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SE VOLETE LEGGERE "L'ELEGANZA DEL RICCIO"...

...NON LEGGETE QUESTO POST PERCHE' VI DICO COME VA A FINIRE. NON SI FA, MA IO LO FACCIO, PERCHE' SI' (spoiler post).


Fortuna che mi capita di rado di rimorchiare e ancora più di rado di rimorchiare gente con vezzi letterari. Dio c'è.
A parte un numero relativamente nutrito di soggetti da spiaggia che mi hanno enunciato cose mai sentite tratte da nientemeno che Il codice da Vinci, mi è capitato recentemente di conoscere un tale che considerava un capolavoro della letteratura L'eleganza del Riccio, di Muriel Burbery. Quando ho confessato di non averlo letto mi ha guardato come l'ultima delle ignoranti. Per la cronaca, non che abbia desistito nell'intento di rimorchiarmi. A tutti noi piace sentirci superiori. Io stessa ho sempre preferito fidanzati con la terza media per poter sfoggiare il mio peggiore paternalismo quando facevano errori grammaticali negli essemmesse; ho anche perso uno spasimante per via di un congiuntivo che gli ho corretto con un po' troppa spocchia. Loro d'altronde, sono sempre stati rassicurati dalla mia totale incapacità di parcheggiare, caratteristica compatibile con gli stereotipi di genere più abusati.
Dicevo che questo cercava di spacciarmi L'eleganza del riccio per un capolavoro. Si da anche il caso che mia madre lo avesse in libreria, e che lo aveva abbandonato per via dell'eccessiva dose di riferimenti colti. Mossa dalla mia inguaribile curiosità mi sono appropriata di questo testo ostico.
Ho appena sorpassato la metà e probabilmente è azzardato commentare.

Ma per ora direi che è pretenzioso.
Pieno di riferimenti a Tolstoj, Marx; pieno di ragionamenti di filosofia spicciola.
La storia è interessante, per carità. Vorrei avere io tanta fantasia.
Ma lo stile è altisonante.
Sono dovuta andare all'ultima pagina per stimolarmi a continuare la lettura. Quella che doveva morire non muore, in compenso muore l'altra.
Non è un brutto romanzo, però è stato sopravvalutato. Solo in Francia è stato ristampato 50 volte (fonte: Wikipedia). La mia edizione italiana è la ventinovesima.

Il lato buono della faccenda è che il tipo non mi piaceva. Perchè mettiamo che era carino. Mettiamo anche che bevevamo qualcosa assieme. Mettiamo che io salivo sulla sua auto, e mettiamo che lui accendeva il lettore cd, e mettiamo che stavamo ascoltando una canzone che era un chiaro invito a spostarsi sui sedili di dietro (facciamo che la canzone era questa*). Mettiamo che noi si stava dicendo qualche inutilità, tipo "cosa fai nella vita", "preferisci il mare o il fiume", "cosa leggi".

Ecco, se lui a quel punto rispondeva L'eleganza del riccio, non avrei mai saputo se i suoi sedili erano ribaltabili.

E voi? Qual è il romanzo più sopravvalutato (o sottovalutato) che avete letto?

*I, you, she together, come on, baby let's go

I don't have to make the choice, I like girls and I like boys

Commenti

  1. Io ho visto direttamente il film (sapevo che il libro non sarebbe stato un buon investimento)...

    e basta con gli spoiler... ;)

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  2. Il romanzo più sopravvalutato che ho letto è stato "Il bambino con il pigiama a righe", ennesimo e lacrimoso testo che ha cercato di approfittarsi della tragedia dello sterminio nazista degli ebrei...

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  3. Un libro sopravvalutato all' inverosimile è "la solitudine dei numeri primi". E' il primo che mi è venuto in mente, ma ce ne sarebbero tanti altri. Ciao!

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  4. Zia Mame: si carino, ma niente di eccezionale. Il punto di forza doveva essere la perfetta caratterizzazione della protagonista, ecco secondo me invece questo è stato il punto debole del libro, forse mi aspettavo troppo.

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  5. ora la sparo anch'io.
    L'ipnotista. Mamma mia, che palla al piede.

    E poi io personalmente ho abbandonato Uomini che odiano le donne. Ma forse lì ero io che ero sopravvalutata... :)

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  6. ciao polly!
    a me non è del tutto dispiaciuto...
    poi a questo libro sono debitore di avermi fatto conoscere un grandissimo regista giapponese: http://robydickfilms.blogspot.com/search/label/Yasujiro%20Ozu

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  7. A me non è dispiaciuto. Quello che ho trovato insopportabile è stato l'aver tirato fuori il primo libro della Burbery, Estasi culinarie, spacciandolo per un bel libro. Una palla. Se avete visto Ratatouille, il finale del cartone è identico al finale del libro e ne è la parte più interessante...

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  8. Ma perchè solo a me piacciono le donne colte e intelligenti?
    Non ho letto il libro in questione ma non è detto che ci abbia rinunciato!

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  9. il libro non l'ho letto ma ho visto il film...il mio ragazzo disse che era l'ultima volta che fossi io a scegliere qualcosa...mi duole maaveva ragione!! : )

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  10. filosofia spicciola non direi proprio.
    specie nelle questioni affidate all'adolescente.
    il concetto di movimento perfetto, il movimento fermo, è geniale. geniale anche molto altro.
    e sono una studiosa di filosofia teoretica, eh?

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    1. Concordo con questo commento! non trovo per nulla che sia un testo sopravvalutato, merita più di una lettura

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  11. l'ho iniziato e poi lasciato li... lo riprenderò. forse!

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  12. Non l'ho letto (nè il post nè il libro) ma commento dicendo...dicendo...
    Ah boh non so nemmeno cosa hai scritto!!

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  13. @veronica: non so, io a un certo punto quei capitoli ho cominciato a saltarli. magari dovevo leggerli con più attenzione. il punto però è questo: ce n'era bisogno? o è solo un modo di fare vedere che ne sa? Mi viene da pensare a Furore di Steinbeck, che è uno tra i miei romanzi preferiti. Lì ci sono molti concetti di filosofia politica e di "anarco-sindacalismo" (ora, non so se siano "originali", e non mi pare). Però è tutto funzionale alla storia. O forse è solo che io mi faccio prendere molto dalla politica e poco dalla filosofia. Son gusti. :)

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  14. Premesso che finora non mi è mai capitato di leggere libri poco interessanti, anche perchè dopo aver letto "I promessi Sposi" credo che nessun libro possa essere tanto INUTILE, quanto NOIOSO, FAZIOSO, IPOCRITA come quello.

    ps. ma che davvero quella musica fa venir voglia di andare nei sedili posteriori ?

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  15. "L'eleganza del riccio" è uno dei libri più pallosi che mi siano capitati tra le mani negli ultimi vent'anni. Dopo aver tentato per tre volte di leggerlo ed essermi per tre volte arresa a pagina trenta, ho deciso di smetterla di farmi del male e l'ho mollato.
    Leggendo nessun autore italiano, pochissimi di lingua spagnola, rari francesi, non mi succede spesso di trovare libri che non vale la pena di leggere.

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  16. Di solito leggo un po' a casaccio (vado in biblioteca o libreria e mi faccio prendere dal titolo, anche se non l'ho mai sentito nominare). Per cui non ho riferimenti su quanto sia valutato ciò che leggo. In generale mi pare che siano un po' sopravvalutati De Carlo (ho letto quasi tutto, prima di rompermi i coglioni, furbo eh?) e Baricco. Non che non abbiamo scritto cose egregie, ma da lì a considerare oro tutto ciò che toccano, ce ne passa.

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  17. A me L'eleganza del riccio è piaciuto molto, poi sono anche andata a vedere il film (e mi è piaciuto pure quello!).
    Il libro che considero più sopravvalutato è Il profumo di Patrick Suskind.

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  18. Ho sempre sognato di farmi mollare una donna per il mio essere grammaticalmente pedante.

    Il romanzo più sopravvalutato che abbia mai letto è Norwegian Wood: nel gergo tecnico, lo definirei un frullato di palle che neanche The tree of life!

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  19. Sono così d'accordo con te che mi scappa da ridere.
    Capolavoro dove??? Ma scherziamo? Banalotto e pretenzioso.

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  20. Concordo assolutamente... e poi, ti avesse proposto un libro di qualche misconosciuto autore birmano... ma l'eleganza del riccio, noooooooo
    Urend, pretenzioso, probabilmente scritto dopo un carissimo seminario di scrittura creativa alla Baricco (insieme a De Carlo un autore sopravvalutato).
    Ma si vede che i francesi sono cosi... qualche anno fa (tu sei troppo giovane per ricordarlo, ah ah ah) spopolava un libello del tipo "Il primo sorso di birra", secondo me una cagata mondiale, ma aveva avuto un successone!

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  21. Non si può comparare il film al libro, proprio perché è impossibile trasporre con fedeltà i caratteri ed i pensieri dei personaggi.
    Io l'ho trovato un validissimo libro; certamente migliore di molti molti dei "casi letterari" che infestano le classifiche...

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  22. L'ho letto l'estate scorsa anch'io per curiosità e devo dire che la storia l'ho trovata abbastanza originale però i riferimenti filosofici un pochino pesanti ed inutili (nel senso: la storia stava in piedi lo stesso anche senza quelli secondo me!!!).

    Libri sopravvalutati molti secondo me, diciamo che non mi fido mai del best seller di turno ma mi piace andare a scovare quelli un po' più sconosciuti e particolari, che poi a me un libro o m'acchiappa subito o proprio non riesco ad andare avanti!!!

    Un bel libro che ho letto credo in un paio di sere (solo perchè mi sono imposta un po' di suspence!!!) è "l'ingrediente perduto" di Stefania Barzini.
    Ne ho sentito parlare bene in un blog e m'ha incuriosito, non sarà il classico capolavoro di stile ma mi ha preso e commosso come pochi libri che ho letto! ;)

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  23. quei virtuosismi intellettuali, perché me ne rendo conto che sono virtuosismi (e specie in musica io li odio), sono l'essenza del racconto: la ragazza decide per il suicidio perché il mondo che le appartiene pullula di ignoranti cultural-esistenziali e non senza aver dimostrato la lucidità della scelta ( e lo fa attraverso quel suo meditare "lucido e assorto"); la portinaia, anche lei ha deciso per un suicidio ma stavolta metaforico, sociale.
    fa la portinaia ma ne sa più di tutti quegli "esponenti dell'alta classe" per cui lavora.
    in questo senso i virtuosismi.
    mo' basta: non rompo più!

    Veronica,
    amante incallita de "L'eleganza del Riccio" ;)
    e intollerante alla filosofia politica, che ho fatto in modo di sbolognarmi subito (sebbene Hobbes mi perseguiti ancora e ancora e ancora)

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  24. Ci sono libri che mi prendono da subito e divoro, quelli che faccio fatica a continuare e intercalo con gli altri e quelli che spesso mi domando ma chi ha avuto il coraggio di pubblicare un libro così ? E' il caso di " La maga delle spezie" di Divakaruni Chitra B., dicono che migliori sul finale, ma io non ci sono arrivata e non penso nemmeno di farlo. Ho odiato in assoluto "La rilegatrice di libri perduti" che sembra scritto da due persone diverse e mi sono persa in "Il mio piccolo amico" di Donna Tartt.

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  25. "Acciaio".Mi pare abbia addirittura quasi vinto il Premio Strega!é allucinante,lei non sa veramente scrivere..
    E POI "La solitudine dei numeri primi"
    "Io uccido".Ma secondo voi Faletti è uno sc
    rrittore?boh..
    Tu sei troppo forte invece!

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  26. Mellon Colliegiugno 16, 2011

    Concordo sulla tua critica a "L'eleganza del riccio": una storia originale e piacevole ammorbata da troppi riferimenti alti non utili alla storia. Mi è sembrato un esercizio di stile decisamente autoreferente. Peccato.
    Un altro super sopravvalutato è a mio avviso "La salitudine dei numeri primi" per un motivo opposto: una storia sicuramente interessante che poteva essere sviluppata meglio attraverso uno straccio di approfondimento dei personaggi che risultano invece tratteggiati in maniera irritantemente superficiale. Per me il buon Giordano - proposto come enfant prodige della letteratura italiana - può tornare all'esercizio della professione di fisico.

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  27. @mr owens: bene dai, nessuno di quei libri era nella mia wish list :)

    @veronica: non rompi! :) ok, sono l'essenza del racconto, però a mio avviso 1) sono troppi e troppo; 2) rendono le protagoniste spocchiose, e viene da pensare che sia così anche l'autrice. passi per la portinaia, che mi piace anche. ma Paloma...ecco, Paloma è un po' irreale.

    @mammabradipo: neanch'io, bestseller mai :)

    @Hydra: e invece ho letto una recensione che diceva che il libro è sopravvalutato, mentre il film è sottovalutato. Non mi resta che vedere il film. :)

    @francesca: in effetti i francesi non sono il mio popolo preferito, nonostante ne adori la lingua. però quel libro ha avuto parecchio successo anche in italia.

    @calzino: mah, la storia secondo me non è banale, la scrittura sicuramente sì.

    @mr t: ma tu sei più pedante di me, e ti giuro che uno che mi corregge gli accenti negli sms mi starebbe mooooolto sulle palle :)

    @adriana: il profumo mi incuriosiva, però sospettavo che fosse l'ennesima cagata.

    @el gae: de carlo non lo proverò mai; baricco l'ho letto da ragazzina e mi piaceva (più di dieci anni fa), lo trovavo lirico. ora non so se mi piacerebbe.

    @dalle8: però non mi toccare il naturalismo francese che è il mio genere preferito :)

    @aitor: sì, quella canzone ha proprio il ritmo perfetto :D

    @ragno: pronto? :D

    @ernest: non sprecare energie!

    @secondobinario: uhm, lo ha detto anche a me il donatore dopo che ho noleggiato il pippone "La terra trema" o qualcosa del genere, in siciliano stretto. io mi sono addormentata dopo 10 min., non so bene di cosa parli :)

    @alessandro: non saprei!

    @mafalda: no, non credo che persevererò con quell'autrice!

    @roby: il cinema giappo mi è un po' ostico, non so...

    @pole: non sono il mio genere! per fortuna, a questo punto.

    @dolly: lo sospettavo!

    @anonimo: a me zia mame non è dispiaciuto. la protagonista era molto stereotipata, d'accordo. però ricorda che a noi che ci spariamo telefilm americani da mo' sembra banale, ma probabilmente quando il romanzo è uscito non lo era. e poi la scrittura non era banale...tutto sommato l'ho trovato divertente. anche se non un capolavoro.

    @l'intruso: uh, di quelli io ne ho letto uno solo, di un triestino di cui non ricordo il nome. però non ho avuto l'impressione che volessero lucrare sulla tragedia, quando che volessero TUTTI raccontare la loro storia. ma forse sbaglio.

    @anonima 2: Faletti proprio non lo voglio provare :)

    @mellon: bravissima: un esercizio di stile autoreferenziale!

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  28. Ciao, a me è piaciuto però è uno di quei libri che non ho voglia di leggere un'altra volta e che non regalerei...

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  29. Mah, libri sopravvalutati... che dire? ne ho un sacco e una sporta, anche eprché grazie agli ebook non mi faccio mancare nulla. Diciamo che più il libro è pompato, più in genere non vale una cippa.
    Direi che "La solitudine dei numeri primi" ne è un bell'esempio, ma anche in tempi più recenti "Il peso della farfalla" di Erri De Luca.
    Tutto Erri De Luca, per dire.
    Ma quello che ho odiato di più è stato "Un giorno" di Nicholls. Tutti ciancicavano di quant'era bello e a me ha fatto schifo.

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  30. Sorry, dimenticavo una palla al piede mostruosa: ACCIAIO!
    Altamente sopravvalutato!!!!!!!

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  31. Si decisamente sopravvalutato,comunque la storia e lo stile mi son piaciuti.L'ho trovato un libro originale.

    Per quanto riguarda i più sopravvalutati ci metto al primo posto Siddartha di Hesse,seguito da Dickens con Grandi Speranze e David Copperfield,e poi la Solitudine dei numeri primi (che lo sapevo che era non era un granchè ma mi son fatta convincere!).

    Ps:ma quella canzone davvero ti fa sesso?perche io sarei scesa dall'auto solo per quella!:D

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  32. A me non è dispiaciuto. C'è in giro di peggio assai.
    Il libro di cui più mi urta sentir decantare le lodi e citare come uno dei più poetici romanzi "al femminile" dei nostri tempi (sarà che non amo il genere "romanzo al femminile", no, scusa, ma che vor dì? Perchè poi c'è pure il romanzo al maschile?) è La casa degli spiriti. E ora linciatemi pure, donne! La più lunga e noiosa cagata che io sia mai riuscita a portare avanti fino alla fine, perché, mi dicevo, se ha avuto tanto successo, arriverà pure il punto interessante! ... no comment.
    POtrei aggiungere: Storie di ordinaria follia, tanto per par condicio con un "romanzo al maschile", se pur non si tratta di romanzo. ma insomma, mi fermo qui.

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  33. Oddio!Io Grandi speranze lo sto leggendo ora e lo trovo eccelso! Lo vedi com'è soggettivo il giudizio?

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  34. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  35. Scusa se rispondo a spizzichi e bocconi, ma mi son fatta prendere dalla curiosità di leggere gli altri commenti! Ah ah! "Tutto Erri De Luca"! Condivido e rilancio: La maggior parte di Baricco! E la quasi totalità di De Carlo!

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  36. suster: ti appoggio su tutta la linea per quanto riguarda bukowskj! e in generale anche la allende è un po' una palla, al sesto romanzo uguale ai precedetni. la casa degli spiriti è stato il primo che ho letto e sono passati almeno 12 anni, ma sul momento mi piacque, così come il film. soprattutto, credo (forse azzardo) che scrivere circa le torture di pinochet all'epoca fosse abbastanza coraggioso. ricordiamoci che un certo cile ha sempre amato quel gran porco, il quale tra l'altro è morto impunito (hanno provato a processarlo in spagna, ma non mi pare senza risultati troppo soddisfacenti).

    @distrattamente: marò se mi fa sesso. sarà che adesso vedrei il sesso anche in un ovino kinder. Siddharta 15 anni fa mi piacque, così come tutto Hesse, in part. narciso e boccadoro. Ora credo che sarebbe una palla. (e poi è un maschilista)

    @phoebe: di erri non ho letto nulla, se non le poesie che comunque non mi dispiacciono.

    @trinity: ma sai, non dico che non mi piace...dico solo che non mi spiego il caso letterario :)

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  37. IO con Bukowskj non ho avuto il coraggio di andare oltre, anche se mi hanno detto che gli altri libri "sono meglio" (mah! Lo trovo difficile). idem con patate con l'Allende. io sono rimasta delusa proprio dalla parte "storica" della storia. Avevo visto il film (mi era piaciuto abbastanza, prima che i fedelissimi allendiani me lo smontassero) e mi aspettavo qualcosa di più di quella critica socio-politica cui tu alludi, soprattutto da parte di una scrittrice che ha vissuto tanto in prima persona il dramma del golpe. Invece ne parla quasi di sfuggita sul finale e tutto rimane un po' sconclusionato. sarà che non ho la sensibilità per capire il tanto decantato "realismo magico", ma mi sembra un'accozzaglia di scempiaggini senza capo né coda...
    Capisco quando dici che le due protagoniste del Riccio risultano un po' "spocchiose". soprattutto all'inizio, però, quando i riferimenti filosofici sono più frequenti e astrusi, soprattutto per chi è estraneo alla materia, che finisce per sentirsi così parte di quel "volgo ignorante" che le due anime elette disprezzano dall'alto della loro superiore cultura. Però poi si ripiglia verso metà libro...

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  38. Recentemente ho mollato lì un romanzo indiano che mi era stato consigliato "Il dono della dea". E "From Hell" di Alan Moore mi ha proprio delusa.

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  39. Da Conni.
    Eleganza del riccio: il film non mi è dispiaciuto, bello il personaggio della portinaia, meno Paloma.... le avrei pure dato una mano nei suoi propositi ]:) il libro non l'ho letto nè lo leggerei perchè se piace un libro non vedo mai il film relativo e viceversa 'sta volta è capitato prima il film e quidi amen.
    Sopravvalutati: assolutamente d'accordo sulla "Solitudine" a cui preferisco il "teorema del pappagallo" che non è di argomento ospedaliero ma matematico (se piace), Baricco da Seta in poi, De Carlo (ne ho letti solo un paio eh) Murakami a tratti.
    Ho un bimbo piccolo e certi argomenti/complessità non sono più in grado di affrontarli (spero temporaneamente). Mi è piaciuto "qualcuno con cui correre" lieve lieve e nemmeno tanto stupido. Mi è piaciuto Yehoshua però ho letto solo l'amante, la sposa qualcosa e il responsabile hr... perdonate ma non ricordo perfettamente i titoli.. il cervello delle mamme è un colabrodo, ah mi sono rifiutata anche solo di leggere Estivill sono convinta che sia eccessivamente sopravvalutato ;).
    Credo di avere odiato Leavitt e il matematico indiano, gli avrei dato fuoco!!

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  40. che sospiro di sollievo nel leggere il tuo post e i commenti! la maggior parte dei best seller mi lasciano indifferente, così mi tormento nel cercar di capire il quid che li ha resi tali...non ti dico che fatiche mi sono toccate!

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  41. Anch'io l'ho trovato pretenzioso, anche se non male come storia. Il film fa schifo, invece.
    Altri libri sopravvalutati al momento non mi vengono in mente, anche perchè sono una fan dei libri sottovalutati.

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  42. Non l'ho letto e non credo magari che lo farò (spoilerona!). :P

    Anche per me "La solitudine dei numeri primi" è un libro molto sopravvalutato; io l'ho trovato anche un po' palloso...

    Cos'hai contro "Il codice da Vinci"?! A me è piaciuto molto, tanto che l'ho divorato in un paio di giorni! :D

    P.S.: Il 'da' verbo è meglio con l'accento sulla a, per distinguerlo dalla preposizione... ihihih... :P

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  43. Pienamente d'accordo: anche a me non è piaciuto per niente.
    D'accordo anche con chi ha detto che Faletti è sopravvalutato.
    Per me è strepitoso Ammaniti, anche se a molti non piace.
    Vorrei invece cimentarmi con Trilogia della città di K; pare sia un capolavoro ma non so perchè mi mette inquietudine...

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  44. A me L'eleganza del riccio ha dato una speranza: quella di poter scoprire persone colte insospettabili, la badante polacca su una panchina che legge Proust, l'ingegnere che cita Trollope e Dickens, l'adolescente che conosce a memoria versi di Seneca e Virgilio e li usa a proposito.
    Be', ci sono! Ne ho conosciuti e mi hanno fatto vergognare della mia ignoranza!
    Io ho amato il libro, l'ho riletto e l'ho amato ancora di più. Pesanti le parti filosofiche? Forse si, forse autorefenziali, ma lei è una filosofa coltissima, tostissima, perché no, in fondo? Non è cultura anche questa? Certe cose, molte cose, non le ho capite, per altre mi è venuta una sana curiosità, altre le ho saltate. Va bene così, è un diritto di noi lettori saltare le pagine, come ci ricorda Pennac.
    Ma il libro ha un valore nella scrittura preziosa e nell'originalità.
    Non penso sia sopravvalutato: il libro in Francia è uscito per una piccola casa editrice senza pubblicità, è stato scoperto e portato alla ribalta dai lettori tramite il passaparola. In Italia è uscito molto pubblicizzato dopo il can can francese. Tieni conto che per tradurlo hanno dovuto utilizzare due traduttrici per la difficoltà con il linguaggio filosofico. Io prima di paragonarlo a emerite schifezze italiane mi informerei meglio sulla genesi del successo e sulla scrittrice. Poi, de gustibus non disputandum est e dunque se non ti piace, hai tutto il diritto di dirlo!
    Un abbraccio
    Angela

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  45. allora, confesso di non aver letto tutto il post perchè non volevo sapere come finisse il libro... :)
    ce l' ho lì sullo scaffale e non so quando lo leggerò. già mi dici che fa riferimenti al MIO Tolstoj, il che mi incuriosisce un po' ma mi fa anche girare le palle...
    ti dirò, eh?
    bacio, paola (sempre anonima, non mi prende l' account google)

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  46. Sulla Barbery la penso come te: un libro pretenzioso, spocchioso, eruditoide, insopportabile, ripetitivo, falso, artificiale, pieno di stereotipi, del tutto privo di autoironia, freschezza, verve. L'antipatia dell'autrice e del suo modo di scrivere riescono a farti detestare due personaggi che invece vorrebbe farti amare (vien quasi da schierarsi con quegli stronzi snob degli altri abitanti del condominio!): leggendo, non sono riuscito ad amare la ragazzina (per colpa di quei "pensieri profondi" che l'autrice sembra considerare davevro troppo profondi, senza mai un briciolo d'ironia), né a piangere una lacrima per la morte dell'altra, cose invece avvenute puntualmente guardando il film (uno dei rarissimi casi in cui ho preferito la pellicola al romanzo)
    Altri sopravvalutati? Lasciando perdere i bestsellers italioti (che è meglio) la più colossale delusione degli ultimi tempi l'ho avuta con Zia Mame, e per motivi opposti rispetto al Riccio: qui tanta spocchia saputella, in Zia Mame sciatteria e banalità a livelli devastanti.

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  47. @zio:bravo, la penso così anch'io! Se la portinaia è un personaggio anche originale, la ragazzina è veramente artificiale. E come dici tu, nessuna delle due appare minimamente autoironica rispetto alla propria condizione di "genio in incognito"...ma anzi, pare che la vivano boriosamente!

    @paola: oh yes, si parla moltissimo di anna karenina. per carità, non se ne parla a sproposito, però boh...

    @angela: ciao! bè, anche in Italia mi pare che non sia uscito con una casa editrice enorme, non dico che è stato spravvalutato dagli editori. semplicemente non mi spiego come abbia fatto a vendere più lei di, chennesò, revolutionary road di w. yates. io non credo che il passaparola tra il pubblico, a dispetto magari dell'edizione "sottotono", significhi che il libro è di qualità. però, ripeto, non sono qui a dire che è brutto. Se era brutto propbabilmente mi fermavo a pagina 30. Dico solo che non lo inserirei nella lista dei libri che TUTTI dovrebbero leggere almeno una volta.

    @lady: ammaniti, ho letto un "ti prendo e ti porto via" alle superiori e mi è piaciuto molto, anche se dubito che quello che mi piaceva allora mi piacerebbe adesso.

    @vince: a me hanno sempre detto che da andava senz'accento :(

    @piperita: molto snob da dire, ma anche a me piacciono i libri sottovalutati :)

    @cocchina: bah. me lo sono sempre chiesto anch'io.

    @conni: yehoshua, ho letto solo una raccolta di racconti ed erano francamente una gran palla :)
    i libri di puericultura sono TUTTI sopravvalutati. Non ce n'è bisogno. Baci.

    @lanterna: non li conosco! e a questo punto non desidero leggerli :)

    @suster: sì, d'accordo, non parla tantissimo dei desaparecidos etc etc...ora, non mi ricordo benissimo il libro e forse mi confondo con paula. però le allusioni sono comunque molto taglienti, e contestualizzando il tutto, non la prenderei certo come una piaggeria. poi ti ripeto, il libro non me lo ricordo granchè.

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  48. L'ho letto da pochissimo e a me è piaciuto molto.
    Vero che ci sono troppi riferimenti "colti" ma io di solito ne approfitto per "ampliare la mia conoscenza", nel senso che cerco in rete ciò che non conosco. Ho così scoperto un autore di gialli di cui ho letto subito dopo un libro che mi è anche piaciuto (parlo di Michael Connelly, nominato nel libro di Barbery). Sono d'accordo su Baricco che ho amato da ragazzina, ma rileggendo Oceano mare poco tempo fa mi sono chiesta che ci avessi mai trovato! Idem per De Carlo: i suoi libri dopo un pò son tutti uguali, anche se continua a piacermi il suo modo diretto di scrivere.
    Un libro sopravvalutato?? Nessuno si salva da solo della Mazzantini: niente a che vedere con altre sue cose che ho letto!
    Se vuoi leggere un bel libro pieno di riferimenti culturali, ti consiglio Il mondo di Sofia di Jostein Gaardner. Anzi, quasi quasi lo rileggo anch'io.
    Concludo dicendo che ho una bozza di un post sull'eleganza del riccio che è opposta alla tua, ma non sono più sicura di pubblicarla!!
    Piacere di averti conosciuta! :-)

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  49. Anche io della Barbery ho letto solo Estasi culinarie e mi è bastato: una gran palla, come ha già detto mafalda1980. Ma più che raccontarti la più grande delusione da immeritata fama ti dirò che Daria Bignardi non mi frega più: avevo letto le sue entusiastiche recensioni a Con le peggiori intenzioni e Le correzioni. Per carità, non è proprio il mio genere. D'altronde avrei dovuto pensarci, non sopporto la sua flemma, perchè ho seguito quelle sue indicazioni?
    Indovina cosa ho ricevuto in regalo lo scorso natale? Il libro della Bignardi, Un karma pesante. E' ancora lì da leggere...

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  50. Concordo con El_Gae su Baricco, mai riuscita a finirne uno. E Dan Brown?? Non so se l'avete citato perché non sono riuscita a leggere tutti i commenti ;-)

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  51. Dimenticavo (scusate) Faletti di cui ho letto solo Io uccido!

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  52. Haha! Più di cinquanta commenti (un record per questo blog, giusto Vale?) e nessuno o quasi che abbia parlato di libri sottovalutati! Voglio scoprire qualche nuovo libro, non sentire parlare a ripetizione di De Carlo, Faletti, Baricco e la Burbery! Che poi è gioco facile ritenerli sopravvalutati. Più interessante sarebbe scovare quegli autori "classici" - qualcuno citava Manzoni e Dickens - che riteniamo non all'altezza della loro fama.
    Sono troppo ignorante per iniziare... quindi aspetto i contributi di altri lettori! :-)

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  53. Trovo sopravvalutato il bestseller della Parodi. Ah sì, anche uno qualsiasi dei libri di Vespa che si regalano a Natale :) E azzardo un sottovalutato: Alessandro Piperno, che secondo me è la dimostrazione di come si possa essere eruditi senza essere spocchiosi. "Persecuzione" mi ha entusiasmata, per lo stile, per l'ironia, per la profondità dei personaggi.

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  54. * Paolo
    La tua osservazione è giusta, ma il problema dei sottovalutati (dalla critica, dai lettori, dagli editori stessi che li pubblicano ma non ci scommettono abbastanza) è che potrebbero essere centinaia o migliaia...
    Comunque, visto che vado famoso per parlar male degli autori italiani, mi sembra giusto segnalare un sottovalutato italiano che secondo me stramerita di essere letto, anzi due: LUISA E IL SILENZIO di Claudio Piersanti e LIBERA NOS A MALO di Luigi Meneghello.

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  55. Ciao a tutti! Voi, avete confermato ciò che da anni vado sostenendo, ovvero che bisogna spesso diffidare dei casi letterari. L'eleganza del riccio, per me, è un caso a parte, innanzi tutto perchè mi è piaciuto, e poi perchè l'ho letto in tempi non sospetti, prima che esplodesse il successo (complice la mamma che ha un fiuto incredibile per scovare libri spesso insoliti). Infatti, credo mi sia piaciuto anche perchè l'ho letto senza averne mai sentito parlare, senza essermi fatta alcuna idea in precedenza, e quindi, senza nessuna aspettativa. Mi è piaciuta la trama e anche lo sviluppo dei personaggi; certo, a volte Paloma risulta effettivamente anacronistica, ed ho trovato la morte della portinaia assolutamente gratuita, nonostante mi sia commossa, ma nel complesso mi è piaciuto. Per il resto, non ho letto "acciaio", "io uccido", "la solitudine dei numeri primi", "il codice da vinci", niente. quando sento odore di best seller mi allontano istintivamente. Forse quando saranno passati un considerevole numero di anni, se ancora sentirò qualcuno di cui mi fido dire che ne vale la pena, ne leggerò qualcuno, ma li per li proprio non ce la faccio. Poi,come se già non bastasse il clamore mediatico ad allontanarmi da questi libri, quando sono in libreria mi ritrovo a pensare " Oddio, non ho ancora letto "il processo", "la ricerca del tempo perduto", "a ritroso", "l'idiota, "il maestro e margherita", " i fratelli karamazov", "i miserabili", "il conte di Montecristo", "lolita", "morte di un commesso viaggiatore" (e continua), col cavolo che avrò il tempo di leggere altro in vita mia!"

    Riguardo la domanda conclusiva del post, ho sempre scelto con cura i libri da leggere, evitando i best seller, per questo non mi viene in mente nessun sopravvalutato. Ma un sottovalutato si, "L'arte della gioia", di Goliarda Sapienza. Un mattone di 511 pagine che ho letto praticamente tutto d'un fiato, un romanzo forte, passionale, intelligente, un romanzo d'amore, politico, sociale, di lotte, passioni, pulsioni. Non è un libro per tutti, almeno credo. Credo sia a causa della sua natura camaleontica. Comunque sia, ho amato questo libro in maniera viscerale, non mi succedeva da anni di essere fuori, a divertirmi e pensare di voler scappare a casa per riprendere a leggere. Se non sapete cosa acquistare la prossima volta in libreria, ve lo consiglio.
    Un saluto a tutti e scusatemi se sono stata così prolissa!

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  56. @miwako: l'ho finito e...quanto è banale che lei muore salvando il barbone ubriaco? parliamone. mai che nessuno muoia in modo cretino, come succede nella vita.

    @paolo: ti ricordo che io ho un pochettino il merito di aver sdoganato yates :) (non voglio fare la mitomane, ma tutti quelli a cui l'ho consigliato, compreso tu, l'hanno letto e adorato. ma sai che lui nella vita ha venduto un numero risibile di libri?). per me comunque è sopravvalutato un casino "On the road" di kerouak.

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  57. @ miwako: l'arte della gioia lo sto leggendo proprio ora :-) :-)

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  58. Sicuramente "La solitudine dei numeri primi": davvero, non capisco il perché di tanto successo e di farci addirittura un film! Bah...

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  59. Mi hanno prestato il riccio, dopo 100 pagine insopportabili ho letto direttamente la fine per levarmelo di torno.
    Sono pienamente d'accordo con te e infatti mi ero tenuta questo post da leggere "dopo" per evitare spoiler. Ma tanto anche tu hai letto la fine prima di finirlo :)
    Io non lo finirò. Anzi, quasi quasi ci scrivo un post pure io, un demolition post. La gente deve sapere.

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