Questo ve lo devo proprio descrivere.
L'altro giorno, esco dall'ufficio e, invece di lanciarmi con la mia station wagon alla volta della circonvallazione, in contemporanea con altri millemila impiegati e operai che, perdendo tutto il loro civismo alle prese con il traffico, pregustano strombazzando la doccia o, nel mio caso, l'assalto dei pargoli, l'altro giorno, io, c'avevo una missione da compiere, ancora meno lusinghiera dei mocci verdi-visitors da pulire: il 7 30, ovvero l'assolvimento dei miei obblighi fiscali. L'entusiasmo manco a dirlo latitava, ma almeno ero in buona compagnia: fisicamente, perchè la sala d'aspetto della Cgil era gremita; emotivamente, perchè in Italia nessuno va a pagare le tasse a cuor leggero.
Bene.
Mi piazzo in attesa, leggendo la Repubblica con in bilico sul ginocchio accavallato tutta una pila di documenti vari, che cerco ogni anni di spacciare per detraibili/ deducibili ("ma come scusi? l'acquisto di un libro non è una spesa sanitaria? e invece guardi, è dimostrato dai ricercatori dell'Università degli Studi di Fognano che isolarsi nella lettura, per una plurimadre, è una sorta di psicoterapia preventiva").
Da qualche anno per tutta una serie di motivi, non risulto mai a credito, e l'impiegata che compila la mia denuncia dei redditi, è sempre il bersaglio prima della mia diffidenza ("impossibile. Lei si è sbagliata. Per cortesia ricontrolli"), poi della mia ira anarchica ("ma insomma, che paese di merda! certo che non ho spese sanitarie, non c'ho i soldi per lo specialista, vado solo alla mutua! Ma non dovevano abbassare le tasse? Ah, certo, solo sopra i 100.000 euro! Ma che vadano tutti aff#£&?#! ").
Quest'anno l'operazione si è rivelata per il momento meno indolore del previsto, perchè l'impiegato era un lui. E che lui.
Uno che incarnava in un corpo solo tutte le caratteristiche aberranti che ci possono essere in un uomo. Roba che ho tirato fuori un foglio e una penna dalla mia borsa, e non ho potuto fare a meno di descriverlo seduta stante, trattenendo a stento le risa: non potevo dimenticare quest'uomo.
Immaginate un uomo di età indefinita tra i 35 e i 45 anni, dal fisico esile, ma dall'abbigliamento tamarro. Jeans leggermente a campana. Felpa bianca nientemeno che della Datch, con la zip leggermente aperta che lascia fuoriuscire un ciuffo ribelle di pelo quasi fulvo, e maniche leggermente sollevate che lasciano intravedere braccia pelose da orco.
Mocassini color daino.
Calzino bianco corto in tinta con la felpa.
Pizzetto curato, di quelli che fanno tutto il giro sopra la bocca e attorno al mento, con pure una strisciolina fulva che unisce il centro del labbro inferiore alla punta del mento (fortuna che almeno non c'aveva la fossetta, che mi irrita di brutto).
Riporto.
Fotocopiando un atto notarile improvvisa uno sculettamento che potrebbe essere un maldestro sgranchimento delle gambe.
E una flemma...una flemma che non potresti sopportare al tuo fianco nemmeno se si lasciasse crescere la barba, si rasasse dignitosamente i "capelli", indossasse un abbigliamento consono e soprattutto calzini neri lunghi.
Sai l'occhio spento, la voce afona, i modi apatici, e poi un trillo incazzato da checca isterica quando gli dici che non ti ricordi in che giorno è avvenuto il cambio della residenza. Che vuole una certificazione del comune. Ma che sei scemo, adesso io ti dichiaro per iscritto che ho cambiato residenza il 32 gennaio e tu non mi rompi i coglioni, che va benissimo un'autocertificazione.
Lo dovrò rivedere.
Non me la cavo mai in una sola seduta.
Questa volta ho nascosto in borsa la quietanza dell'rc auto da scaricare, pur di farmi assegnare un altro appuntamento.
hi hi... per fortuna che il 730 me lo fa la mia sorellina!
RispondiEliminaMeno male che non hai postato la sua foto (rubata col cellulare, magari) sul blog: c'era il serio rischio che mi innamorassi di un tipo così, l'ho scampata bella :-))
RispondiEliminaQuando uno pensa di avere visto tutti gli orrori, ti accorgi c'è sempre di peggio
RispondiEliminaMi hai fatto morire dal ridere. Fai attenzione, la prossima volta potresti innamorarti di lui.
RispondiElimina...ed io che pensavo avessi finalmente trovato l'uomo giusto!!! ;-)
RispondiEliminaVabbè, dopo un post così devi guardarti questo!
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=_ZAmceNLpTE
Viscccccciiiiddddoooo... :-S
RispondiEliminaM di Ms: Purtroppo in ufficio non ho l'audio...però almeno quello del 7 30 non aveva il casco e la maglietta metallara...
RispondiElimina@ Valentina
RispondiEliminaCredo che M di MS non si riferisse a lui (c'hai qualcosa contro le magliette metallare? Io i metalhead li trovo spesso troppo fighi!), ma alla tipa urenda e sciroccata che gli si para davanti... :-)
Dai, tutte le donne vogliono un uomo che le sappia far ridere, no? XD
RispondiEliminahahahah mi fai morir dal ridere!!!...attenzione che al prossimo appuntamento finirai per chiedergli il numero di telefono ;)
RispondiEliminaAaargh gli incontri ravvicinati con certi extraterrestri camuffati da impiegati allo sportello sono esperienze che lasciano tramortiti;)
RispondiEliminaAh ah ah mi fai morire!!ti seguo da quando hai aperto il tuo blog e ti trovo esilarante, un pò cinica ma indubbiamente veritiera!!
RispondiEliminaE se sei ancora alla caccia dell'uomo ideale, Vi invito nel mio paese 8Tu e le Bimbe brulle), di scapoli ce ne sono e qualcuno anche di buon partito!
scommetto che se provi a stringergli la mano ti ritrovi una mezza seppia viscida e sfuggente... E comunque i libri dovrebbero essere ben più che deducibili: nel paese di analfabeti che stiamo diventando, dovrebbero rimborsarteli e darti pure un premio (ehm... forse quest'ultima potevo risparmiarmela, faccio la figura di portare sfacciatamente l'acqua al mio mulino...)
RispondiEliminaUn abbraccio.