Mi dicono che questa abitudine è strana, eppure.

A me piace andarmene in giro con la testa per aria.  Mi dicono che me la tiro perchè non saluto nessuno, ma io sono troppo impegnata a guardare dentro alle finestre.
In genere vedo solo lampadari.
Però mi piace immaginare le persone, dentro le pareti di casa.
A volte hanno i vetri sporchi.
Spesso alle finestre hanno le tende. A me le tende non piacciono, perchè impediscono alla luce di entrare.
A volte vedo delle pareti colorate.
Quasi tutti, in cima ai pensili delle cucine, mettono le scatole di piccoli elettrodomestici: lo spremiagrumi elettrico, il frullatore, il robot. E le scatole ingialliscono, si ungono, prendono polvere e ragnatele.
Molti mettono scatole anche sopra agli armadi della camera da letto. Ieri ho scorto un'armadio che sopra era pieno di bambole di porcellana.

Qualche anno fa sono stata un paio di settimane a Milano per un corso di aggiornamento, ed ero contentissima, perchè c'erano tanti e tanti palazzi pieni di finestre. Molti balconi erano pienissimi di piante, ed io pensavo a chi curava il suo quadratino verde per difendersi dal grigio e dal cemento.

I lampadari delle cucine con il la luce al neon circolare accesa alle quattro del pomeriggio, mi fanno pensare all'inverno, al caldo della cucina con i vetri appannati.
Le finestre aperte, e il buio che emana le telecronache delle partite mi fanno pensare all'estate, e a mio nonno, che guardava alla partita o ai western con una fetta di cocomero ghiacciato o con cinquemila lire di gelato.

Dicono che sono strana.
E' già lunedì.