TORMENTONI

Se vi dico che sono molto stonata, credeteci. Non mi costringete a postarmi su Youtube. C'è già mio fratello che canta in playback.
Per molto stonata intendo molto.

Però ciò non mi impedisce di canticchiare allegramente e ad alta voce, per strada, se sono di buonumore.

Qualche post fa mi avete consigliato i Korn, ed in effetti ieri, guidando sulla circonvallazione, mi sono cantata Make me bad, e ho degenerato fingendo di strapparmi i capelli e digrignando i denti mentre urlavo "I feel the reason as it's leaving me", per poi incontrare lo sguardo dell'attonito conducente nella corsia parallela e tornare composta . Perlomeno non sono stata beccata con l'indice che frugava selvaggiamente in una narice.
E poi ci sono dei giorni che mi rimane in testa una canzone e potreste beccarmi al supermercato che, indugiando tra i latticini, intono " I play our favourite song, darling! We can rock it all night long, darling!" sorridendo beata come Bob Marley.
Ho avuto per anni l'ossessione di Alanis Morisette, poi dei Nirvana, poi di Battisti, poi di Mina, poi degli Oasis, infine di Carmen Consoli, che piace un sacco anche alle bimbe. Mi fanno tenerezza quando, al mattino, prima di andare a scuola, se ne stanno legate al seggiolino, pulite e profumate, magari abbracciando una bambolina, e canticchiano "Trovava di pessimo gusto la pornografia occidentale, il rigore similcattolico, labbra siliconate ipertrofiche", che è il testo di Matilde odiava i gatti.
Solo che le Brulle, una volta individuata la canzone giusta ti costringono ad ascoltarla in loop. Finchè pretendevano Hanging on the telephone di Blondie, la cosa era sopportabile. Quando hanno scoperto Elisa, piaceva anche a me, siamo anche andate al concerto con il Donatore. Mi è andata peggio quest'estate, in partenza per il mare: quando sono uscita dal bar dell'autogrill, ho trovato mia madre che smanettava intorno al caricatore cd, con le bimbe, dietro, entusiaste, e mi sono sparata, per una settimana, una lunga serie di "A mille ce n'è nel mio cuore di fiabe da narrar" e una discutibilissima compilation di canzoni dello Zecchino D'oro, che terminava, badate bene, con i bambini che fanno oh! che meraviglia, che meraviglia sto cazzo. Ah! Nella prestigiosa selezione musicale compariva anche un cd di Biagio Antonacci, roba da tagliarsi le vene, che quando partiva la imploravo di farmi ascoltare un'altra volta Cenerentola, piuttosto che quello strazio.

Il massimo del divertimento musicale è però l'accensione con volume a palla di roba italiana tipo "noi siamo figli delle stelle" o "trottolino amoroso duddù daddaddà" o "ho pianto tanto, Tripoli" : se c'è mio fratello alziamo il volume ai semafori e balliamo vistosamente, con ampi movimenti delle braccia, tanto che ci tocca sempre aprire il finestrino, e la gente ci guarda stranita. Le bimbe ridono abbestia.

E voi, qual è il vostro tormentone più trash?

p.s. nota di servizio: sabato notte ho letto tutto The Easter Parade, di Yates, e mi è piaciuto così tanto che ho sentito il bisogno impellente di scriverne una modesta recensione, cosa che non faccio mai. Ho pensato che il contenitore giusto potesse essere zebuk e la pubblicheranno domani, qui. Se avete voglia di parlare di Yates, visto che siamo, temo, tre sparuti lettori, aspetto con ansia (ma davvero, mica per dire!) le vostre impressioni al riguardo.