PRIVACY E CAZZI NOSTRI

Nel 2008 avevo una connessione che era un po' l' antesignana della chiavetta: una roba tipo modem esterno con dentro una sim, che costava un sacco, non funzionava mai e, ad ogni pagina che aprivo, avevo tutto il tempo per farmi un caffè (al bar) e limarmi le unghie. Un giorno d'estate, malauguratamente, quell'affare funzionava. E, allo scopo di sfruttare al massimo quella "botta di culo", navigai a lungo e, sfortunatamente, mi ricordai di un'articolo letto sul Venerdì...Facebook, chissà che cazzo è, andiamo a vedere. Mi iscrissi e me ne dimenticai, finchè non arrivarono sul mio indirizzo email piacevoli richieste d'amicizia di un amico che vive in Cina, di un'amica sarda, di una penpal delle elementari, nel frattempo diventata mamma e hostess. Così, di botto. Che figata, pensai.
I motivi per cui ho disattivato il mio account credo li possiate comprendere senza ulteriori spiegazioni. Facebook ti fa entrare in un loop mefistofelico nel quale vieni continuamente avvisato tramite email del fatto che alla tua compagna di asilo è arrivato il ciclo mestruale o che il tuo idraulico ha appena mangiato con gusto un piatto di lasagne al forno. Non voglio addentrarmi nei meandri della filosofia, ma questo continuo flusso comunicativo, mi dava anche l'impressione che "dire di esserci stato" stesse diventando, per me, più importante che "esserci stato".

Sarò una negata con la tecnologia, ma disattivarsi è stato abbastanza infernale, tanto che, presa dallo sconforto, ho temuto che l'unica chance che avevo era recarmi negli Usa e offrirmi volontaria per una qualche pratica sessuale contronatura con il re dei nerd, Zuckerberg. Grazie a dio poi ce l'ho fatta, e ho inviato un messaggio di commiato a una ventina di amici, i cui "Ritorna" hanno continuato imperterriti ad arrivare sulla posta elettronica. Manco fossi andata a vivere in Brasile.

Fatto sta che recentemente mi è toccato creare un nuovo account fasullo, e vi dissuado gentilmente da chiedermi l'amicizia (in compenso potete scrivermi quando volete). L'ho fatto per motivi di lavoro: a volte mi capita di dovermi mettere in contatto con qualcuno di cui non so il numero: in genere mi basta chiamare il prete e lui mi snocciola l'albero genealogico del malcapitato, e tutti i cazzi suoi e dei suoi parenti. Ma non voglio esagerare con la richiesta abusiva di info, perchè poi a Pasqua si aspetta un'offerta in occasione della benedizione, e ci rimane male se fingo che la casa è infestata dal colera e non gli apro. Allora ho detto: sfruttiamo Facebook.
Ho messo tre informazioni tre: nome (falso), data di nascita, e sesso (mai).
Tra le persone "che potrei conoscere" sono apparsi i miei ex "amici" di socialnetwork. Che coincidenza, su milioni di utenti, la prima persona che mi appare perchè la potrei conoscere, è proprio mio fratello, pensa te i casi della vita!
Dopo 24 ore, la prima email da parte del socialnetwork: "il tuo account è stato disattivato per questioni di sicurezza perchè sono state effettuate azioni sospette".
L'unico modo per riattivarlo era procedere a una verifica per la quale dovevo fornire, ma vè! il mio numero di cellulare, perchè il serio social network in cui io, millantatrice patentata, avevo effettuato "azioni sospette" temeva che io avessi più di un account, di cui almeno uno non corrispondente alla mia vera identità, cosa assolutamente vietata dalla Legge.
Ho fornito il mio numero di cellulare. Ripristinato l'account, prima sono stata avvisata del fatto che se uso più di un account almeno devo utilizzare diverse password e caselle di posta elettronica (ma la Legge?); poi nella mia bacheca è apparsa la nefasta dicitura "Polly ha attivato Facebook mobile". Chissà cos'è, Facebook Mobile, mi sono chiesta. Nel giro di tre minuti un messaggio sul cellulare: "Lucy Star vuole stringere amicizia con te".

Capite perchè mi stanno sul cazzo???