A diciassette anni pensavo che nessuno mi avrebbe più procurato quegli imbarazzanti segni sul collo che vengono chiamati "succhiotti", e invece.
Io ho nostalgia delle zanzare. Quelle di una volta. Quelle che arrivavano quando calava la notte, e difatti mia nonna, la sera stava sempre la buio per non attirarle. Ma forse era una strategia per barare quando giocavamo a briscola.
C'avevo la mia personale teoria, quando mi insolentivano con quel ronzio intermittente. Accendevo la luce in un'altra stanza e loro uscivano, decretando la mia evidentissima superiorità morale e intellettiva. Che sottolineavo con un esplicito gesto dell'ombrello all'ignaro insetto.
Qualche anno fa, bastava non abitare a Ravenna, ovvero nella palude, per non fare la conoscenza della temibile zanzara tigre.
E invece sono arrivate anche qui, le troie.
Ci sono anche e soprattutto di giorno.
In genere a loro basta mia figlia, dalla pelle sottile e delicata. In mancanza d'altro, vado bene anch'io. Impazziscono per i miei piedi e per le mie gambe. Anche per il mio collo, se è l'unico punto esposto.
Non c'è un cazzo di fornellino che conti. Non c'è un fottuto Autan che, oltre a me, intossichi anche loro.
Mi manca la zanzara, quella con la Z maiuscola, che almeno giocava ad armi pari.
In mancanza di altri insetti nello stomaco, che qualcuno mi suggeriva di ingoiare :D dedico questa bellissima canzone alla Zanzara, quella vera (e poi la dedico anche all'Idea, che non m'abbandona).
La trovate anche qui (e aspetto trepidante che Alice mi porti al concerto).
Hai lasciato
piazze piene,
urne vuote,
tremori gentili
tracce sottili
tracce profonde sugli zerbini dei miei
pianerottoli.
Mancano
le tue parole sul niente
il calore
bagnato sporco che avevo
il dispiacermi di non bastare
di non bastare...
Siamo rimasti a guardare
un desiderio
qualche volta noioso.
E non sarai mai
un' emozione da poco.
Io ho nostalgia delle zanzare. Quelle di una volta. Quelle che arrivavano quando calava la notte, e difatti mia nonna, la sera stava sempre la buio per non attirarle. Ma forse era una strategia per barare quando giocavamo a briscola.
C'avevo la mia personale teoria, quando mi insolentivano con quel ronzio intermittente. Accendevo la luce in un'altra stanza e loro uscivano, decretando la mia evidentissima superiorità morale e intellettiva. Che sottolineavo con un esplicito gesto dell'ombrello all'ignaro insetto.
Qualche anno fa, bastava non abitare a Ravenna, ovvero nella palude, per non fare la conoscenza della temibile zanzara tigre.
E invece sono arrivate anche qui, le troie.
Ci sono anche e soprattutto di giorno.
In genere a loro basta mia figlia, dalla pelle sottile e delicata. In mancanza d'altro, vado bene anch'io. Impazziscono per i miei piedi e per le mie gambe. Anche per il mio collo, se è l'unico punto esposto.
Non c'è un cazzo di fornellino che conti. Non c'è un fottuto Autan che, oltre a me, intossichi anche loro.
Mi manca la zanzara, quella con la Z maiuscola, che almeno giocava ad armi pari.
In mancanza di altri insetti nello stomaco, che qualcuno mi suggeriva di ingoiare :D dedico questa bellissima canzone alla Zanzara, quella vera (e poi la dedico anche all'Idea, che non m'abbandona).
La trovate anche qui (e aspetto trepidante che Alice mi porti al concerto).
Hai lasciato
piazze piene,
urne vuote,
tremori gentili
tracce sottili
tracce profonde sugli zerbini dei miei
pianerottoli.
Mancano
le tue parole sul niente
il calore
bagnato sporco che avevo
il dispiacermi di non bastare
di non bastare...
Siamo rimasti a guardare
un desiderio
qualche volta noioso.
E non sarai mai
un' emozione da poco.
Concordo.
RispondiEliminaNoi col Po dietro casa non riusciamo nemmeno a mangiare in giardino. E questo mi fa incazzare a mille!
Guarda noi, che abbiamo le risorgive del Bacchiglione a 50 mt, manca solo di fare la profilassi antimalarica. C'abbiamo di quelle zanzare che ci potremmo fare il ragù. Se passiamo qualche ora in giardino con i piccoli, i poveretti vengono scambiati per un distributore automatico di plasma.
RispondiEliminaCiao cara Valentina, qui è immancabile una buona risata...
RispondiEliminaCiao cara amica.
Tomaso
Cara, io ti adoro lo sai.
RispondiEliminaMa non puoi scrivermi traccie, non tu, ti scongiuro
: )
Pure io ci vorrei venire al concerto!
nonostante la vista mare, qua qualche zanzarina mi fa bestemmiare, che se ce ne fosse una nel giro di 20 km è pacifico che verrebbe a banchettare da me. in ogni caso, Noè che cazzo le avrà messe a fare sull'arca?
RispondiEliminache poi aspettano proprio il momento in cui spegni la luce inizi a prendere sonno e vengono li dall'orecchio!
RispondiEliminaIn casa dei miei c'è sempre stato il concetto che tanto basta lo zampirone.
RispondiEliminaSiccome io sono considerata un pasto da gourmet per tutte le zanzare del Lombardo-Veneto, una delle prime cose che ho messo quando ho avuto una casa mia sono state le zanzariere.
E sono vissuta poi felice e contenta.
@bianca: ups, avevo fatto un copiaincolla :)
RispondiEliminaSolo tu potevi dedicare un post a una zanzara e ti adoro per questo. Ahahaha!!
RispondiEliminaCarina la canzone,non la conoscevo.
RispondiEliminaPer le zanzare che dire?qui a Bologna se ne vedono anche a febbraio,una tormento continuo.Meno male che da due anni a questa parte la disinfestazione del comune sta funzionando.Ma sospetto che piano piano ucciderà anche noi!
Le "simpaticone" non sono arrivate ancora da queste parti quest'anno; saprò come riceverle (sono diventato abilissimo negli anni nel lancio della pantofola al buio :)).
RispondiEliminaGeniale, comunque, l'idea del cambio di stanza, mi piace, devo provare. ;)
Le odio le odio le odio le odio... E vivo tra le risaie, fai un po' tu :-(
RispondiEliminaTi dico, io ho nostalgia dello "zampirone" quella spirale verde che accendevi e intossicavi mezzo quartiere, ma per me l'odore di zampirone era sinonimo di estate.
RispondiEliminaOra, come dici tu, non c'è fornelletto o autan che tenga contro quelle maledette!
da noi ci pungono in pieno giorno al parco giochi!
ehi emiliane! non dite niente che ho postato la canzone di un gruppo di reggio? :)
RispondiEliminaA me stamattina hanno massacrato un piede mentre in ospedale facevo il prelievo del sangue! : (
RispondiEliminaConfermo :( A Ravenna le zanzare tigre si son trovate talmente bene che hanno iniziato a parlare in dialetto.
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggerti...
RispondiEliminaQui a Milano fanno un bel trattamento sulle larve, e mi sembra efficace. Sono alcuni anni che non danno fastidio, eh sì che abito dalle parti del parco Lambro.
RispondiEliminati aspetto in veneto! basso polesine, delta del Po...laguna.... melma ...acquaaaa muhahahaha
RispondiEliminaIo sono già stata colpita (volevo dire beccata, poi ho pensansato che il resto del mondo non avrebbe compreso.....)U_U
RispondiElimina@Alberto: anche da noi fanno il trattamento, invano a quanto pare! T_T
bzzz bzz bzzz
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=qeaO0ZidQgc
Se becco lo stronzo che ha imbarcato la coppia di zanzare sull'arca di Noè giuro che me la paga...
RispondiEliminaMi ricordo comunque le serate della mia infanzia e prima adolescenza passate a spiaccicare sul muro le maledette usando una copia di Bolero Teletutto appositamente arrotolata. Mia zia aveva un sacrario sulla parete dietro al letto, ad ogni macchiolina rossa lasciata sul muro potevamo disegnare una minuscola croce e una data.
Maledette zanzare...
RispondiEliminaQuesto è uno dei post più spassosi che mi sia capitato di leggere in tanti anni. Chapeau!!!
RispondiEliminaMi hai fatto sbellicare :)))))
@no, dai close, è stata una cosa scritta su due piedi perchè avevo vogli di scrivere e niente da dire. baci.
RispondiElimina@ale: :D
@melodia: decisamente invano!
@bietol: non ti invidio!
@maz: hahahaha! l'altro giorno ne ho sentita una che diceva: ades a veg a der un bec a che quagliò!