I libri.
Voi lo sapete.
Li preferisco alle mie figlie. E' l'unica cosa che preferisco alle mie figlie, assieme al mio gatto, al gnocco fritto, all'equitazione, alla primavera, alle mie scarpe gialle, al bagno turco, alle mie amiche, al naprossene sodico, alla doccia bollente, alla cioccolata in tazza al bar Bassi, al prenotare le vacanze, alla sveglia quando non suona, ai necrologi su La Repubblica.
A Natale mio fratello me ne ha regalati trenta.
Trenta.
Uno stock comprato al mercatino dell'usato, tutti uguali, tutti Biblioteca Universale Rizzoli, tutti anni 40/50, tutti color crema, tutti inglesi e francesi. Di Guglielmo Shakespeare, Gustavo Flaubert. Uno è una traduzione di Ugo Foscolo.
E allora mi metto di buona lena e parto con Bel-Ami. Poi passo a Stendhal, e proprio mentre sono immersa in Stendhal, appunto, scorgo tra le pagine del Venerdì di Repubblica casualmente aperto sul mio comodino...no, ok. Un po' di sincerità intellettuale.
Le prime venti pagine de Il Rosso e il nero di Stendhal mi annoiavano. E mica poco. Non era narcolessia, nè stanchezza, mi annoiavo proprio. L'ho detto. E allora mi sono messa a leggere il Venerdì e ho scoperto, badate bene, perchè non è mica roba da poco, ho scoperto che è uscito anche in Italia, per Bompiani, un inedito del mio scrittore preferito, John Steinbeck. Una raccolta di racconti di guerra, di quando faceva il cronista al fronte. In Italia. Per Herald Tribune.
Sticazzi.
Costava 17 euri, apperò!, ma tempo 12 ore che aprisse la libreria sotto all'ufficio ed ero già lì, fuori dalla serranda chiusa.
Quella della libreria è una ragazza con i capelli arancioni naturali, simpatica e slavata.
"Ciao" faccio io. "E' uscito ieri un libro di Steinbeck. Bompiani. Non ricordo il titolo esatto".
Accende il pc, cerca nel database. "Uomini e Topi?" mi dice.
Forse è che c'ho il vizio di parlare da sola; forse addirittura mi sono uscite delle parole inopportune senza che me ne accorgessi. "Ma brutta capra. Mica dico che devi sapere che Uomini e topi è uscito nel '37, ma ti pare che sia uscito ieri?".
No, non è vero, non le ho detto niente. Però ha notato il mio sconcerto, tant'è che è passata al titolo successivo.
"C'era una volta una guerra?"
Era lui.
Ce l'ho lì sul comodino.
Ed è un ottimo modo per ricordare.
La guerra. Quello che siamo stati.
Per riflettere su quello che non siamo diventati.
Per provare a diventare quelli che avremmo voluto essere.
Per diventare quelli che vorremmo essere.
Io tanto per cominciare vorrei che diventassimo una Repubblica veramente fondata sul lavoro e non sul ladrocinio.
Fare la prostituta è un lavoro.
Occupare una poltrona democratica ed essere stipendiata dai contribuenti per fare la stripper e procacciare cortigiane, quello è un ladrocinio.
Tanto per dire.
A parte che quel libro di Stendhal è un mattone e condivido, tuo fratello ti ha fatto un regalo bellissimo, sono molto molto invidiosa!!!!!!!
RispondiEliminaCondivido le tue considerazioni, tristemente non posso che affermare che questo apese è una merda.
Bello Steinbeck,di cui ho letto però solo "furore"..e vedrò di rimediare prima o poi a questa mancanza.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il giorno della memoria, a me non piace affatto.E non perche non mi piaccia ricordare chi siamo, o quello che siamo stati ma perche trovo assurdo ricordare (con tanta enfasi) quella tragedia e poi voltarsi dall'altra parte quando si parla di quelle attuali, di cui nessuno mai si ricorda, però noi abbiamo fatto la resistenza.No.L'han fatta i nostri nonni.Noi tendenzialmente ci facciamo i fatti nostri.Vabbè ho un pò il dente avvelenato su questo argomento.Mi scuso per il fuori tema.
Mi unisco al tuo sogno sulla nostra Repubblica aggiungedoci la solidarietà..perche stiamo diventando veramente poco solidali a mio avviso...e non mi piace per niente!!!
Un giorno, quando ci incontreremo (ci incontreremo no?) giocheremo a morra. Ma una morra speciale. Tu tiri giù il pugno e ad alta voce nomini il titolo di un libro. Io dico celo o manca. Poi tiro io e sei tu che celo o manca e via dicendo. Penso di sentire molti celo, a cominciare da Bel Ami.
RispondiEliminaDi Steinbeck hai letto l'esilarante, ma non solo, "Pian della Tortilla"?
RispondiEliminabelle parole purtroppo non più in uso e inascoltate, i libri ormai non li legge più nessuno, a volte mi sento una mosca bianca quando parlo di libri, io li prendo in prestito dalle biblioteche, non ho lo spazio per tutti quelli letti, però quelli che mi colpiscono li compro e li tengo come relique, da stronza non li presto a nessuno, alcuni prestati non sono tornati Gio
RispondiEliminasul libro nemmeno mi soffermo. lo vado a comprare.
RispondiEliminasulla parte finale del post...beh. io davvero spero che mio figlio decida di vivere in un altro paese. perchè tanto indietro non torneremo mai. il paese che eravamo non lo saremo mai più.
mamma che nostalgia
menomale che sul mio blog ho sparato un po' di cazzate.
un bacio paola
p.s. dovevo chiamarti e non ti ho più chiamata. ce la posso fare.
Ottima segnalazione, grazie!
RispondiElimina(e grazie per la risata che mi hai fatto fare quando quel genio ti chiede: "Uomini e topi?")
Però, 30 libri! Lo voglio anch'io un fratello così!
Io vorrei che diventassimo una Repubblica, intanto.
RispondiEliminaPiù invecchio e meno ho la testa per leggere certi autori, bravi bravisssimi per carità, però datati.
RispondiEliminaAnche se i concetti sono di attualità faccio una fatica terribile a seguire parole, frasi ed espressioni che sanno, lo dico? non lo dico? lo dico: sanno di "vecchio", sembrano scritti una lingua astrusa, che non corrispondono per niente a quello che è oggi l'italiano.
Ci ho provato tante volte, persino con libri che ricordavo splendidi, affascinanti non c'è stato niente da fare, non sono riuscita ad andare oltre pagina 10 (un esempio su tutti: Buzzati, che adoravo e di cui ho divorato tutto quello che è stato pubblicato).
Il problema non sono i libri, sono sempre gli stessi che ho amato trent'anni fa, il problmea è io non sono più la stessa di allora.
@benedetta: ecco, tanto per cominciare!
RispondiElimina@zio: quando ho scritto quella cosa del "bruttacapra" ho pensato proprio a te, che avresti trovato delle parole più esilaranti per descriverla! :)
@paola: non ci crederai, ma non ho con me il cellulare, ho lasciato la borsa la bar dove ho pranzato, e la torno a prendere alle 17.30. ce la devo fare.
@gio: bè, in genere anch'io li prendo in biblio, ho comprato questo perchè non ho resistito!!!
@alberto: eccerto che ho letto pian della tortilla! ho letto quasi tutto steinbeck! ci sto ci sto a fare quel gioco! è troppo soddisfacente dire "l'ho letto anch'io"!!!
@distrattamente: guarda, anch'io sono sempre stata polemica riguardo alla "memoria selettiva", del tipo "la shoà sì, il genocidio in rwanda no". e mi sta sul cazzo quando sento "bisogna ricordarsi di quell'orrore perchè non succeda mai più". ma come? se succede ogni giorno? però approvo questa commemorazione perchè trovo che la resistenza e la liberazione siano valori nazionali, che non c'entrano con l'appartenenza politica. e troppi li considerano valori di sinistra.
@phoebe: ah, allora non lo penso solo io!
Quello che noi tutti vorremmo ü una frase che purtroppo tutti constatiamo che invece è un grande imbroglio... Già parlare di repubblica vecchia o nuova credo che non cambi niente quando è che che si siede sulle poltrone non rispetta il giuramento fatto quando il popolo lo a voluto.
RispondiEliminaOggi tutti ricordiamo qualcosa di molto importate!
Ciò che è avvenuto con il nazismo e il fascismo
io cero e ho tutto chiaro ogni piccolo episodio vissuto quei tristi momenti, è vero nei libri raccontano, narrano, ma aver vissuto è un'altra cosa.
Buona giornata cara amica.
Tomaso
Si assolutamente d'accordo sulla strumentalizzazione politica che hanno fatto dei giorni della Repubblica che invece dovremmo condividere TUTTI uniti.
RispondiEliminaChe ci vogliamo fare qui ormai si tira fuori la bandiera solo quando pentagoni neri ed esagoni bianchi si uniscono insieme per formare un pallone!!!
Però sognare si può!!!:D
io amo leggere
RispondiEliminaamo rimepirmi di libri, circondarmi, finirli lasciarli a metà, riprenderli oppure metterli proprio via.
Questo è un post meraviglioso che fa venire ancora più voglia quindi oggi mi sa che la lettura del tuo blog mi costerà qualcosa visto che andrò in libreria a comprare il libro...
I libri ci possono aiutare ad uscire da questo schifo.
un saluto
Che belli quegli impulsi compulsivi che vengono ogni tanto per cui non puoi fare a meno di qualcosa. Comprare quel libro per esempio.
RispondiEliminaA me fa tenerezza. Anche perché di regola sono una che non sperpera.
Ma, ecco, se passo davanti ad una libreria io non posso fare a meno di entrare... e raramente esco a mani vuote (Dio benedica le edizioni economiche!).
Anche io capita che faccia "pazzie" del genere in libreria... :)
RispondiEliminaQuel titolo m'intriga; appena finisco quelli che sto leggendo attualmente (per un esame! :S), mi ci butto... ;)
"Io tanto per cominciare vorrei che diventassimo una Repubblica veramente fondata sul lavoro e non sul ladrocinio. [...]", parole da incorniciare, da appiccicare come manifesti ovunque, per tenerlo sempre ben presente (pare lo si sia dimenticato...)...
P.S.:Aaahh, ho scoperto che siamo colleghi: anch'io scrivo articoli et similia da un po' di tempo... :D
Allora non sono solo io ad essermi annoiata con l'inizio di il rosso e il nero!!! Ce l'ho lì sul comodino con un segnalibro in zona pag.70 e due dita di polvere sopra. Ma prim' o poi lo finirò.
RispondiEliminaCondivido appieno sulla "repubblica".
Guarda, con la Certosa di Parma ho fatto delle dormite sull'autobus ai tempi della mia gioventù... ma delle dormite!!!!! :)
RispondiEliminaIo corse del genere in libreria le faccio solo per Micheal Houellebecq e Philip Pullman. Provare per credere!
Repubblica? QUALE REPUBBLICA? Dove? Dove?
Ciao!! Ti seguo da poco ma i tuoi post mi piacciono un sacco!! La parte finale di quello di oggi poi... è uno spettacolo! ;-)
RispondiElimina...E inserirò questo libro di Steinbeck nella lista delle letture che devo assolutamente fare. Anche se non so se riuscirò mai ad estinguerla. ;-)
RispondiEliminaAdoro tuo fratello :-)
RispondiEliminaIo ormai riesco a leggere solo in autobus, in versione sardina e perdendo l'equilibrio ogni volta che devo girare pagina. Però non rinuncio!
@lamelannurca: anch'ioooooo!
RispondiElimina@perfect: non la estinguerò mai neanch'io, tranquilla!
@phoebe: li conosco solo di nome...mi sa che mi farò un giro su wikipedia.
@piperita: beneeeee! non sono l'unica!
@vince:no, ma io non posso definirmi una giornalista! diciamo che faccio la collaboratrice!
@teresa: neanch'io sperpero, eh! in genere non compro neanche i libri!
@ernest: poi mi dici se ti è piaciuto!
@tomaso: grazie! è bello sentire la voce di chi c'era!
@dalle8: sai, io rivendico il diritto all'incoerenza. non te la menare se hai cambiato gusti! anch'io mi sparavo saggi tipo "lo scontro di civiltà" di hungtington e ora non ne ho più voglia. pazienza.
Scopro pezzi di te a mano a mano.
RispondiEliminaSei Emiliana, par di capire?
Lo confesso: de "Il rosso e il nero" ho letto la sintesi.
Ma orgogliosamente mi vanto di averlo letto, aggiungendo anche espressioni sbigottite alle parole "ma COME?!, non l'hai letto?, è BBBELLISSIMO!".
Mio fratello mi ha regalto UN libro che gli avevano regalato. E poi... uno stock degli anni '40. Ah! Che invidia tremenda!
RispondiElimina(anch'io alle volte preferisco i libri ai figli; e i miei mi hanno già detto che mi scaricheranno all'ospizio...)
E vabbè, anch'io non sono ancora proprio giornalista :), ma quando scriviamo un articolo non è che facciamo qualcosa di tanto diverso da un professionista, per esempio... :P ;)
RispondiEliminaIo adoro leggere, la mia passione. Anche le mie figlie lo sanno, fa parte di me.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il tuo ultimo pensiero ti dico che la penso come te. È orrendo e triste essere spettatori di una situazione assurda della politica italiana, e non poter far nulla per dire di smetterla di giocare con il potere come fosse una partita di scacchi.
tutto vero. però il rosso&il nero diventa meglio se superi quelle pagine inizali :)
RispondiEliminaSteinbeck è anche il mio autore preferito tra i morti, hai letto La corriera stravagante? Grazie per l'info quindi. Il tuo blog mi piace tanto, ma mi mette ansia: hai così tanti commenti ad ogni post, mi chiedo: riuscirai a passare a fare una visitina al mio? Basta cliccare. Sono una scrittrice, ho pubblicato un libro. baci
RispondiEliminama col donatore fai ancora sesso?
RispondiElimina@anonimo: va bene che qui vi scrivo tante cose private, però questa informazione rientra nella ristretta sfera dei cosiddetti "cazzi miei".
RispondiElimina@ilaria: sai, quando ho aperto il blog facevo una capatina da tutti quelli che commentavano. ora non riesco più e mi scoccia tantissimo che con certi blogger non ci sia reciprocità! ai commenti cerco di rispondere sempre e alle mail pure, però lavoro tanto e a casa cerco di essere tutta per le bambine, quindi tempo per seguire tutti i blog non ce n'è: spero capiate.
RispondiElimina@close: grazie! potrei anche riprenderlo in mano! il libro ovviamente XD
@trilly: la penso uguale uguale! sembra giochino al fantacalcio e invece giocano con le vite della gente.
@annalisa: benvenuta! :)
@mr tambourine: arghhhhh! sono romagnola, non emilianaaaaaa!
Vale, riguardo certi commenti, come direbbe un certo signore toscano con il nasone (almeno così dicono...): "Non ti curar di loro, ma guarda e passa..." ;)
RispondiEliminaPensa a noi altri, tuo fans devotissimi! :P ;)
preso! Ho letto solo il primo capitolo tanto per averne un'idea. Semplicemente fantastico, sembra di avere davanti una fotografia
RispondiEliminaun saluto
@ernest: io sono a metà, sto andando un po' a rilento ma mi piace molto! però leggi anche l'introduzione, se non l'hai fatto! steinbeck stesso dice che i racconti sono faziosi e insinceri, e bisogna leggerli in quest'ottica!
RispondiEliminadi steinbeck ho letto Al Dio sconosciuto , l'ho trovato meraviglioso ... che dire di più ... un abbraccio
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