ADORO LA PRIMAVERA!

Vi comunico che qualche minuto fa ho finalmente sfilato un orrendo golfino a rombi che metto a volte in ufficio, esibendo le mie candide braccia. Per di più, sin da questa mattina, sto esibendo il bianco polpaccio tra l'orlo dei leggins neri e la scarpa cosiddetta ballerina.
Quando si dice fortuna. Proprio ieri mattina, che non avevo nulla da fare, mi sono chiusa in bagno per un'accurata deforestazione.
Mi hanno interrotto, nell'ordine:
- bimba brulla: maaaaammaaaa, devo lavarmi le mani;
-bimba brusca: maaaaammaaaa, che fai? posso venire ad aiutarti?;
-padre delle bambine, gentilmente in visita e dotato di gazzetta dello sport(non commentate, che venerdì sera sono uscita per svagarmi e mi sono beccata solo lunghe ramanzine dalle mie amiche circa l'opportunità di liberarmi di lui una volta per tutte): vaaaaleee, ho un attacco di dissenteria;
- blondie: bwaaaaa! mammaaaa! ma dove sei finitaaaaa?
In ogni modo, ne sono uscita viva, dopo circa un'ora. Che non c'avevo più neanche quel lungo ciuffo di peli sul neo sporgente che ho sul mento (è una battuta, non sono mica la strega di Biancaneve).
L'obiettivo era quello di recarmi al centro estetico a fare una lampada. E' che abbronzata mi vedo più bella. Non così bella da giustificare un possibile cancro alla pelle eh! Però quest'estate di vacanze non se ne parla e allora almeno mi sia concesso un colorito artificiale che renda le mie perenni occhiaie un po' meno evidenti.
L'ultima volta è stata tre anni fa.
Il mio abbonamento diecilampadecentoeuro cominciò male e finì peggio. Alla prima seduta, ero decisamente tesa all'idea di dovermi chiudere in quella specie di bara, così ho deciso di non denudarmi integralmente, timorosa di poter sentire la necessità di correre fuori come mamma mi ha fatto in preda alla claustrofobia. Così, in mancanza di idonee foglie di fico atte a nascondere le pudenda, ho utilizzato uno di quei famigerati perizomi usa e getta che ti forniscono nei centri estetici. Ottima mossa. Per tutta l'estate me ne sono andata in giro con un triangolino bianco a metà della schiena, che le mie esigue forme non corrispondono evidentemente alla mutanda cartacea da beauty farm.
L'esperienza terminò con Carolina di sei mesi che stava facendo i denti e che decise di azzannare un neo sporgente di cui sopra (ebbene sì, ne ho uno nel braccio, mannaggia), che sembrava forse uno dei capezzoli che le avevo tolto a forza. Di lì, non me la sentii più di esporre quel braccio vulnerabile ai raggi uva, a, b, c, mela, uvx, winx o come si chiamano.

Ora ci riprovo.

Vi anticipo che in quella mezz'oretta di fuga dalla scrivania che le mie braccia sono state finalmente accarezzate dal tiepido sole, stavo andando allo sportello clienti Hera spa (che questa non è una spa, ma una s.p.a.), con intenti altamente polemici. La brezza ha incredibilmente sedato i miei istinti molesti che, per tutto il week end mi avevano fatto (s)ragionare vendette contro la famigerata multiutility...
Fax bombing, mail bombing, scritte -minacciose- con- la- bomboletta- di- notte- con il passamontagna: ci ripensiamo domani.
Ora mi godo il buonumore, che ahimè, passa da queste parti con la stessa frequenza dell'eclissi totale.