LE MAMME CORAGGIO

Ok, tutto ciò è già stato scritto e se siete alla ricerca di un blog originale, siete finiti nel posto sbagliato.

Ma volevo confermarvelo.

Che se lavorare con tre bambine attorno è snervante, affidarle a mio fratello mentre lavoro può portare alla pazzia.

Metti caso che sei in ferie, ma che devi scrivere un articolo di cronaca locale.
Metti caso che decidi di recarti a casa di tuo fratello con la prole, nel malcelato intento di scroccare la connessione e anche il pranzo.

Per prima cosa li ho buttati tutti fuori. Ho sganciato cinque euri e li ho mandati al bar.
E poi non ho saputo resistere e ho stappato un Moet et Chandon (ricordo quando, impazzendo di gioia per lo sconto del 20% sui Moet alla Conad, mio fratello ne comprò cinque). Ehm. Non è vero, mi sono messa al telefono con Alice. Ho risposto alle mail. Mi sono ricordata che dovevo cambiare il disco orario, ho inforcato un paio di scarpe numero 45 e mi sono lanciata in piazzetta. Rientrata, ho telefonato all'Assessore, per ottenere qualche ragguaglio circa ciò di cui dovevo scrivere. Mai che io prenda appunti. Ho cercato di incamerare in ordine sparso un paio di concetti inintelleggibili che mi sono ripromessa di gugolare: commissione edilizia, soprintendenza, autorizzazione paesaggistica. Intanto sentivo le bimbe salire le scale, sudavo freddo, e interrompevo la chiamata appena prima che sfondassero la porta.
Mi chiudo in camera e le affido a mio fratello, implorando un'altra mezz'ora di solitudine. Apro il portatile e parte Fiorella Mannoia a palla. Apro un foglio di word, e svento dolcemente la prima incursione. Scrivo le prime tre, confuse parole e svento fermamente la seconda incursione. A metà dell'articolo avevo dimenticato completamente quanto detto con l'Assessore e stavo facendo appello alla fantasia più spinta.*
Mio fratello è poi entrato con una minacciosa crema nera che ha applicato su un mio punto nero "per farlo spurgare". Le bimbe hanno tentato di mostrarmi una decina di disegni ottenendo in cambio ruggiti che significavano "vattene, mostro!".Sono stata  anche coinvolta in un litigio surreale sullo zio che dice un sacco di bugie e gli crescerà il naso, e sul pelo che invece sarebbe cresciuto sotto le ascelle delle bambine che non gli avessero creduto. Ho assistito infine alla pietosa scenetta di mio fratello che, brandendo un crocifisso a mo' di microfono, intonava "I cieli d'Irlanda".

Ne sono uscita dopo circa un'ora.

Fa Mattia: "Fare le pulizie con le tue figlie appresso è impossibile".
Faccio io: "Pensa che ci sono delle mamme che lavorano abitualmente da casa".

Già, le madri coraggio.


*(alla fine mi sono chiusa nell'insonorizzato box doccia e l'ho richiamato)