C'AVEVO UN TORCICOLLO CHE NON VI DICO

C'avevo un torcicollo che non vi dico.

Un'amica infermiera mi ha detto che lo chiamano anche "disturbo da mancanza d'amore": sei teso e ti prende l'infiammazione. Insomma, un modo carino per suggerirmi una trombata terapeutica. Già.
Domenica sono andata in piscina con la kefiah al collo, me ne stavo immobile sotto l'ombrellone con la mascella contratta. Mia cognata M., nella vasca con le bimbe, mi gridava: "eddai, fatti un bagno. Già sei secca, se te ne stai lì tutta istecca fai pure un po' senso."

Poi ieri pomeriggio al lavoro, balbettavo frasi sconnesse circa la newsletter che sto preparando per settembre e il boss mi ha interrotto con un "Doc, pensavo di anticipare le sue ferie estive: che ne dice di fare la mamma a tempo pieno dal 2 al 23 agosto? Però si riposi, vè!".

Per il mio collo è stato come mangiare un blister di Muscoril tra due fette di pane toscano. Passata improvvisamente la contrattura. Con una puntina di delusione però. Ho prenotato le ferie dal 14 al 21, e avevo già previsto di portarmi dietro la tenda: finita la permanenza in appartamento, avremmo dovuto fare un giretto on the road deciso sul momento in base alla disponibilità finanziaria. E invece il 23 devo essere in ufficio. Ma non potevo mica contraddirlo, il capo. Cosa avrei dovuto balbettare? "Mannò dottore, sono in forma, non si vede? Mi sparo anche la prossima settimana!"
Oh, poi in vacanza c'è anche la carrambata: ho conosciuto questa blogger, Julez, che va nello stesso paesino marino con 15 abitanti, gioco forza ci si incontrerà. Anche perchè a noi ci si nota. E a mia madre ancora di più, che è rumorosa da paura. Quando vado a prelevare le bambine parcheggiate da lei sento le sue urla da un paio di km di distanza. Cioè, manco le vedove afghane.

Insomma, era per dirvi che mi sono ripresa.
E che tra oggi e venerdì devo sbrigare tutto il lavoro per cui mi ero data 8 giorni di tempo.
Poi il nulla.
Lunghi pomeriggi al fiume. Lunghe dormite. Lunghe ore mimetizzata con il divano. Libri. Ci cacciamo anche un paio di serate fuori, e perchè non anche una botta di vita riccionese: casomai mi trovo l'amico speciale. Ma anche no, perchè LUI lo incontrerò in biblioteca o ad un convegno (frequento convegni?) o in libreria: intenti ad afferrare entrambi L'Ulisse di Joyce, i nostri sguardi divertiti si incroceranno e da cosa nasce cosa, si sa.

Non devo dimenticare però di calendarizzare il repulisti della cantina. Le pulizie straordinarie di casa. Il viaggio forzato all'Ikea, di rito. I documenti delle bambine da preparare, e le terribili impiegate dell'anagrafe da affrontare. Che bello.