OGGI VA COSì

Oggi va così.
Mi sento come se avessi messo il cartello "vendesi" sulla mia casa.

Non so.
Guardo il pc e non so fare niente, mi sembra che tutte le sinapsi nel mio cervello si siano anchilosate e devo darmi una mossa perchè c'ho una pila di lavoro e altre cose, e una giornata stesa davanti a me come un tappeto rosso, e una settimana che è appena cominciata, e forse una cinquantina d'anni di vita, ancora, se sono nella media o un po' sopra.

Ho voglia di un cioccolatino.
Un Mon Cheri, come piace a me.

Non è bello addormentarsi la domenica sera che piangi dentro e che cerchi di non pensare a niente. Perchè il giorno dopo è lunedì, e non puoi non pensare. Ti tocca.
E se poi ringraziando dio, il sonno arriva subito e veloce, non puoi sognare di essere morsa dal tuo cavallo bianco, che si rivolta, e le briglie ti si attorcigliano tutte e non ti resta che saltare giù sperando di non farti troppo male. Perchè anche se hai dormito male, la sveglia arriva puntuale, così come il grigio del mattino, e ti tocca maledire l'esistenza, e ti tocca maledire i jeans e la camicia, e il golfino a maniche lunghe, che il 21 di giugno dovevano già essere stipati nella cabina armadio.

Poi pensi a quell'amichetta delle gemelle con il cancro e senti che lo stomaco ti fa male, anche oggi, e mangiare come un uccellino forse servirà a punirti, ma non a far stare meglio quella bimba.
E pensi a quell'uomo ciccione che l'altro giorno al supermercato ti ha detto "Tre bimbe! Me ne regala una?" e tu hai pensato "oh cielo, ancora questo discorso", poi hai visto che gli si bagnavano gli occhi a quell'omone, perchè lui, di bimbi, ne vorrebbe davvero.
E pensi a quell'uccellino, l'altra sera, che è caduto dal nido, e probabilmente è diventato il pranzo della mici, ma i suoi genitori lo cercavano, lo cercavano, pigolavano, pigolavano, con i vermicciattoli in bocca.

E pensi che alla fine le lacrime vengono giù. E le stavi aspettando, da ieri sera.