STATO DELL'ARTE

 COME SONO CAMBIATA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI

Dire che sto diventando adulta è sicuramente una parola grossa: sto cercando di crescere.

Tipo la cucina. Sto imparando. Ci ho provato un paio di volte a morire di fame ma senza successo. Così ho imparato a fare il ragù, la pasta e fagioli, la zuppa di patate, la cheese cake, la quiche lorraine. Diciamo che è passata un po' d'acqua sotto i ponti da quella volta che invitai l'Ale a pranzo e le offrii un risotto liofilizzato, tortilla chips come secondo e un caffè al bar.

Poi c'è la guida. Mi scade la patente tra pochi mesi e non ho ancora imparato a parcheggiare. Ciò che provoca con più facilità il mio turpiloquio comunque sono quelli che ti fanno i segni quando parcheggi. Non so, il vecchietto che ti vede in difficoltà e si mette lì, agitando gli arti tipo vigile urbano e ti dice "Avanti, avanti! Bo (ferma)!". Quelli lì, io tiro giù il finestrino e li invito gentilmente ad andare a fare fellatio al cimitero, provoncando sempre un certo sgomento.
Però ho imparato ad andare in retromarcia, che non è poco.

Il sesso. Ho smesso. E mi risparmio un sacco di soldi in preservativi (in realtà li risparmiavo anche prima e infatti ho tre figlie).
Vedi, non sono dipendente da niente. Nè dal sesso, nè dall'alcol, nè dalle sigarette. Neanche della mia azienda*. Un po' vaffanculo però.
(* era una battuta, della mia azienda sono dipendente: per fortuna ho un capo umano. )

Poi mi è cambiata un pochino la concezione del tempo, più che altro per via della frequentazione del Donatore. Ricordo che quando ci siamo conosciuti credevo che la frase "Sto parcheggiando, arrivo" significasse un'attesa di circa 15, 20 minuti, poi ho capito che con lui non puoi mai essere certa del fatto che stia arrivando veramente. Tra il parcheggio e il luogo dove tu lo stai aspettando, potrebbe incontrare uno dei suoi numerosi amici sfaccendati e non presentarsi all'appuntamento con te. Tipo quella sera che lo aspettavo a casa mia e alle tre di notte ho chiamato Alice, dicendo che lui non era venuto, e che doveva per forza essere morto in un fosso. Lei è arrivata in pigiama, abbiamo fatto una perlustrazione accurata di tutti i fossi circostanti, e abbiamo infine rinvenuto la sua auto fuori dal locale Clan Destino, Faenza. Non era neanche morto.
Quindi, per osmosi, nel mio tempo libero, a volte adotto la filosofia de "la distanza più breve tra due punti è l'arabesco",  che significa: "dobbiamo incontrarci alle 20 e sono le 19.45? Ho tutto il tempo per lavare i piatti, caricare una lavatrice e prendere un aperitivo con mio fratello". Sto cercando di migliorare, sappiatelo.

Infine, sto imparando che non bisogna mai puntare solo un uomo alla volta. Il minimo è tre, il massimo è cinque, perchè metti che si concretizzi con tutti, sei non te li rieci mica a gestire.

E' evidente che negli ultimi dieci anni sono diventata anche molto spiritosa perchè sennò non parlerei di "gestione integrata di cinque fidanzati".  Si evince che sto bluffando dal fatto che ieri, a cena con un'amica single, vi sareste ammazzati di risate a sentirci raccontare come, arrivate single a una certa età, si finisce per fare l'occhiolino al più brutto dei benzinai senza fede al dito, per venire rifiutate anche da quello. Il prossimo passo è l'iscrizione a Badoo e il rimorchio virtuale.
Spero di arrivarci tardi, molto tardi.