VARIE

Ahahahah, ho messo quel titolo trucido per testare la vostra fiducia. "Varie" si sa che non vuol dire niente, e se siete qui, o è perchè mi volete bene, o è perchè siete curiosi di sapere se sono ancora viva (evidentemente lo sono. Ma dal titolo mica si poteva capire. Mettiamo che io sia deceduta nel week end, mettiamo che mio fratello sia entrato nel blog con la password che sa, mettiamo che abbia intitolato "varie" il post che vi annuncia la mia dipartita), ma di sicuro non siete stati attratti dal titolo. Dunque, avete appurato che io non sono una da "politica del fischietto" (politica del fischietto significa tipo che vi martello i maroni con slogan tipo "via gli immigrati!", e so per certo che attiro una certa fetta dell'elettorato, come se fischiassi per attirare una mandria).

Ok, non volevo parlare di politica, ma di varie cose (di qui il titolo).

La prima, sensazionale, è che, complice un week end tristemente piovoso, mi sono data in toto alla tecnologia più avanzata. Ho scoperto come funziona l'autoscatto. Vi posto qui una foto. Una foto che rimarrà negli annali. Perchè ora ho intenzione di addentrarmi negli arcani di Photoshop e di condurre un'esistenza esclusivamente virtuale. Non esisteranno più i brufoli. Il mio incisivo destro tornerà bianco come il sinistro (qualora vi domandaste per quale oscuro motivo ho gli incisivi di diverse tonalità, date un'occhiata qui. Odio l'autoreferenzialità e l'auto-linkaggio, però mi scoccia rispiegarvi tutto, c'ho da fare). Riavrò la mia dignitosa seconda. Sarà sempre estate.

Parlando di estate.
Fa freddo.
Mi dicono che domenica doveva aprire la piscina comunale. Poi non ce l'hanno fatta a sloggiare le foche e i trichechi e sono ancora chiusi.
Stamane sono uscita di casa con i jeans. I jeans. Una t-shirt e un golfino. Ed ho acceso il riscaldamento. Poi ho messo su una delle mie canzoni preferite: Tripoli 69 di Patty Pravo, che fa:
là fuori è inverno, la nebbia è nebbia, in questa stanza ritorna un caldo un caldo un caldo.
A proposito.
Mia figlia Carolina, che è quella meno diva di tutte, ha espresso la sua esasperazione nei confronti delle varie Dalida, Patty Pravo e Raffaella Carrà che le propiniamo io e mio fratello, mostrando sincero apprezzamento verso i Rage Aganist the Machine, che ho messo su sabato in uno dei miei momenti rock. Non sono peraltro mai riuscita a distinguere le tracce: ringhiano sempre, ma è bello così, ringhio anch'io.

Insomma, sproloquiando, volevo arrivare a un punto.
Non so se qualcuno di voi stamattina ha preso il treno Borgo San Lorenzo- Faenza. Nei pressi di Ponte Nono, al passaggio a livello, era ferma una Focus con dentro la sottoscritta che appunto ballava mimando "un caldo un caldo un caldo un caldo". Ecco.
Di fronte a me, in un'utilitaria, un tale ha estratto un rasoio elettrico e si è sbarbato, fermo al passaggio a livello.
Ha vinto il premio "Migliore organizzazione dei momenti morti". Altro che ritocco del trucco al semaforo. Io sono solo una pivella. Un applauso.

Commento sulla foto: 1) a breve sparirà; 2) vabbè, non pretendete troppo dalla mia vena tecnologica. La fotocamera era troppo in basso e ho dovuto piegare la testa e ingobbire la schiena; 3) è sparita. :)