EPPERO' IO STASERA VADO

Come ha giustamente sottolineato Melodia Notturna nei commenti al mio ultimo post, l'essere umano non è mai soddisfatto.
E infatti.
Io c'ho una malattia genetica fastidiosissima: la propensione al senso di colpa.

Dovete sapere che stamattina ho fatto fagotto, come quel bambinetto biondo della pubblicità della Plasmon di qualche anno fa (qualche? dieci? quindici?). Mi immaginavo scosciata e truccata, adolescente ritrovata. Vedevo lì i miei vent'anni e li stavo per agguantare, armata di mascara e tacchi. Bando alle All star, ai jeans diventati troppo larghi, alle occhiaie tatuate sul volto. Mi sono persino dipinta le unghie dei piedi.
Perchè l'altro giorno, quando scrivevo quel post, che terminava con io e le bimbe che partivamo per Cuba ma anche no, ecco, io non mi sono limitata a produrre un lamento bloggheggiante e a sfogare la mia frustrazione repressa sul padre delle mie figlie, a volte innocente. No. Ho anche mandato una mail a un'amica dell'università, una mail piena di "sto di merda". E lei mi ha invitato a un week end di sole donne, un pigiama party alcolico in giro per locali. Non avevo ancora risposto che già avevo deciso cosa mettermi.

Poi lasci le bimbe all'asilo, vorresti fargli un discorso commovente, spiegar loro che non le andrai a prendere e che vi vedrete solo domani. Ti produci in un accorato melodramma e invece loro sono gasate almeno quanto te. Scopri che le piccole carbonare hanno un programma speciale e trasgressivo. Patatine e tv fino a tardi. Patatine? Quelle che tu vieti perchè danno fastidio al fegato. Cartoni animati? Quelli che tu vieti perchè ritieni che siano lobotomizzanti. Tour de force di Candy Candy? Fecondatore, ma sei impazzito?

Capita che Loro sappiano vivere anche senza di te.
Capita che la mamma isterica e frustrata ma chi la vuole.
Capita.
Capita che io sia inutile.

Come quando ti agghindi con una sottoveste sexy e, con le tette che sono diventate simili a due chiodi, passi più inosservata del pop up dell'Omnitel quando apro il sito di Repubblica. E scansati và, che stavo leggendo di Scajola.
Come quando mandi una poesia orrenda a un concorso e manco ti invitano alla premiazione.
Come quando partecipi a un concorso pubblico. Mi è capitato, sapete. Ci ho provato all'anagrafe. Ti prendono a insultare utenti allo sportello solo dopo un'accurato esame delle tue conoscenze in diritto pubblico, diritto amministrativo, normativa sulla privacy, diritto costituzionale comparato e nozioni di psichiatria. Poi esce la graduatoria e in cima c'è uno con la terza media e tu ti chiedi se colui non meriti almeno una laurea ad honorem, come Vasco Rossi.
Come quando chiami il call center della Tim e ti rispondono: "Buongiorno, io sono l'operatore XZ492, in cosa posso aiutarla?" e ti salutano con un "Sono molto felice di esserle stato utile, le auguro una buona giornata e magari anche un felice anno nuovo" con voce afona, dopo che li hai insultati per dieci minuti (c'è però da dire che io esprimo sempre la mia solidarietà proletaria, e specifico che sto insultando la Tim e non il precario dall'altro lato della cornetta).

E vabbè.
Io comunque alle 17.30 ho il treno. E nella borsa quella famosa bottiglia di Sangiovese Superiore che vi dicevo qualche post fa.
Dasvidania eh!