove trovi l'intero albero genealogico dell'account? Tipo: Manuela Grangnocca sorella di Michela Grangnocca fidanzata di Istruttore DiPilates Immagino di sì. Serve a schedarvi meglio. Nonnò, scusate, ho promesso che non criticavo Facebook, anche perché l'account fittizio ce l'ho anch'io, mio malgrado. Volevo proporre sta cosa, a Zuck. Perché non ci aggiungiamo anche gli ex? Tipo: Giorgia Melatiro ex di Intellettuale Denoantri ex di Bendotato Manoncapiscouncazzo ex di Erisolounacopertura Mipiaccionogliuomini ex di Carino Maconscarsedoticognitive ex di Gentile Maunapallabestiale ex di Ricco Macocainomane Avete in mente quando conoscete uno carino? Che lo andate a cercare su Facebook (senza chied

I DISAGI DELLA STATION WAGON

indovinate chi m'ha fatto quello scherzetto... Hai voglia te. Mica ci pensavo a sta cosa quando cantavo Panda special dei Gem Boy. La Panda non va, ma una station wagon non ho, una station è l'ideale si sa, su una station tutto si fa (coro: Tutto si fa, tutto si faaaaaa) il Kamasutra nannannannanna Avere una station wagon è un pacco. No, vabbè, quando ho conosciuto il Donatore era divertente, capisc'amme. Poi sono arrivate le bambine, e lui mi ha ceduto la sua station wagon in cambio della mia Punto di sesta mano, che poi lui ha prontamente rimpiazzato con un' Honda quattro posti. Lui e le bambine. E io sto a casa. Però io sta cosa della station wagon, sesso a parte, non l'ho mai tollerata. Non ho ancora imparato a prendere le misure. Poi c'ha i vetri oscurati, cazzo. Ogni volta che faccio una manovra urto qualcosa o qualcuno e mi tocca scendere, inginocchiarmi (non pensate male: intendevo "inginocchiarmi metaforicamente per chiedere scusa

FAQ/FUCK

Secondo voi la gente, quando m'incontra cosa si chiede? In che cosa sono laureata? Se preferisco Steinbeck o Faulkner? I Beatles o i Rolling Stones? Cose più triviali: quanto guadagno, se porto il push up, quanti fidanzati ho avuto? Ebbene no. La gente in genere si chiede se le mie figlie hanno tutte lo stesso padre. A volte per fugare ogni dubbio, esternano pure, con domande più o meno dirette. Una volta ero tipo a un concerto pomeridiano con le mie figlie: lui era carino, faceva le foto, si dava un po' un contegno da artistoide. Era un soggetto che avrei visto anche orizzontale. Poi niente, abbiamo scambiato quattro chiacchiere e lui interagiva persino con le mie bambine, cosa che per me equivale a "marcia nuziale in loop nella testa". Poi la domanda.Così, tipo fulmine a ciel sereno.Tipo che ho visualizzato una serie di cerchi concentrici sulla sua faccia, ho fatto per tirare fuori la pistola, e solo perché non l'avevo con me, ho risposto un secco:

STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA

Sappiate amici che non ho voglia di fare un tubo, ed è per questo che questa puntata di Io ce la posso fare non sarà la preannunciata, attesissima e fondamentale guida alla manutenzione della propria auto. Io non la manutengo mai, in compenso una volta all'anno pulisco il vomito secco e sbatto i pedanini. E' figo perché trovo sempre un sacco di cose utili, nei meandri dei sedili. Soprattutto mollette per capelli, penne, monete e sorpresine degli ovetti di cioccolata. Comunque. Se non fate sesso in macchina non serve che la puliate. Io in macchina non lo faccio da anni, perché ho paura del Mostro di Firenze e delle Strega di Blair. O forse perché la mia macchina è lurida. Ma non divaghiamo. La puntata di oggi verte sulle strategie di sopravvivenza e si chiama "Come reagire al proprio fallimento familiare e affettivo". Vi faccio notare che io prendo atto del mio fallimento solo due anni dopo. Mi è suonato un campanellino in testa tipo l'altro giorno, mi sono acc

COSE

Ragazzi, mi sento mi sento boh. Forse bene. Ma anche male: la mia vita è un eterno lunedì. Però sto anche bene. Perché sì. Bene e basta. Sissì. Proprio sì. Poi sapete, il fatto che mancano quindici giorni alle ferie è una gran bella storia, però è anche un momento faticossimo, no? Da un lato penso che tra qualche giorno mi sciallo abbestia. Certo. Spararsi quindici giorni di terme sia io che le bambine è proprio una passeggiata, come no? Però B. mi ha detto che la sinusite stavolta mi passa e via. Stavolta davvero, eh. Mi sogno che non prendo antinfiammatori per tutto l'inverno, e mi sogno Lucia che non ha più la tosse. Non so ancora se, come, dove e quando andrò in vacanza. Come ogni anno, in questo periodo. Mi dico che no, in ferie non ci vado, perché con le bambine è troppo faticoso, e troppo dispendioso, poi finisce sempre che trovo una "bazza" su internet e parto, con la macchina che è alla frutta, e non so bene neanche dove vado perché una cartina alla fi
Stamane mi sono vestita talmente grunge che quando mi sono fermata alla Cartiera a prendere il caffè, i vecchi fuori ai tavolini, sentivo che dicevano che Oggi vanno tutti al mare. Io in testa alla carovana dei vacanzieri. Che anche no. O anche magari. E niente, la giornata è partita di merda. L'ho inaugurata litigando con il Donatore istallato sul mio divano. Sembra incredibile ma è vero: ha invitato la solita pletora di muratori rumeni semi nudi per fare quel paio di lavoretti nella mia terrazza (lavoretti che vanno avanti da quattro anni). Stamattina gli ho detto che odio gli uomini, lui mi ha chiesto se ho problemi con "uno dei miei flirt". Ma vaffanculo và. Poi ho prestato l'auto a mia madre, perché vanno in piscina, lei e le mie figlie. L'ho salutata con il dito medio e un sorriso smagliante. Infine sono andata (a piedi) a fare la visita per il rinnovo della patente. Il "medico" sembrava pronto per salpare per una località misteriosa ma sic

ETICHETTARSI

Cari tutti, a volte oltre a dire delle stronzate immani ragiono anche. Oggi ragiono sul coming out, oppure sul dichiarare la propria identità sessuale. Qualche mese fa mi è capitato tra le mani Eva Futura di Lucia Extebarria. Mi colpì, oltre a una bella descrizione della drag queen, vista come forma di ribellione alle identità di genere imposte, la contrarietà dell'autrice all'auto-etichettamento sessuale. Mi pare che lei, che a grandi linee penso si possa definire bisessuale, sostenesse che semplicemente erano affari suoi, che non si riconosceva nella sessaulità stereotipata- normotipo e blablabla. Poi pensavo anche un po' a me, che sono eterosessuale. Che vuol dire eterosessuale? Che se un giorno volessi frequentare una donna sarebbe vietato? Oppure che dovrei cambiarmi l'etichetta e definirmi bisessuale, per onestà intellettuale? Ma poi onestà verso chi? Prima di andare a letto con qualcuno devo diffondere un comunicato stampa, con scritto: Sì, sono ancora eteros

TORNA, VALERIO!

Come tutte le acide, io ho un gatto. Una gatta, per la precisione. Se fosse stato un maschio lo avrei voluto chiamare Mao; una femmina si sarebbe chiamata Neruda; si chiama LaMici. La maggioranza si è dichiarata contraria ai poeti cileni e ai dittatori cinesi. La micina è arrivata una sera d'inverno, che io e il Donatore ci eravamo da poco lasciati (per la dodicesima volta in, allora, sette anni, "ma stavolta davvero basta"). Siccome il Donatore non voleva animali domestici, e da qualche mese dormiva sul divano(per la precisione dal secondo giorno di convivenza, quando ho abolito la tv in camera, dopo averlo beccato che guardava Shining in piena notte. Dovete sapere che lui ha lo stesso identico sorriso di Jack, e c'erano pure le gemelline nella stanza accanto. Ma anche no!), mi sono procurata un animale domestico che occupasse, nottetempo, il suddetto divano. Nel caso il Donatore volesse tornare. La micina, adesso che le bimbe sono a casa, in vacanza, al mattino

AUTOCONVINCIMENTO: VA TUTTO BENE

Non so bene cos'ho, è una di quelle giornate che mi sveglio e vorrei solo piangere, ma a sto giro mi sono premunita: rossetto rosso per sentirmi colorata come un film di Almodovar (Paolo, attendo tuo commento dove mi dici dove va l'accento su Almodovar); telefono a portata di mano con numero di persona positiva (Serena di nome e di fatto); e quattro gocce di Rescue Remedy sotto la lingua. Me lo diede l'erborista per le bimbe, dopo che non dormivano da tre anni: mi disse che calmava l'angoscia, peccato che mi lasciava le bambine stecchite fino alle 9 di mattina, e la cosa mi suonava anomala. Per questo la magica boccetta è rimasta per tre anni a prender polvere. Ora provo io, ben conscia che lo stadio successivo ai fiori di Bach sono le droghe. Pesanti. Altro rimedio contro la depressione è prendermi per il culo. Ora mi do qualche consiglio, e poi comincio questa settimana, sperando che questa morsa d'acciaio dentro alla quale mi trovo si apra velocemente: Per sta

OGGI SI TRAPANA

Non potete sapere che figata, ieri ho piantato un chiodo. ... ... Oh, e gli applausi? Cioè. Non mi dite che non volevate una puntata delle rubrica Io ce la posso fare dedicata alla mia esperienza antropologica con il martello. Con tutte le email che mi avete inviato chiedendomi: Vale, sono appena diventata single e voglio levare dal cazzo i suoi quadri orrendi. Vabbè, vabbè, rimarrà una mia vittoria privata, però sappiate che mentre le mie figlie mi passavano i chiodi e io armeggiavo con la livella, a mia madre, presente, è uscita una lacrima ("Cazzo piangi, stavolta?"  "Niente, è che è bello vedere che finalmente stai rendendo carina la tua casa"). La vera novità di questa puntata è che ci sono due richieste: la prima è di Bert , che chiede se qualcuno sa cambiare l'olio e come si fa. Se qualcuno si candida, lo intervisto sulle dieci cose da fare sulla tua auto prima di partire per le vacanze. Che avete capito, intendevo cose da fare da soli. Ahem. Cose

ULTIME DAL FRONTE

Niente, volevo aggiornarvi sulla mia vita. Sulle cose veramente importanti, dico. Ho un quarto d'ora di tempo, e se faccio qualche errore capirete. Intanto c'è che sto insegnando a mio fratello a guidare. Cosa c'è da ridere, scusate? Ieri c'è stata la prima lezione, e io sto cercando di rimanere fedele alle linee guida (è il caso di dirlo) del gentilizio materno. Mio nonno era camionista: cominciò con un carretto e due asini, e quando comprò i suoi due tir credo non ci volesse la patente. Mia madre ha preso la patente a 23 anni perchè l'avevano ritirata a mio padre e nevicava e lei s'era rotta le palle di portare me e mio fratello in giro in bici. Sono passati 25 anni e ieri le ho spiegato cosa significa il cartello con la freccettina e la scritta SENSO UNICO. Mio zio prese la patente in tempi record e tutti pensavano che era bravo a guidare perché frequentava la scuola di areonautica a Forlì, però poi qualche mese dopo arrestarono un tale istruttore di guida

DIARIO DI UNA LURKER SENTIMENTALE

DIALOGHI RUBATI ALLA VITA REALE (prima e forse ultima puntata) (perché prima o poi qualcuno mi strappa dalle mani la Moleskine e la da in pasto agli squali) Treno, due colleghi che mi pare di capire lavorino nella moda. Uno legge Vanity Fair, l'altro sbircia e, scorgendo una foto Justin Bieber chiede di poter leggere l'articolo che lo riguarda, per capire finalmente chi è questo Justin Bieber (è palese che questo non è dotato di una cuginetta di 12 anni, come me). Il primo sentenzia: "Justin Bieber è un ragazzino che millanta di essere un cantante quando in realtà è solo l'idolo della fascia d'età a cui vorrei appartenere io: le quattordicenni arrapate". Parco giochi. Una bambina i cui connotati hanno assunto le sembianze di una maschera di dolore corre dalla madre seduta su una panchina. "Mio fratello mi ha rubato la palla" "Tranquilla tesoro, quando arriviamo a casa gli facciamo bere la benzina, così si brucia le corde vocali e la sme