COME SONO CAMBIATA NEGLI ULTIMI DIECI ANNI Dire che sto diventando adulta è sicuramente una parola grossa: sto cercando di crescere. Tipo la cucina. Sto imparando. Ci ho provato un paio di volte a morire di fame ma senza successo. Così ho imparato a fare il ragù, la pasta e fagioli, la zuppa di patate, la cheese cake, la quiche lorraine. Diciamo che è passata un po' d'acqua sotto i ponti da quella volta che invitai l'Ale a pranzo e le offrii un risotto liofilizzato, tortilla chips come secondo e un caffè al bar. Poi c'è la guida. Mi scade la patente tra pochi mesi e non ho ancora imparato a parcheggiare. Ciò che provoca con più facilità il mio turpiloquio comunque sono quelli che ti fanno i segni quando parcheggi. Non so, il vecchietto che ti vede in difficoltà e si mette lì, agitando gli arti tipo vigile urbano e ti dice "Avanti, avanti! Bo ( ferma )!". Quelli lì, io tiro giù il finestrino e li invito gentilmente ad andare a fare fellatio al cimitero,
Vita, morte ma soprattutto miracoli di Valentina Santandrea