Guardate, quelle siamo noi.
Siamo io e le mie bambine, al tavolo della cena, che parliamo dell'ultimo giorno di scuola e del primo giorno di vacanza.
Il tavolo è lungo e la quinta sedia è quasi sempre vuota. Quel posto fantasma, stasera, è apparecchiato con disegni appena sfornati, con casette dal camino fumante e principesse con le trecce. E poi ci sono, impilati, i libri che ho preso oggi in biblioteca: alcuni per me, da sfogliare, e uno per voi, ingiallito e anche un po' usurato. Favole al telefono, e non vedo l'ora di iniziarle.
Stasera di cucinare non ne avevo voglia, per fortuna ci ha pensato mio fratello, che mi ha preparato, da asporto, degli sformati alle zucchine con i riccioli di speck e una spuma al curry. Io ho dato il mio appporto alla cena rinvenendo una crema di asparagi liofilizzata, quella del discount, che voi dite "cattivissima". Torto non posso darvi. Però, per oggi, potete riempire la pancina famelica con tante albicocche.
Guardateci, quelle siamo noi.
Siamo in pigiama, il cielo quasi bruno, e siamo affacciate alla finestra della camera delle mie bimbe. Facciamo silenzio e ascoltiamo le rane nel rio che fanno cra cra. In una favola di mia nonna, stavano nello stagno e facevano LANè LANè, non ho mai capito perchè ( Cloe, quanto mi manchi anche se le rane fanno CRACRA CRACRA e non LANè LANè). Sotto alla camera c'è la cucina e sotto alla cucina c'è la cantina, sono tutte affacciate sul rio, che non si capisce se sia una parco fluviale o un cantiere abbandonato. Nella cantina vive Valerio, il pipistrello. Stiamo cercando di scorgerlo uscire per la caccia alle zanzare, ma vediamo solo il gatto con la faccia all'insù, che lo sta puntando o forse sta puntando noi.
Guardatemi, quella sono io.
E' notte fonda, gli occhi sono secchi e cerco di tenerli aperti, perchè Carolina sta piangendo. La trovo che si dibatte come un pesce fuor d'acqua ed è sconfinata nel letto di Camilla detta anche la principessa, che la prende a calci e nel sonno mormora: non mi fa dormire. Allora la rimetto a posto, dentro ai suoi confini notturni e lei mi sente, e si aggrappa ai miei capelli come si aggrapperebbe a una fune se stesse per cadere nel burrone. Carolina fa sempre gli incubi quando non vede il suo papà da più di due giorni.
Siamo io e le mie bambine, al tavolo della cena, che parliamo dell'ultimo giorno di scuola e del primo giorno di vacanza.
Il tavolo è lungo e la quinta sedia è quasi sempre vuota. Quel posto fantasma, stasera, è apparecchiato con disegni appena sfornati, con casette dal camino fumante e principesse con le trecce. E poi ci sono, impilati, i libri che ho preso oggi in biblioteca: alcuni per me, da sfogliare, e uno per voi, ingiallito e anche un po' usurato. Favole al telefono, e non vedo l'ora di iniziarle.
Stasera di cucinare non ne avevo voglia, per fortuna ci ha pensato mio fratello, che mi ha preparato, da asporto, degli sformati alle zucchine con i riccioli di speck e una spuma al curry. Io ho dato il mio appporto alla cena rinvenendo una crema di asparagi liofilizzata, quella del discount, che voi dite "cattivissima". Torto non posso darvi. Però, per oggi, potete riempire la pancina famelica con tante albicocche.
Guardateci, quelle siamo noi.
Siamo in pigiama, il cielo quasi bruno, e siamo affacciate alla finestra della camera delle mie bimbe. Facciamo silenzio e ascoltiamo le rane nel rio che fanno cra cra. In una favola di mia nonna, stavano nello stagno e facevano LANè LANè, non ho mai capito perchè ( Cloe, quanto mi manchi anche se le rane fanno CRACRA CRACRA e non LANè LANè). Sotto alla camera c'è la cucina e sotto alla cucina c'è la cantina, sono tutte affacciate sul rio, che non si capisce se sia una parco fluviale o un cantiere abbandonato. Nella cantina vive Valerio, il pipistrello. Stiamo cercando di scorgerlo uscire per la caccia alle zanzare, ma vediamo solo il gatto con la faccia all'insù, che lo sta puntando o forse sta puntando noi.
Guardatemi, quella sono io.
E' notte fonda, gli occhi sono secchi e cerco di tenerli aperti, perchè Carolina sta piangendo. La trovo che si dibatte come un pesce fuor d'acqua ed è sconfinata nel letto di Camilla detta anche la principessa, che la prende a calci e nel sonno mormora: non mi fa dormire. Allora la rimetto a posto, dentro ai suoi confini notturni e lei mi sente, e si aggrappa ai miei capelli come si aggrapperebbe a una fune se stesse per cadere nel burrone. Carolina fa sempre gli incubi quando non vede il suo papà da più di due giorni.
che ti devo dire...siete bellissime a vedervi..
RispondiEliminanon potrebbe che essere così..
Dopo averti letto ho gli occhi lucidi.
RispondiEliminaE, scusa se mi permetto, una gran voglia di mollare un pugno in faccia ai papà assenti.
...e vi si vede davvero, teneressime nel tramonto a guardare fuori dalla finestra...e siete belle, tu e le bimbe...
RispondiEliminaeh, no.
RispondiEliminanon puoi scrivere queste cose, cavolo.
mi fai ricordare troppe cose.
tipo mio figlio disperato perchè suo padre non è venuto a trovarlo, anche se gliel'aveva promesso.
non puoi costringermi a guardarti, a guardarmi.
non ci riesco.
ma nulla mi può impedire di sostenerti, anche senza guardarvi, senza immaginarvi.
perchè lo so che tu sei forte.
ma - porco cane - è dura da sole.
ciao ... paola
...siete meravigliose. non c'é nient'altro da dire...
RispondiEliminache dire....consigli o commenti decenti alla situazione non ne ho!!! sei una donna forte e le tue figlie cresceranno meravigliosamente ne sono certa mentre il padre che si stà perdendo tutta questa meraviglia prima o dopo, purtroppo per lui, ne farà i conti( poverello ). Quindi che dire, un abbraccio virtuale forte te lo posso dare e un calcio in culo ( sempre virtuale eh! ) al tuo ex coniuge pure molto volentieri.
RispondiElimina@grazie a tutte, se continuo di sto passo smetterete di leggermi per non farvi venire la depressione...ma vi prometto che riemergo!
RispondiEliminaQuanto odio un certo tipo di uomo, o meglio di non uomo, purtroppo così diffuso. Leggo di voi, e penso quanto questo essere sia cieco, forse vi guarda ma non vi vede, perchè altrimenti non potrebbe ignorare un tesoro così grande. Penso a quanto è triste che un lui piccino piccino abbia un potere così forte su una grande persona come te. Però in tutto questo credo che la vostra serata sia stata comunque piacevole, perchè le donne ce la fanno, sempre, anche da sole
RispondiEliminaLeggendovi sono riuscita ad immaginarvi. Sarebbe stato bello se il posto vuoto fosse pieno...fa male pensare a quanto forte ti tocca di essere ogni giorno. Un abbraccio
RispondiEliminaPeggio per lui. Peggio per lui che si perde tutto questo e non capirà mai cosa significa crescere un essere umano.
RispondiEliminaVi ho visto mangiare, guardare e ascoltare le rane e ho sentito il pianto della piccola... quanti momenti si è perso e si perderà e tutti questi momenti non torneranno più! Un abbraccio...
RispondiEliminaoh, mi è venuto da piangere. e lo penso - alla grande - che alla fin fine voi quattro sarete forti come rocce e vi sosterrete l'un l'altra...e lui mancherà, forse un po' sempre, ma basterete a voi stesse.
RispondiEliminabello!
RispondiEliminae molto commovente :(
uh polly...
RispondiEliminache bella sei. tu. le tue bimbe. la tua solitudine, il tuo rio, la tua nonna che non c'è più. il posto vuoto a tavola. le favole al telefono.
ti stringo
L
io vedo una bella e giovane donna forte e 3 piccole sulla strada per diventare belle e forti
RispondiEliminamen are overrated... o almento un certo tipo di uomo
e comunque ti abbraccio
Siete fantastiche, siete donne, siete mamme, figlie e sorelle a turno... vi auguro di (ri)trovare chi vi merita davvero... che si accorga della bellezza che trascura... e vi abbraccio, ogni giorno, come sempre :-*
RispondiElimina@vi sento tutti/e vicini, passerà anche oggi!
RispondiEliminaGRAZIE!
Mi sembra di stare là in mezzo a voi.
RispondiEliminaSei bravissima a descrivere e a trasmettere le tue emozioni in cui si intravede un velo di ironia.
ti ho appena conosciuta, ma già ti trovo simpatica.
Scusa per i commenti...ho pasticciato un pò.
ho aperto il blog da pochi giorni e non lo gestisco ancora bene.
Comunque mi piacerebbe sapere la tua idea in merito alla lettura, mi hai incuriosita.
Un abbraccio a te e alle stupende bimbe
bellissimo post, bellissime voi quattro
RispondiEliminaBello questo post, vi guardo e siete bellissime, dai che ce la fate....Polly sei una grande.
RispondiEliminaIn tutto ciò ho il groppone. NON MOLLARE MAI (è inutile dirtelo vero?)
Siete delle donne fortissime!
RispondiEliminaun bacione
RispondiEliminati dedico this...
http://www.youtube.com/watch?v=PT5WYMZZzqo&feature=player_embedded#!
Mi spiace molto per Carolina, ma anche se la sedia è vuota le case nei disegni hanno il camino fumante: vuol dire che in casa vostra c'è il calore giusto.
RispondiEliminaE poi Polly, un po' di sconforto ce l'abbiamo tutte: sta solo a noi decidere come, quando e quanto trarne fuori, ma tu sei una tosta.
un Bacio
ma di quello con la nocciola dentro, però!
...vi ho guardato e mi sono tornate in mente tante cose...un abbraccio
RispondiEliminaciao polly, siete bellissime, tu e le tue figlie...e ci penserà la vita a riservare a certi uomini-comparsa quello che meritano,prima o poi si renderanno conto di aver perso tanto e di non poter più tornare indietro...ti abbraccio forte
RispondiEliminaUn quadretto fatto con le parole al posto giusto, che un pittore mai più. Ciao.
RispondiEliminaEcco, lo so già, sproloquierò e molto probabilmente dirò delle cose che (alle altre) risulteranno odiose.
RispondiEliminaNon ho bisogno d'immaginarvi, perchè delle sere così le viviamo spesso anche noi (si vabbè per essere pignole a noi mancano due nane), e c'è quel cazzo di posto vuoto, ci sono i disegni, i libri di rodari e le cene raffazzonate, le coccole e i sogni. E ci sono i risvegli notturni e gli incubi e quella vocina che ami che ti dice che non le basti più, che vuole anche lui e tu puoi fare quello che vuoi: baci, sorrisi, carezze, canzoni, filastrocche, abbracci, grattini... e pensi che piuttosto di vederla così disperata saresti disposta a farti tagliare un braccio, chè tanto quel macigno che ti senti dentro rimarrà lì e non se andrà più. Naturalmente non ci dormi più e rimugini e ti dici che in fondo è anche colpa tua, soprattutto tua, e ti senti una merda perchè non sei stata in grado di darle quello che di cui ha davvero bisogno.
E le parole di conforto non ti bastano, anzi ti fanno anche un po' incazzare: tanto tu sei quella forte, tanto tu ce la fai, tanto troverai un giorno chi vi merita, tanto le donne ce la fanno sempre, tanto non sei da sola... e invece, sotto sotto in fondo in fondo, pensi che nessuno ti possa capire, che non sei forte proprio un cazzo, che ce la fai solo grazie alla forza di inerzia, e che, se anche non sei sola, ti senti l'essere più solo ed incompreso del sistema solare.
@bianca: quello che penso è proprio questo: vado avanti per inerzia e non sono forte per un cazzo, e soprattutto HO SBAGLIATO TUTTO e continuo a sbagliare a tenermi tra i maroni qualcuno che comincia a farmi anche un filino schifo per lo stupido motivo che spero ancora un po' in una normale, borghese famiglia unita.
RispondiEliminadetto questo, mi fa sentire un po' meno sola sentirmi dire dai che ce la fai. quando me lo dicono le amiche mi sento un cesso e penso: lo sapevi già da subito che lui era un idiota e non mi hai detto nulla. e poi penso: da piccola ero la bambina orfana, ora sono la madre sola, ammettilo che ti ho sempre fatto pena.
qua invece mi sento meglio. non so perchè, forse perchè in fondo non mi vedete piangere e dimagrire. bacio.
cara Polly, che dire?Il tuo quadro poteva essere quello della mia famiglia di qualche anno fa, sarà faticoso e doloroso crescerle da sola e questo tu lo sai ma ti chiedo solo di abbandonare lo stereotipo della famiglia borghese perchè per inventarti una "famiglia" che ti rispecchi quello che realmente siete!una mamma sola, 3 bambini fantastiche, 4 donne speciali!!
RispondiEliminami piace leggerti, usi le parole come un pittore usa i suoi pennelli. Le tue parole si srotolavano e vedevo uno spaccato di interno, il ritratto di una famiglia.
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