PROGRESSI

Sono a pezzi. Ma non sono qui per scrivere un bollettino medico, che la cosa risulterebbe un po' splatter alla fine dei conti.
Aspè, vado a vomitare e poi torno.

Eccomi.
Dicevo che sono a pezzi. Ciò non vuol dire ovviamente che io non sia andata a manifestare domenica. Anzi, sabato mattina mi era pure preso il sacro fuoco della rivolta e mi sono messa a mandare sms a tutta la rubrica, peccato che arrivata alla lettera Ab ho guardato fuori e ho notato che il sole non era ancora sorto e che forse era meglio desistere per qualche ora. Poi ho litigato con il Donatore e ho deciso di desistere definitivamente, che i buoni propositi mi passano con poco. Son fatta così: non so neanche vivere alla giornata, mi programmo la vita di ora in ora. Mi sono molto divertita comunque: eravamo talmente carichi/e che le bimbe (che sono rimaste a casa) intonano ancora, con le mani a triangolo: "tremate tremate, le streghe sono tornate", che poi è il motto che gridavo a tavola, prima di partire. Mio fratello invece gridava "siamo stanchi del governo dei padroni: proletari al potere". Invece Fra diceva: "Emozione, misticismo e oscurità", che non so che cazzo volesse dire. Insomma, ogni slogan era buono.

No, vi scrivevo per un altro motivo.
Ieri ho fatto un progresso epocale.
Tra una puntatina in bagno e l'altra mi è toccato lavare i piatti perchè la lavastoviglie s'è rotta. Solo che s'è pure intasato il lavandino. E' stato in quel momento che io ho preso coscienza della genesi della subordinazione del mio genere: nei secoli siamo dipese da mariti stolti solo perchè ci è stata negato l'accesso alla conoscenza.
Insomma, mi sono detta, se ce la fa quel pirla dell'idraulico, ce la faccio anch'io, a sturare il lavello.

Io c'ho questa caratteristica, che gli imprevisti mi stimolano la fantasia e ho sempre la situazione sotto controllo, però quando mi si rompe un elettrodomestico mi metto a piangere. Se poi ho appena passato un san Valentino (mio onomastico), solitario e vomitante, la depressione post partum (essì, nel 2005 ho partorito, no?) è lì lì, che mi attende dietro l'angolo.
C'è anche che sono un po' schizzinosa: mi sono messa i guanti e il grembiule, ma se avevo uno scafandro giuro che infilavo anche quello. Ho affrontato orde di tubi intricati, miasmi mefitici, un certo mal di schiena dovuto alla logistica dell'impianto, ma alla fine
ce l'ho fatta!
Ho risparmiato almeno due giorni di vana attesa dell'idraulico, 50 euro se andava bene, pedate per tutta la cucina e ditate nere nel miscelatore del lavello.

Mi sento emancipata.
Sti cazzi.
Mi mantengo e so pure sturare un lavandino.
Applausi per fibra
.
p.s. smontando tutti quei cazzo di tubi non sono riuscita a trovare l'ingorgo: ho risolto grazie a uno di quei prodotti che agiscono da soli, e devi solo preoccuparti di mandarli giù per lo scarico. Però insomma, vuoi mettere la soddisfazione di essermi infilata in quell'intrico inintellegibile!
p.p.s Il lavello ora perde, devo chiamare l'idraulico.