Lei ha 23 anni e viene dall'Algeria.
Lei, diciamo che si chiama Latifa.
Latifa di mestiere lava i piatti in un ristorante e vive con una sorella più o meno coetanea e molto rassomigliante a lei, solo molto più sciatta, con un paio di figli e un marito connazionale.
Latifa è molto bella: ha il volto scuro e affilato, occhi orientali e un corpo non semplicemente longilineo, ma proprio esile, con i fianchi stretti e le gambe lunghe.
Latifa non ha amiche, se non qualche immigrata sposata che non esce mai di casa senza i figli appresso.
Una di loro è una brasiliana, e Latifa imita i suoi modi disinvolti e l'accento portoghese, e l'effetto è insieme tenero e ridicolo.
Latifa, chi c'è stato a letto dice che è appiccicosa, che si da subito ma poi ti tempesta di messaggi sul cellulare.
Latifa vorrebbe essere italiana, e cerca di imitare le italiane.
Suo fratello, che vive poco distante ed è sposato in Algeria, la chiama puttana. E' curioso come gli intercalare più osceni non abbiano sempre corrispondenti esatti tre le varie lingue, ma se si vuole offendere una donna, la si chiama puttana a tutte le latitudini.
Un amico di Latifa, che non vuole scoparsela, le ha detto che per essere una donna occidentale libera non c'è bisogno che si vesta in quel modo, nè che sfoderi volgarità gratuite, perchè per essere libera dovrebbe studiare, o almeno imparare a leggere e a scrivere bene.
E le ha detto anche che per essere italiana dovrebbe conoscere la costituzione, ma lei non gli ha dato retta perchè nella sua percezione delle cose, le italiane sono libere e scoperte, senza velo e senza quelle palandrane che infagottano sua sorella. E la costituzione non la nomina mai nessuno, nei programmi televisivi che Latifa guarda per sognare un po'.
Latifa è un po' che non la vedo. Qualcuno mi ha detto che ha fatto un casting, ma l'hanno scartata perchè non ha bei denti.
Lei, diciamo che si chiama Latifa.
Latifa di mestiere lava i piatti in un ristorante e vive con una sorella più o meno coetanea e molto rassomigliante a lei, solo molto più sciatta, con un paio di figli e un marito connazionale.
Latifa è molto bella: ha il volto scuro e affilato, occhi orientali e un corpo non semplicemente longilineo, ma proprio esile, con i fianchi stretti e le gambe lunghe.
Latifa non ha amiche, se non qualche immigrata sposata che non esce mai di casa senza i figli appresso.
Una di loro è una brasiliana, e Latifa imita i suoi modi disinvolti e l'accento portoghese, e l'effetto è insieme tenero e ridicolo.
Latifa, chi c'è stato a letto dice che è appiccicosa, che si da subito ma poi ti tempesta di messaggi sul cellulare.
Latifa vorrebbe essere italiana, e cerca di imitare le italiane.
Suo fratello, che vive poco distante ed è sposato in Algeria, la chiama puttana. E' curioso come gli intercalare più osceni non abbiano sempre corrispondenti esatti tre le varie lingue, ma se si vuole offendere una donna, la si chiama puttana a tutte le latitudini.
Un amico di Latifa, che non vuole scoparsela, le ha detto che per essere una donna occidentale libera non c'è bisogno che si vesta in quel modo, nè che sfoderi volgarità gratuite, perchè per essere libera dovrebbe studiare, o almeno imparare a leggere e a scrivere bene.
E le ha detto anche che per essere italiana dovrebbe conoscere la costituzione, ma lei non gli ha dato retta perchè nella sua percezione delle cose, le italiane sono libere e scoperte, senza velo e senza quelle palandrane che infagottano sua sorella. E la costituzione non la nomina mai nessuno, nei programmi televisivi che Latifa guarda per sognare un po'.
Latifa è un po' che non la vedo. Qualcuno mi ha detto che ha fatto un casting, ma l'hanno scartata perchè non ha bei denti.
Sentire come ci vedono le persone straniere a volte mi da i brividi.
RispondiEliminaMi piace molto quando affronti tematiche socio-culturali che riguardano le donne. Soprattutto perchè le donne, di qualsiasi nazionalità siano, hanno una leggerezza speciale anche quando sono nella merda fino al collo. Non smettono di sognare qualcosa di meglio per loro. Magari andando nella direzione sbagliata. non si arrendono mai, le donne. Reggono, comunque, il mondo, le donne. Checchè se ne dica.
RispondiEliminaNe conosco parecchie come Latifa, l'unica differenza è che sono italiane, figlie di italiani a loro volta figli di avi italiani da molte generazioni.
RispondiEliminaQuando una donna si butta via, trova sempre quelli disposti a raccattarla.
Se lei stessa non si ama, figurati gli altri.
Fa male vedere come queste disgraziate vogliano prendere il peggio dalle disgraziate italiane. Sapevo di una ragazza nigeriana che lavorava come una pazza, sgobbava come un mulo, per poi sperperare tutto, fino all'ultimo centesimo, in una boutique. Si riuscisse, come dice giustamente l'amico di Latifa, a indirizzarle in libreria (ed eventualmente, prima, a scuola) si farebbe loro un gran regalo. Ma devono essere loro a volerlo fare a sé stesse: essere banali e imbecilli è più facile, come dimostrano (ha ragione Dalle8alle5!) milioni di donne E DI UOMINI italiani...
RispondiEliminaHai 27 anni, 3 figlie, una routine incasinata e non smetti di osservare il mondo che ti circonda, denunciare ciò che non ti piace e sperare in qualcosa di migliore.
RispondiEliminaE' per questo che mi piace il tuo blog.
E' per questo che mi stai così simpatica.
Sei proprio una ragazza in gamba.
Ciao Polly-Valentina,
RispondiEliminasono Laura, ti volevo dire che ti leggo e trovo il tuo blog simpatico e interessante. E mi pareva carino presentarmi per continuare a visitarti senza sentirmi una sbirciona ;-)
Buona giornata
Latifa...mi fa tenerezza. Proprio perchè cerca di imitare ciò che vede. E ciò che vede non è che sia proprio onore e gloria del popolo italiano!
RispondiEliminaMi piace la tua chiarezza, e nello stesso tempo la tua semplicità di guardare le cose.
RispondiEliminaÈ un piacere leggere i tuoi racconti.
Un abbraccio forte,
Tomaso
@tomaso: :) grazie!
RispondiElimina@bis: hai capito perfettamente il punto.
@laura: benvenuta e grazie di esserti palesata!
@serena: se guardassi solo al mio orticello non avrei nulla da raccontare alle bimbe ;)
@zio: ma sai che ieri in biblioteca, nella "vetrina" c'era la nostra costituzione in arabo. ma aveva tutta l'aria di non essere mai stata presa a prestito.
@dalle8alle5: verissimo, ce ne sono parecchie anche di italiane! ma quello che mi ha colpito è che lei veda questo tipo di italiana come l'italiana generica.
@sononera: bravissima! credo che stia lottando per trovarsi. magari lo fa in modo stupido e ingenuo, ma lo fa.
@mammamogliedonna: sembriamo così, noi italiane, a chi non conosce nessuno e guarda solo la tv...
E se un giorno la rivedrai questa Latifa sono proprio curioso di vedere il dialogo che ne viene fuori.
RispondiEliminacurioso, è vero...puttana è l'insulto prediletto (dagli uomini) per disprezzare le donne...sai che proprio faccio fatica a spiegarmelo?
RispondiEliminaImmagino che l'amico di Latifa non abiti ad Arcore.
RispondiEliminaE' triste dirlo. Ma mi sa che Latifa ha capito come butta.
RispondiEliminaE' triste quante Latife ci sono e sono per lo più italiane. Tanti anni di lotta per l'emancipazione e adesso le ragazzine vogliono tutte fare la escort. Del rsto, quando l'esempio viene dal vertice, cosa possiamo fare noi povere mortali?
RispondiEliminaQuanto è vero questo post, quanto è vero.....che tristezza :-(
RispondiEliminaSignor giudice, noi siamo quelli che... sa.
RispondiEliminaNon si preoccupi, avvocato, vede, ci spicciamo in fretta.
E leggono annoiati un‟imputazione, di corsa e senza microfono.
Nessuno ascolta. Si sa già quello che succede.
È inutile, lo dicono tutte le facce, è inutile che l‟avvocatino si scaldi tanto.
Per cosa? Il Giudice pensa che deve fare bella figura davanti al Professore, il Professore pensa che non deve lasciare spazio all'Avvocato, il Procuratore Generale sbadiglia.
Mohamed, scusi, le abbiamo anche chiamato l'interprete. In inglese, beh, sì, insomma, non ce l‟avevamo del suo paese. Non ha niente di nuovo da dire?
Questo post mi ha fatto molto pensare...
RispondiEliminaConfessa, mi hai messo un filtro che son giorni e giorni che non riesco più a commentarti?
RispondiEliminaPurtroppo, con immensa tristezza, devo quotare Alessandra. Butta proprio così, è che non dovremo stancarci di dire no.
Per non parlare del simpatico epiteto che da sempre ci affibbiano, ci sarebbe da discutere per giorni...
@bianca: blogger sei cattivo! :)
RispondiEliminail fatto è che quell'epiteto qualcuna lo considera un complimento.
@strilly: era il suo scopo.
@mr tambourine: triste ma realistico teatrino.
@ele:...
@ohmamma: per cominciare potremmo buttare tutti il televisore fuori dalla finestra :)
@alessandra: ma infatti io credo che il concetto di realizzazione personale sia relativo. io non mi sentirei bene a fare la escort, ma chi ha il fegato di farlo che lo faccia! a proposito, latifa non è affatto una escort, è solo una ragazza sola.
@benedetta: quello lì le avrebbe detto che la costituzione è carta straccia comunista.
@cocchina: se ci pensi la repressione delle donne è sempre in parte dipesa dal timore della loro sessualità, forse per una questione di spreco di risorse (più figli=meno ricchezza). e ci si colpisce laddove ci si teme.
@al: ma sai, ogni tanto la incontro, ciao come stai, fa freddo vero, come sta tua sorella e i bambini.